LO SCENARIO

Fintech Future, entro un paio di anni la prima normativa europea: sarà un “big bang”

Fintech Future, l’evento annuale di Assofintech, è stata l’occasione per fare il punto sullo stato del fintech in Italia, soprattutto dal punto di visto normativo. Su questo fronte è in arrivo un nuovo quadro di riferimento europeo, ma bisogna andare oltre. Ci vorrebbe una Bretton Woods della finanza digitale

Pubblicato il 03 Dic 2021

Fintech

A che punto è il fintech? Lo stato dell’arte del settore, soprattutto a livello normativo-regolamentare, è stato fotografato in occasione di Fintech Future, l’evento annuale di Assofintech, l’Associazione Italiana per il fintech e l’insurtech, che si è tenuto sia in presenza al Palazzo delle Stelline a Milano sia in streaming. Una fotografia dinamica, però, quindi con le prospettive del futuro prossimo, disegnato grazie al contributo di rappresentanti delle autorità di vigilanza e delle istituzioni.

In particolare il Commissario Consob, Paolo Ciocca, ha detto: “Al più tardi entro un paio d’anni si applicherà la prima normativa europea sul fintech, che disciplinerà, tra l’altro, i securities token. Sarà un ‘big bang’, che avrà effetti anche sulla geofinanza, con alcune giurisdizioni più attive e altre meno. Per Milano può essere una buona opportunità da giocare. L’Italia dovrà essere pronta a livello nazionale sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista delle infrastrutture di mercato. La disciplina comunitaria in arrivo non farà le norme di raccordo tra il quadro Ue e il nostro codice civile. Serve, quindi, una norma interna. Bisogna accelerare, anche per dare certezza agli operatori”.

E visto che i temi sono nuovi per tutti è cruciale la collaborazione tra autorità e operatori. Quello della collaborazione tra mercato e istituzioni per dare forma a un nuovo quadro normativo che sia adatto a questa nuova realtà è un concetto che ha stressato nel suo intervento Laura Larducci, dirigente Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento del Tesoro, Direzione V – Regolamentazione e vigilanza sistema finanziario. E che la direzione debba essere questa lo ha detto anche Giulio Centemero, membro della Commissione Finanze Camera dei Deputati, che ha dichiarato “Ci vorrebbe una Bretton Woods della finanza digitale a livello globale, non basta determinare delle regole a livello comunitario”.

Quello della regolamentazione è un tema cruciale ha detto Giuseppe Vegas, presidente dell’advisory board di Assofintech, sottolineando che si devono evitare gli eccessi, perché la tokenizzazione dell’economia sta emergendo e non si può non tenerne conto. Se in una giurisdizione ci saranno regole troppo stringenti, semplicemente il mercato si farà da un’altra parte.

Maurizio Bernardo, presidente di Assofintech, ha commentato: “L’evento di oggi è un’occasione importante per Assofintech e l’ecosistema fintech nel nostro Paese , offrendo anche una dimensione internazionale attraverso il panel con alcuni nostri partner in Israele e Australia. Coincide con la discussione della legge di Bilancio in Parlamento e la tavola rotonda con le Istituzioni ha fatto emergere chiaramente l’esigenza di fare propri i regolamenti europei ma normando in chiave italiana. Le regole devono essere flessibili e chiare per sostenere la galassia fintech italiana. E poi ancora, è necessario un progetto di Educazione Finanziaria adeguata al risparmiatore e alle startup e non solo per la finanza digitale”.

Alla tavola rotonda istituzionale è poi seguita quella con focus sul grande tema di discussione associato al concetto di fintech in questi ultimi due anni, cioé l’entrata in vigore della direttiva europea PSD2. Il tema in questione è quello dell’open banking o meglio ormai quello di open finance. Se ne è parlato insieme ad alcuni dei protagonisti italiani del mercato e quindi banche, startup, aziende che con il tech per la finanza lavorano da anni, investitori ed esperti.

In particolare è intervenuto Gimede Gigante, PhD Professor of Financial Markets, SDA Bocconi Asia Center & Bocconi University membro Consiglio direttivo Assofintech, che ha fatto un focus su come l’open banking e l’open finance stanno cambiando il settore dei servizi finanziari. Alessio Castelli, Head of Banking and Financial Market CBI, ha raccontato come è cambiata l’attività di un consorzio di 400 tra banche e intermediari che da oltre 25 anni affianca le associate sul fronte dei pagamenti. Da parte sua Danilo Maiocchi, direttore generale Innexta Consorzio Camerale, ha sottolineato la necessità di un’educazione finanziaria alle imprese perché si avvicinino al fintech e siano in grado di sfruttare le opportunità della finanza alternativa. È intervenuto anche Fabio Candeli, amministratore delegato Banca Profilo, che ha raccontato la storia di Tinaba e dei vantaggi che il progetto a portato in tutti i settori della banca. Sono intervenuti infine Marco Valcamonica, principal del fondo FSI, che ha raccontato l’esperienza di un investitore di private equity nel settore della tecnologia per la finanza e in particolare la storia degli investimenti in Cedacri e Lynx. Di quest’ultima, system integrator la cui missione è fare scouting di tecnologia innovativa per banche e assicurazioni laddove ci sono le ultime invenzioni, era presente il ceo Matteo Moretti, che ha raccontato delle ultime novità della Silicon Valley. Infine al tavolo c’era anche Antonio Ferrara, founder e ceo Monety, una scaleup all’interno di un gruppo immobiliare con anni di storia, che è Gabetti, che sta evolvendo in modo digitale il suo modello di business di mediatore creditizio per interfacciarsi con i gruppi bancari.

Alle due tavole rotonde plenarie della prima parte della mattina, sono seguiti tre workshop. Il primo è stato dedicato alle tecnologie fintech sviluppate per analisi e monitoraggio del raggiungimento di obiettivi ESG, al quale sono intervenuti Alessandro Lerro, partner Avvocati.net e presidente Comitato Scientifico di Assofintech; Giancarlo Giudici, della School of Management del Politecnico di Milano; Massimiliano Braghin, presidente e ceo InfinityHub; e Camillo Zana di ESGcert srl. Il secondo workshop è consistito in una dimostrazione pratica di come si fa a tokenizzare un asset, utilizzando la tecnologia blockchain. A mostrare il processo in diretta è stato Franco Mignemi, founder di Elviria e ceo Ephelia Group.

Infine, in un workshop in remoto sono intervenuti i rappresentanti di due delle Associazioni fintech internazionali partner di Assofintech, e cioè Stuart Keen, community manager FinTech Australia, e Shmuel (Shmulik) Ben-Tovim, chairman of the Israeli Fintech Community per una sessione di Q&A su che cosa sta accadendo nel mondo fintech al di fuori dell’Europa.

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