CASHLESS SOCIETY

Fase 3: il governo promette incentivi per i pagamenti elettronici

Il premier ha ribadito di voler introdurre “incentivi alla digitalizzazione per i pagamenti elettronici” nell’ambito del Recovery Plan per l’Italia. Verso questo obiettivo spinge anche Vittorio Colao, a capo della task force di esperti del governo. Intanto la pandemia ha impresso un’accelerazione alla cashless society

Pubblicato il 04 Giu 2020

Giuseppe Conte presenta il decreto CuraItalia

“Vogliamo introdurre incentivi alla digitalizzazione per i pagamenti elettronici, dobbiamo assolutamente consentire l’emersione del sommerso e rafforzare l’interconnessione delle banche con i dati pubblici”: lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo all’EY Digital Talk “Italia Riparte”.

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Per il momento non ha fornito dettagli su quali potrebbero essere gli incentivi ai digital payment e come potrebbero concretamente essere attivati. Ma già il 27 maggio il premier, in una lettera pubblicata su Il Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano, preannunciava lo stesso concetto: “Siamo al lavoro per la modernizzazione del Paese. Introdurremo incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione“.

Tutto questo rientra nell’ambizioso Recovery Plan per l’Italia anticipato e delineato in questi giorni dal presidente del Consiglio.

Più in generale, durante l’intervento al webinar di EY, Conte ha menzionato la crisi economica che ci aspetta affermando: “Con l’arrivo di questa crisi, la terza dal 2009, il PIL del nostro Paese tornerà ai livelli del 2000. (…) Abbiamo il dovere, tutti insieme, di uno sforzo corale, per recuperare questo “ventennio perduto”, per ricostruire uno sviluppo basato sulla coesione sociale, sulla sostenibilità, sull’innovazione tecnologica e su una vera e propria rivoluzione delle competenze“.

Sull’opportunità di spingere sui pagamenti elettronici si era espresso giorni fa anche Vittorio Colao, leader della task force di esperti arruolata da Giuseppe Conte per la ripartenza dell’Italia nella Fase 2. Intervistato in occasione dell’edizione online del Festival dell’economia di Trento, Colao è tornato a parlare di contante ed evasione fiscale. “Concettualmente – ha sottolineato il manager – del contante non c’ è bisogno, e nemmeno dei pos. Ogni smartphone può fare queste operazioni. È chiaro che bisogna creare degli incentivi per chi fa e per chi riceve i pagamenti elettronici. Farebbe emergere un po’ di nero”. L’idea di Colao, che ha dichiarato di “poter vivere senza ritirare mai al bancomat”,  è che il contante possa essere sostituito da uno dei tanti pagamenti elettronici possibili.

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio E-Payment del Politecnico di Milano il 2019 si è già chiuso con un più 11% dell’uso totale di denaro elettronico. Nel dettaglio si è registrato un  +55% nel settore dei pagamenti contactless e ben +109% nel mobile payment. La pandemia da coronavirus ha impresso un’accelerazione all’utilizzo di pagamenti cashless, al momento constatabili per via empirica e non documentati dettagliatamente da indagini. Lo stesso Politecnico ha tolto dal rapporto, presentato in piena emergenza Covid-19, i numeri sulle previsioni fino al 2022, perché già superate nei fatti. Vedremo come il governo gestirà il fenomeno che certamente è in ascesa.

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