BANCHE E INNOVAZIONE

Cloud computing e banche: come gestirlo, le opportunità, gli esempi

Più che una tecnologia, il cloud è una “destinazione” per le banche e altre società di servizi finanziari: consente di archiviare dati e applicazioni e accedere ad applicazioni software avanzate via Internet. Qui le opportunità, le competenze necessarie e alcuni esempi

Pubblicato il 22 Feb 2023

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Negli ultimi anni il cloud computing si è diffuso velocemente anche tra le banche. Tuttavia, la sua adozione porta con sé grandi sfide, specie per le banche più grandi, tant’è che solo il 20% di queste ultime aveva ottimizzato le operation per il cloud. Google Cloud afferma che in media solo una banca su tre ha migrato più di 30 applicazioni.

Cloud computing: una “destinazione” per le banche

Concretamente, il cloud computing è una tecnologia che consente l’erogazione e la condivisione di risorse informatiche (dalla capacità di calcolo, allo storage, sino alle applicazioni) rendendole disponibili in tempi immediati secondo le esigenze anche on demand via internet. Michael Tang, managing partner del partner del team tecnologia, media, intrattenimento e telecomunicazioni di Deloitte in Canada e Cile, ha definito il cloud “più di una tecnologia: è una destinazione per le banche e le altre società di servizi finanziari per archiviare dati e applicazioni e accedere ad applicazioni software avanzate via Internet”.

Le opportunità del cloud computing

Come spiega la ricerca “Retail Banking. Top trends 2023” di Capgemini, la migrazione al cloud si è resa necessaria per garantire la continuità operativa delle banche, migliorare la produttività e ridurre i costi. Su questo fronte, il rapporto costi-ricavi (CIR) della maggior parte delle banche è superiore al 60%. Pertanto, sbloccare nuovi bacini di valore e riconoscere rapidamente i ricavi è altrettanto essenziale quanto razionalizzare la base dei costi per ottenere un CIR redditizio. Le banche devono perciò costruire un modello operativo dinamico e adattarsi alle opportunità emergenti e innovative come la finanza integrata.

Il cloud migliora significativamente i tassi di elaborazione delle operazioni ad alto volume, come i pagamenti e le riconciliazioni dei dati. Inoltre, offre tempi più rapidi per l’inserimento di nuovi clienti e tempi di commercializzazione ridotti per i nuovi prodotti, il che consente di risparmiare sui costi ottimizzando i tempi di ciclo e di incrementare i ricavi delle attività esistenti.

Parallelamente, un ambiente cloud garantisce tempi di inattività ridotti delle applicazioni, riduce i casi di falsi positivi e di frode, migliorando così l’esperienza del cliente. Con la migrazione al cloud, le banche possono creare rapidamente nuovi livelli di servizio e integrare in modo sicuro terze parti, con conseguente rapida creazione di valore. Il cloud offre alle banche l’opportunità di reindirizzare i risparmi sui costi ai profitti derivanti dalle proposte di valore esistenti e innovative.

Il cloud computing inoltre è fondamentale per sfruttare nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la blockchain, l’automazione robotica dei processi, i protocolli di rete superveloci come il 5G e l’edge computing. L’infrastruttura cloud è necessaria anche per costruire le fondamenta digitali delle piattaforme bancarie. Ad ogni modo la maggior parte delle banche e degli operatori finanziari pensa sia necessario affrontare con vigore i rischi di natura regolatoria e operativa. In tal senso, sarebbe utile se i promotori di infrastrutture cloud fossero enti pubblici di fiducia oppure attori-chiave del sistema privato con rilevanza sistemica, come le borse valori.

La caccia agli esperti di cloud

La migrazione di applicazioni e dati aziendali nel cloud richiede talenti IT esperti, diventati difficili e costosi da reperire. Per fare un esempio, costretta a competere con le BigTech per le risorse, la Royal Bank of Canada ha aumentato la sua forza lavoro del 2% nel 2021 per rafforzare i suoi talenti tecnologici, il che ha portato a un aumento dell’8,4% dei costi delle risorse umane, il più alto dal 2013. Per risolvere il problema, alcune banche stanno adottando programmi di formazione interna per assumere e formare i potenziali clienti e il personale attuale che desidera una crescita professionale. Oltre ai vantaggi in termini di costi, la trasformazione in cloud sta aiutando le banche ad accelerare gli obiettivi di sostenibilità, i cicli di innovazione e la velocità di commercializzazione dei nuovi prodotti.

Le banche che hanno adottato il cloud

Risale al 2020 IBM Cloud Policy Framework for Financial Services, ossia un cloud di nuova generazione, basato sui più diffusi standard operativi, dotato di funzionalità per il controllo semplificato delle conformità con le normative del settore e lanciato da IBM in collaborazione con Bank of America.

La banca spagnola Santander ha dichiarato di aver migrato l’80% della sua infrastruttura IT verso il cloud nel 2022, e punta a migrare il 100% entro fine anno. Inoltre, la banca sta digitalizzando il suo sistema bancario principale con la tecnologia cloud per migliorare il servizio e l’efficienza. Con il cloud, Santander ha anche registrato una riduzione del 70% dei consumi energetici.

In Usa, a fine 2021, Wells Fargo ha annunciato un’iniziativa decennale di architettura ibrida multi-cloud. L’attività è iniziata nel primo trimestre del 2022 con la migrazione di alcune applicazioni avanzate al cloud pubblico – la prima per Wells Fargo.

Per migliorare la qualità delle operazioni sui dati, la Banca d’Inghilterra ha in programma di migrare la sua piattaforma di analisi dei dati verso il cloud per acquisire e utilizzare in modo efficiente dati non convenzionali per costruire modelli economici ad alta efficacia. Analogamente, Capital One, HSBC e Standard Chartered hanno spostato l’analisi dei dati sul cloud o sono coinvolte in iniziative di trasformazione.

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Redazione EconomyUp
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