EconomyUp in tv, alla scoperta della Bitcoin Valley in Trentino

A Rovereto c’è un’area in cui commercianti e cittadini stanno utilizzando i bitcoin per le commissioni quotidiane. Nella nuova puntata di EconomyUp, in onda martedì 17 alle 22 su ReteconomySky512, Marco Amadori racconta come in quest’angolo d’Italia la moneta virtuale stia entrando nella vita quotidiana delle persone

Pubblicato il 14 Ott 2017

Doris Messina, Responsabile Open Banking del Gruppo Banca Sella, con Giovanni Iozzia

Mentre ci si interroga se è il bitcoin è una bolla (qualcuno dice addirittura una truffa) o una vera rivoluzione finanziaria, c’è chi usa già le criptovalute per comprare il caffè, andare a mangiare una pizza o dal parrucchiere. Succede in Italia, a Rovereto, da dove si sta estendendo a tutto il Trentino quella che viene chiamata la “bitcoin valley”, un’area in cui commercianti e cittadini stanno già utilizzando i bitcoin per le commissioni quotidiane. Con questa esperienza comincia la nuova puntata di EconomyUp in onda martedì 17 alle 22 su ReteconomySky512 e in live streaming sul sito di Reteconomy. Ospite del magazine ideato e condotto da Giovanni Iozzia è il ceo della startup, InBitcoin, Marco Amadori, che racconta come in un angolo d’Italia il bitcoin sta entrando nella vita quotidiana. Al di là di falsi miti che vengono smontati in compagnia di un analista tecnico-finanziario di Assobit, Federico Izzi.

Il bitcoin è soltanto una parte della blockchain, tecnologia che potrà avere effetti dirompenti in moltissime attività, professionali e imprenditoriali. E ancora una volta sono le startup a testarne le possibili applicazioni. Con Thomas Bertani, ceo di Oraclize, si parla di smart contract e sigilli virtuali, chiamati “ceralacca digitale”, destinati a rivoluzionare tutti gli ambiti nei quali è necessaria la certificazione.

Bitcoin e blockchain significano fintech. A Milano sta per essere inaugurato il primo Fintech District italiano.  Lo presenta a EconomyUp Doris Messina, Responsabile Open Banking del Gruppo Banca Sella, tra i promotori dell’hub che ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento europeo. «Saranno tre i pilastri: know how, tecnologia e capitali, per creare un polo d’attrazione per investimenti esteri».

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