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CharityStars, la startup che organizza aste di beneficenza con i vip si aggiudica 2 milioni

Un anno dopo il sostegno economico di Unicredit e dei Moratti, la piattaforma online ha chiuso un round a cui partecipano 360CapitalPartners, Rancilio Cube, Fabio Cannavale con SharkBites e Focus Futuro. Quest’anno è stato cambiato il modello di business: hanno accesso anche i privati

Pubblicato il 19 Lug 2016

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Il team di CharityStars

CharityStars, la piattaforma italiana di aste di beneficenza online, chiude un round di 2 milioni di euro a cui hanno preso parte 360 Capital Partners (già precedente investitore), la piattaforma di investimento FocusFuturo, alla quale è legato anche il calciatore della Roma Stephan El Sharaawy, il fondatore-presidente di BravoFly Rumbo Group e giudice di SharkTank Fabio Cannavale (attraverso Shark Bites) e Rancilio Cube.

La piattaforma online, che ha sede a Milano e uffici a Londra, nei primi quattro mesi del 2016 ha visto crescere la propria raccolta del 120% rispetto al 2015. L’anno scorso CharityStars aveva transato 1,8 milioni di euro di vendite online, trattenendo una fee media intorno al 20% (che presto potrebbe abbassarsi).

[Leggi anche l’articolo sul finanziamento ottenuto esattamente un anno fa: CharityStars, 1 milione di euro dai Moratti e da Unicredit]

Tra le aste più note del 2015 ci sono state un pranzo organizzato con il fondatore di Candy Crush Riccardo Zacconi, venduto per 25mila euro, un’opera d’arte di Andy Warhol venduta a 27mila euro, un casco di Valentino Rossi venduto a 15mila e una maglietta di Messi con dedica personalizzata venduta a 11mila euro.

“Siamo diventati un partner di riferimento per oltre 400 organizzazioni non-profit”, spiega Francesco Nazari Fusetti, cofounder del progetto insieme ai

I fondatori di CharityStars: Manuela Ravalli, Francesco Nazari Fusetti e Domenico Gravagno

soci Manuela Ravalli e Domenico Gravagno. A oggi ogni associazione organizza mediamente 10 aste all’anno sul nostro sito. Il nostro obiettivo è arrivare a 2000 associazioni attive entro il 2018 e raddoppiare lo scontrino medio delle vendite, che oggi è di circa 500 euro”.

“Dopo il Regno Unito” continua Fusetti “vogliamo iniziare ad aprirci al mercato Usa e cinese. Su quest’ultimo abbiamo già diverse migliaia di utenti che ci seguono costantemente e che sono diventati top spender. Abbiamo appena lanciato la versione cinese del sito e vogliamo investire in campagne marketing mirate. Per noi si tratterebbe anche delle prime campagne di paid acquisition online, dato che finora abbiamo beneficiato gratuitamente delle promozioni fatte dai vip tramite i loro canali social».

Tra le novità del 2016, oltre al restyling del sito web e al lancio delle lotterie, c’è stato un forte cambiamento sul modello di business: se prima soltanto le associazioni potevano caricare le aste ora la piattaforma si apre anche a utenti privati, come artisti o collezionisti privati, che possono mettere in vendita le loro opere e cimeli e decidere quanta parte donare del ricavato in beneficenza.

Tra i vip che hanno partecipato alle aste c’è anche chi ha scelto di diventare finanziatore della startup. È il caso di Fabio Cannavale, che nel 2015 aveva messo all’asta l’opportunità di incontrarlo provando su se stesso il funzionamento del portale. “È stata una grande sorpresa scoprire che qualcuno potesse pagare 3mila euro per un pranzo insieme a me”, ammette il numero uno di Bravofly. “CharityStars è uno strumento innovativo e dirompente per fare raccolta fondi. Un marketplace unico nel suo genere che ha le potenzialità per diventare il punto di riferimento per il settore in cui opera”.

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