INNOVAZIONE NEL CREDITO

Factoring: cos’è e come funziona l’anticipazione e gestione del credito aziendale

Il Factoring è un finanziamento all’impresa che le permette di gestire puntualmente i pagamenti dei propri fornitori e continuare la propria attività senza dover attendere i pagamenti in ritardo dei clienti. Ecco come la trasformazione digitale influisce positivamente su questi processi

Pubblicato il 26 Dic 2023

Factoring

Il ricorso al Factoring è diventato uno strumento sempre più importante e vantaggioso per molte aziende, a cominciare dalle PMI. Perché? Perché ottenere credito e finanziamenti per gestire e tenere sotto controllo i flussi di cassa è una necessità sempre più rilevante per le imprese, anche per le difficoltà che spesso ci sono nella riscossione dei pagamenti da parte di clienti e debitori.

È un’opportunità diffusa soprattutto tra le società che operano in settori in cui la dilazione dei pagamenti ai clienti è un fattore critico, ma anche tra le piccole e medie imprese che lavorano con la pubblica amministrazione e spesso hanno a che fare con tempistiche di pagamento difficili da conciliare con le esigenze finanziarie e le scadenze dei fornitori.

Cos’è il Factoring

Il Factoring è un finanziamento all’impresa che le permette di gestire puntualmente i pagamenti dei propri fornitori e continuare la propria attività senza dover attendere i pagamenti in ritardo dei clienti.

Di tratta di un tipo di contratto e accordo finanziario – tra aziende e società specializzate o banche – utilizzato in Italia da più di trent’anni che coinvolge decine di migliaia di imprese, ma allo stesso tempo per molte altre realtà è ancora oggi uno strumento poco conosciuto e sul quale spesso c’è poca chiarezza e molta confusione. Ciò dipende anche dall’insufficiente cultura finanziaria, come anche dalla non adeguata informativa messa in atto dalle banche e dalle società di Factoring. Un organismo specializzato è Assifact, l’Associazione italiana per il Factoring, che punta a promuoverne conoscenza e diffusione.

È quindi uno strumento gestionale e una tecnica finanziaria per gestire professionalmente i crediti delle imprese, un accordo con il quale l’azienda cede a una società specializzata o a una banca i propri crediti esistenti o futuri, in modo da ottenere subito liquidità e una serie di servizi collegati, come gestione e amministrazione del credito ceduto, l’incasso e l’anticipazione dei crediti prima della loro scadenza.

La società di Factoring, o Factor, si assume l’onere di riscuotere l’importo dei crediti dietro pagamento di una commissione. Un simile accordo consente una vera e propria operazione di finanziamento all’impresa, che in questo modo potrà contare su una liquidità di cassa utile a pagare i propri fornitori e proseguire con l’attività, evitando di incorrere in sofferenze dovute al ritardo dei pagamenti da parte dei propri clienti e debitori.

Principi base del Factoring

Il Factoring è un contratto regolato dalla Legge n.52 del 1991 – relativa all’acquisto dei crediti d’impresa –, che prevede un apposito albo delle società che praticano la cessione dei crediti, e determinati presupposti operativi. Come, ad esempio: il cedente credito deve essere un imprenditore; il Factor deve essere una società o ente iscritto all’albo tenuto dalla Banca d’Italia; i crediti ceduti devono riguardare contratti stipulati dal cedente nell’esercizio della sua impresa.

Con queste condizioni, scegliendo il Factoring ‘pro soluto’ l’impresa cede il rischio di insolvenza al Factor e può disporre di liquidità immediata, rafforzando la propria situazione patrimoniale ed esternalizzando l’intero processo di gestione del credito. L’alternativa è il Factoring ‘pro solvendo’, “con cui il rischio dell’eventuale insolvenza dei debitori ceduti resta in capo al cliente cedente”, spiegano gli specialisti di Assifact: “in questo caso, quindi, il Factor anticipa il credito, ma l’impresa cedente dovrà restituirgli l’importo in caso di mancato pagamento da parte del soggetto verso cui vanta il credito”.

Vantaggi del Factoring

Velocità e sicurezza nei tempi di erogazione dei fondi, gestione esterna dei crediti, garanzia del buon fine dei crediti stessi per l’impresa sono alcuni tra i principali vantaggi del Factoring, utile per tutte le società che vogliono affidare a uno specialista la gestione e il controllo del portafoglio crediti.

Questa risorsa può anche consentire un risparmio nei costi che l’impresa sostiene per la gestione dei crediti di fornitura, attraverso l’esternalizzazione delle relative attività di valutazione, amministrazione e controllo. E permette inoltre di trasformare i costi fissi connessi alla gestione diretta del credito in costi variabili, ovvero la commissione di Factoring.

“La necessità del Factoring si manifesta, ad esempio e innanzitutto”, rilevano ancora gli esperti dell’Associazione nazionale, “quando c’è uno squilibrio tra le esigenze della politica di credito commerciale dell’impresa e le risorse finanziarie che può mettere autonomamente in campo”. E “in un periodo in cui dimostrarsi un’azienda in buona salute e regolare nei pagamenti è sempre più importante, questa soluzione può davvero rivelarsi uno strumento di vitale importanza, innanzitutto per le PMI”.

Benefici per le imprese e i fornitori

Un accordo e un’attività di Factoring comprendono in genere diversi servizi collegati, tra cui: anticipo dei crediti prima della scadenza; amministrazione, gestione e incasso; valutazione dell’affidabilità della clientela; garanzia del buon fine delle operazioni; assistenza legale nel recupero dei crediti.

Il Factoring non è dunque un’alternativa al credito bancario, ma una componente finanziaria che può essere utilizzata in modo complementare alle altre fonti di finanziamento a disposizione dell’impresa. Dal punto di vista finanziario, in particolare, il Factoring consente di soddisfare necessità di fondi di natura temporanea, di ottimizzare la programmazione degli incassi, e di facilitare la crescita del fatturato.

È anche uno strumento tipicamente orientato a una relazione duratura dell’operatore Factor con il cliente, piuttosto che a una specifica transazione, in modo da poter affiancare l’impresa nelle funzioni amministrative, organizzative e finanziarie relative alla gestione dei crediti. Può inoltre riguardare i crediti dei fornitori nazionali (gli esportatori) verso gli acquirenti esteri, e i crediti dei fornitori esteri verso i debitori nazionali (gli importatori). Ed è un servizio ad alto grado di personalizzazione, in relazione alle caratteristiche e alle esigenze della clientela.

I vantaggi della trasformazione digitale

Se il Factoring costituiva già in passato un’alternativa alle soluzioni tradizionali offerte dal mondo bancario, con la Digital transformation è possibile un ulteriore miglioramento nella gestione dei processi finanziari: le operazioni di cessione dei crediti avvengono attraverso portali online e sistemi digitali, il che rende tutto più rapido ed efficiente.

In pratica, lo scenario del Fintech coinvolge anche il settore del Factoring rendendolo uno strumento sempre più sicuro, veloce, pratico e con diversi vantaggi come, ad esempio, la maggiore trasparenza dei costi e anche più aderenza alle richieste dell’utente.

Da quando il Factoring è diventato digitale, è possibile fare tutte le operazioni necessarie senza recarsi fisicamente dall’intermediario o in una filiale bancaria ma rimanendo nel proprio ufficio o in casa e da remoto. Ed è uno dei motivi per cui questa soluzione si è sviluppata e diffusa ulteriormente durante la pandemia mondiale e i lunghi periodi di Lockdown.

L’importanza dell’innovazione tecnologica nel Factoring

Tutto in digitale e niente più documenti cartacei: digitalizzando tutti i processi si ha un notevole abbattimento dei costi in termini di tempo e risorse umane dedicate, e questi vantaggi si sommano a una forte riduzione tempi di erogazione dei fondi e dei corrispettivi, e all’immediatezza delle comunicazioni tra tutte le parti coinvolte nelle transazioni.

Le imprese “riconoscono al Factoring il raggiungimento di un buon livello di evoluzione tecnologica”, rimarca ancora l’Assifact, “grazie all’intuitività e praticità delle piattaforme e alla digitalizzazione spinta dei processi interni e di interazione con la clientela”, preferendo spesso le piattaforme offerte dai Factor specializzati nel confronto con i sistemi di banche e operatori alternativi Fintech.

Negli ultimi anni sono nate diverse piattaforme digitali per l’anticipo fatture che hanno puntato sulla velocità di erogazione, sulla trasparenza e sulla facilità di utilizzo, contribuendo quindi a far crescere l’esperienza nel credito commerciale. Sono queste stesse piattaforme oggi a offrire alle imprese la possibilità di smobilizzare rapidamente i crediti dei clienti in portafoglio e di altri in arrivo a breve, creando così quel ‘cuscinetto’ finanziario necessario per affrontare le situazioni di incertezza e anticipare future criticità.

Il mercato del Factoring in Italia

L’Osservatorio CrediFact diffonde regolarmente i principali dati sul mercato del Factoring in Italia. Ecco gli ultimi aggiornamenti al settembre scorso: il mercato al termine del terzo trimestre 2023 ha registrato un turnover di 206 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (-0,36%).

Gli operatori del settore si attendono che i volumi alla fine del 2023 risultino in linea con quelli del 2022 (con una variazione minima del -0,49%), mentre per il 2024 è prevista una crescita del 4,6% sui valori complessivi. Nel terzo trimestre di quest’anno si è registrata una diminuzione degli anticipi pari a 2,6 miliardi di euro rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, che porta gli anticipi erogati in essere a 47,5 miliardi di euro, in diminuzione del 5% rispetto al terzo trimestre 2022.

I crediti commerciali acquistati nei primi nove mesi del 2023 verso la P.A. sono pari a 14,7 miliardi di euro, in crescita di circa il 9% in un anno. “A settembre, i crediti in essere ammontano a 7,7 miliardi, di cui 3,6 miliardi risultano scaduti in relazione ai tempi di pagamento notoriamente lunghi degli enti pubblici”, rileva l’Osservatorio CrediFact. I crediti deteriorati ammontano al 4%, in lieve aumento rispetto a giugno (3,6%). Le sofferenze restano su livelli contenuti, pari al 2% dei valori totali.

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Stefano Casini
Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, imprese, tecnologie e innovazione. In oltre 20 anni di attività, ho lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Mi piacciono i progetti innovativi, il teatro e la cucina come una volta.

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