IL CONVEGNO

Finanziamenti per il digitale: tutti gli strumenti a disposizione di startup e PMI

Dal corporate venture capital al crowdfunding, dalla finanza alternativa a quella agevolata, startup e piccole e medie imprese attive nel digitale hanno a disposizione una vasta gamma di strumenti di finanziamento. Se ne è parlato a un convegno della Camera di Commercio di Sassari

Pubblicato il 08 Feb 2023

Finanziamenti digitali a startup e PMI: un convegno a Sassari

Startup e piccole medie imprese che operano nel mondo digitale a volte hanno problemi di finanziamento, eppure hanno a disposizione una serie di strumenti per ottenere il denaro necessario a partire o a consolidarsi nel panorama economico italiano. Le startup, in particolare, possono avere accesso al corporate venture capital (il capitale di rischio proveniente da grandi aziende per giovani società), al venture capital (capitale di ventura erogato da fondi ad aziende non quotate), alle risorse finanziarie concesse dai business angels. Le piccole e medie imprese possono attingere ai canali della finanza alternativa, quella basata su canali disintermediati, per esempio minibond e crowdfunding. Un ruolo rilevante, per il finanziamento delle realtà innovative, ce l’ha anche la finanza agevolata, ovvero l’insieme dei contributi pubblici, dai bandi regionali ai Fondi europei. Rilevante resta il ruolo delle banche del territorio, che possono aiutare le imprese ad attingere a questi fondi. In tale contesto assume sempre più rilevanza il fintech, tecnologia applicata alla finanza, che gioca un ruolo fondamentale nella semplificazione delle procedure per accedere ai finanziamenti.

Di tutto questo si è parlato nel convegno “La finanziabilità del digitale: attori e ruoli per finanziare percorsi di innovazione digitale”, svoltosi il 26 gennaio 2023 presso la sede delle Camera di commercio di Sassari. Si è trattato del primo dei due eventi nazionali previsti nell’ambito del progetto “Il digitale non è mai stato così semplice”, promosso dall’I-LAB della Camera di commercio di Sassari, con il supporto del partner tecnico Dintec – Consorzio per l’innovazione tecnologica.

Finanziamenti digitali a startup e PMI: un momento del convegno a Sassari
Obiettivo dell’incontro era fare il punto sugli strumenti finanziari oggi disponibili, di natura pubblica e privata, pensati per i diversi momenti di crescita di un’azienda, con un approfondimento sull’importanza delle competenze aziendali per cogliere i benefici della rivoluzione digitale. Vediamo cosa è emerso dagli interventi dei relatori, ai quali hanno fatto seguito tre workshop.

Finanziamenti alle startup: uno dei tre workshop

Finanziamenti per le startup digitali

Sono numerose le opportunità di finanziamento per le startup digitali. Le ha illustrate Donatello Aspromonte, docente di Startup strategy a UniMarconi, esprimendosi sul tema “Dall’idea all’impresa: le startup dalla nascita alla crescita”. Innanzitutto c’è il Corporate Venture Capital, ossia il finanziamento di big corporate a favore di giovani startup: tra il 2020 e il 2021 a livello europeo, le operazioni di corporate venture capital hanno quadruplicato il proprio valore, passando da 1,2 miliardi di euro a più di 4. Il motivo di questo incremento? “Le grandi corporation alla ricerca costante di soluzioni digitali innovative – ha spiegato Aspromonte – non avviano più (o non avviano più in maniera massiccia) costosi e articolati piani di R&D interno, con il rischio che le attività di ricerca e sviluppo interno non porti a nulla, preferendo cercare nuove soluzioni digitali all’esterno, tramite il lancio di call a giovani startup”.

Un altro strumento di finanziamento delle startup digitali è il venture capital. In Italia sono aumentate le operazioni di VC realizzate da fondi autorizzati, facilitate anche dall’ingresso nel mercato del venture capital nazionale di Cassa Depositi e Prestiti. “Resta ovviamente da segnalare – sottolinea Aspromonte – l’elevata distanza, sia in termini di operazioni che di valore complessivo dei finanziamenti, tra l’Italia ed altri Paesi più startup friendly, come UK, Olanda e Paesi Scandinavi, solo per rimanere in ambito europeo”.

Anche il numero di operazioni di finanza agevolata è cresciuto negli ultimi anni, grazie a misure nazionali – come ad esempio Smart&Start di Invitalia – e regionali, così come le operazione di seed financing chiuse grazie a piattaforme di crowdfunding.

A questo si aggiunge l’impegno dei club di business angels: imprenditori e professionisti che investono direttamente e personalmente all’interno delle startup, in particolare IAG, Italian Angels for Growth.

Finanza alternativa: minibond e crowdfunding

Per finanziare l’innovazione ci sono anche gli strumenti della finanza alternativa, ovvero quella che avviene attraverso canali disintermediati, i quali fanno leva direttamente su risparmiatori, gestori di masse, fondi d’investimento, fondi professionali, ecc. ecc. Ne ha parlato Pietro Alù, Project Manager di Innexta, che si è concentrato su due ambiti specifici relativi alla raccolta di risorse finanziarie per le PMI italiane:

i minibond, ovvero il ricorso al mercato mobiliare per il collocamento di titoli di debito come obbligazioni e cambiali finanziarie per importi fino a € 50 milioni;

il crowdfunding, ovvero l’opportunità di raccogliere capitale su portali Internet, nelle varie forme ammesse (reward, lending, equity).

“Le importanti sfide che attendono le imprese – ha specificato Alù – comportano un notevole mutamento di paradigma nel modo di fare impresa e nel modo di rapportarsi con il mercato finanziario. Diventa quindi sempre più importante avvicinare la platea delle piccole e medie imprese a strumenti che consentono di differenziare le fonti di approvvigionamento finanziario per affrontare al meglio le difficoltà in un momento storico caratterizzato da rischi di indebitamento, instabilità dei costi delle materie prime e dell’energia”.

Finanza agevolata: cosa c’è a disposizione per le imprese che innovano

Nell’ambito del Piano Transizione 4.0 del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) esistono diversi contributi dedicati a R&D, innovazione, formazione 4.0 e a investimenti produttivi. Come emerge dall’indice DESI (che misura la digitalizzazione degli stati UE), negli ultimi anni questi contributi hanno funzionato bene e migliorato la capacità di integrazione delle tecnologie digitali nel nostro Paese. Ad ulteriore supporto interviene anche la nuova programmazione operativa regionale dei Fondi Strutturali 2021-27, che per la Sardegna assegnano 1,5 miliardi di euro. È la panoramica sulla finanza agevolata proposta da Luca Onnis, COO di Warrant Hub, società del gruppo Tinexta. “Gli investimenti in digitale ed innovazione – ha chiarito Onnis – sono la migliore arma che le aziende hanno a disposizione per aumentare il proprio livello di competitività e gettare le basi per una redditività futura sul lungo periodo. La finanza agevolata diventa pertanto uno strumento importante che abilita tali investimenti e ne migliora ulteriormente la competitività, dato che è in grado di abbatterne significativamente il costo”.

Finanziamenti startup e pmi: il ruolo delle banche del territorio

Per chi fa impresa, le banche del territorio mantengono un ruolo rilevante. In questo ambito si colloca la testimonianza del Direttore Generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, che ha indicato la disponibilità di Fondi europei e strumenti finanziari innovativi, per poi ricordare come l’istituto da lui guidato abbia saputo utilizzare questi strumenti. “Il Banco di Sardegna – ha detto – si è concentrato molto sui cosiddetti Fondi dei Fondi, rivolti a progetti di innovazione e ricerca, alla transizione digitale, all’efficientamento energetico, alla riqualificazione urbana, alla crescita sostenibile e al sostegno alle imprese per aumentarne la dimensione e la competitività. Solo per citarne alcuni: Fondo Ricerca e Innovazione, Fondo crescita sostenibile, Fondo Emergenza Imprese Sardegna, Fondo Jessica 1 e 2, e più di recente è diventato partner dell’Ecosistema dell’Innovazione nell’ambito del PNRR con l’Università di Sassari”.

Fintech: l’importanza della tecnologia per i finanziamenti alle imprese

A sottolineare l’importanza di digitalizzare il credito alle piccole e medie imprese è stato Roberto Nicastro, Presidente e CoFounder di Banca AideXa. “In tutto il mondo – ha affermato – il credito PMI è una sfida chiave per lo sviluppo economico e dappertutto presenta difficoltà. Dopo 10 anni di continuo declino, dal 2020 gli stock creditizi per le PMI italiane hanno invertito il declino grazie allo stanziamento di massicce cogaranzie pubbliche ma anche grazie all’impiego della tecnologia e della intelligenza artificiale per superare i limiti del credito tradizionale. Il mondo Fintech (e in questo ambito Banca Aidexa) ha contribuito alla ripartenza con un modello di “digitale dolce” in cui la tecnologia si combina alla relazione (con l’impiego di business bankers) e al territorio (con la partnership con Confidi e Mediatori Creditizi)”.

Infine il Presidente della CCIAA di Sassari, Stefano Visconti, ha sintetizzato il senso del convegno. “La strategia camerale di sostenere la transizione al digitale – ha detto – costituisce una risposta alle necessità manifestate dal tessuto economico locale che chiede strumenti per elevare il proprio livello di competitività. Il nostro obiettivo è quello di colmare il vuoto nel campo dell’informazione e comunicazione tra aziende tradizionali e fornitori di prodotti digitali. Vogliamo creare – ha concluso – le condizioni che consentano di colmare il gap delle imprese nell’utilizzo del digitale e sviluppare l’uso della formazione in questo campo come strumento strategico per favorire l’utilizzo di buone pratiche nei processi di crescita legati all’innovazione. L’obiettivo finale è rafforzare in modo significativo il nostro sistema imprenditoriale”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 2