Il crowdfunding è al centro dei dibattiti internazionali. Anche la Commissione europea di recente ha recentemente posto la sua attenzione sul fenomeno, indicandolo come possibile strumento per agevolare la raccolta di capitale a sostegno di progetti di innovazione e nuova imprenditorialità.
L’Italia è stata tra i primi Paesi in Europa a dotarsi di una normativa specifica sull’equity crowdfunding che permette alle startup innovative di raccogliere capitale di rischio rivolgendosi alla ‘folla’ – ‘crowd’, appunto – di Internet. In altri paesi, come Francia e Regno Unito, il crowdfunding è ormai uno strumento consolidato, che ha consentito a numerose iniziative imprenditoriali di nascere.
Alcuni interrogativi sono quindi d’obbligo: quali strumenti potrebbero rendere più vivace ed efficiente questo mercato? Quali azioni potrebbero aumentare la consapevolezza di finanziatori e imprenditori rispetto al crowdfunding? Come è possibile coniugare protezione dei risparmiatori, trasparenza del mercato e facilità di raccolta?
Se ne discuterà in “Crowdfunding & entrepreneurship: a european perspective“, il seminario in programma giovedì 10 luglio al Politecnico di Milano (Campus Bovisa, via Lambruschini 4, aula BL27.01, ore 17). Tra i relatori ci saranno esperti del tema a livello europeo tra cui Oliver Gajda, dello European Crowdfunding Network. E visto che nel workshop si farà il punto sulla situazione del crowdfunding in Francia e Regno Unito, parteciperanno Karen Kerrigan della UK Crowd Funding Association e Nicola Lesur di Financement Partecipatif France.
Tra gli speaker italiani ci saranno Mattia Corbetta, del ministero dello Sviluppo economico, che parlerà delle prospettive del crowdfunding in Italia e Umberto Piattelli, dello studio legale Osborne Clarke, e Giancarlo Giudici, del Politecnico di Milano, per discutere sulla situazione e le potenzialità dell’equity crowdfunding. (m.d.l.)