In molti la considerano la tecnologia rivale di bitcoin. Ma Etherum piattaforma virtuale basata su blockchain è un po’ diversa. Il fondatore Vitalik Buterin, programmatore di origini russe, grazie a questa invenzione si è aggiudicato il World Technology Award, anche se in realtà non è chiaro a molti cosa sia effettivamente Ethereum. Di certo è un ‘computer’ che ‘non esiste’ fisicamente, ma se proprio dovessimo darne una definizione possiamo dire che si tratta di un unico grande computer per tutto il globo, che non può sbagliare, non può essere fermato, non può essere censurato. Ha il dono dell’ubiquità perché sta ovunque ci sia Internet.
Qualche impatto sul mondo reale, però, lo ha già avuto: di recente infatti Brave Browser, startup che ha sviluppato un nuovo sistema per la gestione della pubblicità online, ha raccolto 36 milioni di dollari in trenta secondi in crowdfunding attraverso le ICO (Initial Coin Offering) un sistema di emissione di monete digitali che sfrutta proprio la tecnologia Ethereum.
Tornando a quello che oggi Ethereum fa, possiamo dire che è una tecnologia informatica del tipo blockchain, quindi è una piattaforma decentralizzata del Web 3.0, che permette di eseguire programmi chiamati “smart contracts” cioè digitalizza completamente in maniera sicura, affidabile, veloce, automatizzata, low cost, la conclusione e gestione dei più svariati tipi di contratto e molte altre operazioni: dalla transazioni finanziarie ai sistemi elettorali, registrazione di nomi dominio, piattaforme di crowdfunding, proprietà intellettuale, assicurazioni, real estate, etc…
I contratti di Ethereum “pagano” l’utilizzo della sua potenza computazionale tramite una unità di conto, detta Ether, che funge da criptovaluta ma anche per sostenere la piattaforma. Ethereum non è quindi solo un network per lo scambio di valore monetario (come bitcoin) ma una rete per far girare contratti.
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