Sarà che i vip sono affascinati da tutto ciò che può ridurre lo stress a causa della vita frenetica che fanno sul set, sarà che per loro vestire I panni da imprenditori è quasi un divertimento più che una necessità, fatto sta che l’attore Will Smith non ci ha pensato due volte quando si è trattato di partecipare a un investimento di 2,28 milioni di dollari per BioBeats, startup che ha creato un’app per monitorare lo stato di salute dei dipendenti e abbassare il livello di stress degli stessi.
E Will Smith non è certo l’unica celebrity dello star system che mette mano al portafogli per finanziare le startup: qui la lista dei divi di Hollywood per i quali è startup mania.
La startup in questione nasce nel 2013 come spinoff dell’Università di Pisa. Il primo progetto lanciato è la app Pulse. “Si tratta di un esperimento in cui otteniamo il battito cardiaco dell’utente usando la telecamera dello smartphone. Con la nostra tecnologia riusciamo a generare musica in tempo reale, sincronizzata col cuore” spiegava allora Davide Morelli, co-fondatore di BioBeats e dottorando del dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa. E già allora la startup aveva attirato l’interesse dei personaggi del mondo dello spettacolo (non solo Will Smith ma anche Damon Wayans, il manager di Justin Bibier, Justin Boreta) che insieme ad alcuni investitori della Silicon Valley investono i primi 650mila dollari per far decollare il progetto.
Oggi BioBeats è una startup internazionale con sede centrale in California in cui vengono trattati i rapporti con gli investitori, un team a Londra che gestisce lo sviluppo nel settore medicale, e un team di sviluppo basato a Pisa. Nel team, oltre a Davide Morelli, ci sono David Plans, ricercatore nel settore dell’intelligenza artificiale, e l’imprenditore Nadeem Kassam.
Il round di investimento di 2,28 milioni di dollari è stato condotto da White Cloud Capital, con la partecipazione di AXA Strategic Ventures e IQ Capital. Ad aver convinto l’attore a partecipare all’operazione è la particolarità del progetto: usando gli smartphone e i wearable già esistenti, BioBeats acquisisce dati fisiologici in modo sicuro e cifrato, per estrarre profili riguardo alla qualità del sonno, il livello di attività e lo stress. La piattaforma inoltre propone contenuti ed interventi personalizzati per ogni utente.
“L’idea di fondo è che prevenire sia meglio che curare – dicono dall’azienda -. I fondi saranno usati per completare lo sviluppo del prodotto, sia per i singoli utenti che per le aziende, e per la commercializzazione dell’app Hear and Now, che insegna agli utenti le tecniche di rilassamento tramite la respirazione profonda”.
Anche le aziende, infatti, sono tra i destinatari di BioBeats: la piattaforma si integra con i sistemi di gestione del personale, per trovare la correlazione tra benessere e produttività e aiutare i lavoratori a gestire lo stress. Il sistema è attualmente in fase di test in alcune aziende degli Stati Uniti e del Regno Unito.