L'INDAGINE

Business angel, nel 2017 investimenti sulle startup in crescita: quasi 27 milioni

Gli investitori informali hanno puntato 26,6 milioni di euro suddivisi in 117 operazioni, con un incremento di circa il 10. Sono i dati della Survey IBAN 2017 sui business angel. Il 20% è donna. I finanziamenti sono andati a ICT, e-commerce, servizi. Crowdfunding usato per il 22% delle imprese

Pubblicato il 29 Giu 2018

business angel

Sono cresciuti nel 2017 gli investimenti dei business angel in Italia e si conferma rilevante il ruolo delle donne, in pratica una su cinque. È la fotografia scattata alla platea di questi investitori informali in capitali di rischio dalla Survey IBAN 2017, la consueta analisi sul mercato italiano dell’angel investing condotta dall’Associazione IBAN – Italian Business Angel Network con il professor Vincenzo Capizzi dell’SDA Bocconi.

CHI È UN BUSINESS ANGEL

Il business angel, o investitore informale in capitale di rischio, è una persona fisica che si appassiona a una startup, la finanzia e l’aiuta, portando, oltre al capitale, la propria esperienza, conoscenze, contatti. Il business angel, a differenza dei fondi di investimento, investe risorse proprie e spesso la sua motivazione non è esclusivamente finanziaria.

SURVEY IBAN: TUTTI I NUMERI DEI BUSINESS ANGEL NEL 2017

Gli investimenti angel sono in crescita del 10% nel 2017 per un totale di 26,6 milioni di euro suddivisi in 117 operazioni, rispetto ai 24,4 milioni del 2016. Si conferma determinante l’apporto di capitale di rischio della componente femminile: le donne business angel rappresentano il 20% sul totale del campione. I settori che hanno beneficiato maggiormente dei finanziamenti sono ICT (App web, Mobile, Software), 33%, eCommerce (10%) e Servizi (9%).

Su un campione di 229 business angel sono stati censiti 117 investimenti, per un ammontare medio di 227mila euro: si abbassa il taglio medio (479.000 nel 2o16) ma le operazioni sono più del doppio. Il 72% dei finanziamenti è stato finalizzato all’acquisto di equity mentre il 17% al finanziamento soci. Se il 34% dei business angel ha effettuato investimenti individualmente, secondo un trend sempre più diffuso, la restante parte (66%) preferisce logiche di co-investimento attraverso, soprattutto, Club di investitori o Gruppi di BA, per aumentare l’apporto finanziario e ridurre il rischio. Il crowdfunding è stato utilizzato dagli angel per finanziare ben il 22% delle imprese totali nel 2017, ma con un investimento medio pari al 3% del totale (€13.450).

BUSINESS ANGEL: ALL’ESTERO IL 14% DELLE IMPRESE FINANZIATE 

“L’angel investing viaggia ormai stabilmente sopra i 25 milioni, contribuendo ad avviare un numero consistente di startup”, ha dichiarato Paolo Anselmo, Presidente di IBAN. “Oggi il 14% delle imprese finanziate è localizzato all’estero: dobbiamo ragionare sempre più con una prospettiva europea di investimenti crossborder che facciano circolare gli investimenti italiani, ma anche e soprattuto che attirino quelli esteri da Paesi più evoluti da un punto di vista di cultura del rischio. Per questo siamo convinti che sia fondamentale un’iniziativa di sistema come ESIL (Early Stage Investing Launchpad), che mira a favorire e incrementare il mercato degli investimenti angel, stimolando le opportunità di investimento transfrontaliere, trovando nuovi accordi, collegando i network più rilevanti per creare un programma di formazione su misura per gli ecosistemi locali”.

CAMPIONE CENSITO E METODOLOGIA

Il campione 2017 è composto da 229 business angel, per un totale di 117 operazioni, per un ammontare medio di ammontare medio è di €227.000, realizzate in gran parte da BAN e da Club di Angel (66%), a riprova della crescita costante di investimenti fatti da cordate di angel. Sono stati presi in considerazione solamente gli investimenti realizzati da business angel scorporandoli dalla componente venture capital quando sono state riscontrate operazioni in syndacation.

Grazie al supporto dell’Osservatorio Crowd-Investing coordinato dal Professor. Giancarlo Giudici (Politecnico di Milano), per la prima volta quest’anno si è presa in considerazione la parte di investimenti effettuati dai business angel tramite le piattaforme di crowdfunding.

BUSINESS ANGEL ITALIANI: GLI INVESTIMENTI 2017

Il mercato italiano dell’informal venture capital ha fatto registrare operazioni per un totale di € 26.614.164. La maggioranza degli investimenti ha finanziato imprese con sede nel Nord Italia, in uno stadio di sviluppo già  abbastanza avanzato, ovvero fase di startup nel 82% dei casi. Nel 16% dei casi, invece, le imprese finanziate sono nello stadio “seed”; e solo per il 2% nello stadio “expansion”.

Oltre all’investimento in equity il business angel di riferimento (il “champion”) apporta soprattutto competenze strategiche e contatti per lo sviluppo dell’attività sociale: il suo stato di coinvolgimento nelle imprese finanziate nel 77% dei casi è medio o alto.

Il crowdfunding è stato utilizzato dagli Angels per finanziare ben il 22% delle imprese totali nel 2017, ciò denota l’attrattiva del mezzo come canale di ricerca delle possibilità di investimento e, inoltre, come tecnica di sindacazione. Nonostante ciò, la quantità di investimento totale da parte dei BA è limitata, pari al 3% dell’ammontare totale, con un investimento medio per angel di €13.450.

UN PROFILO DEL BUSINESS ANGEL 2017

Il profilo e le caratteristiche del business angel tipico non sono cambiate negli ultimi anni: tra i 30 e i 50 anni, uomo, vive nel Nord Italia ed è affiliato ad IBAN, ad uno dei suoi BAN territoriali, oppure a un Investor Club. La novità molto positiva di quest’anno risiede proprio nel fatto che è emerso che nel 2017 un’operazione su cinque (20%) è stata realizzata da un business angel donna.

Generalmente ha un passato come manager, è laureato e circa il 64% dei Business Angel attualmente si identifica come dirigente o imprenditore. Ha un patrimonio mobiliare inferiore ai 2.000.000 di euro e investe meno del 20% del proprio patrimonio in operazioni di angel investment. Mediamente il patrimonio afferente alle startup è composto in partenza da massimo 2 aziende investite.

BUSINESS ANGEL: COME SCEGLIE L’INVESTIMENTO

I fattori principali considerati al momento della valutazione del progetto imprenditoriale sono:
– potenziale crescita del mercato (27%)
– management team (24%)
– aspetto sociale dell’azienda (19%)

SETTORI DI INVESTIMENTO DEI BUSINESS ANGEL

Il settore che ha beneficiato maggiormente dei finanziamenti dei Business Angels italiani è stato l’ICT (App web, Mobile, Software), seguito dalla eCommerce. Seguono Servizi e gli altri settori.

Nota dolente da sempre, solo il 2% del campione ha dichiarato di aver effettuato almeno un disinvestimento nel 2017. In media, si verificano 5 anni dopo l’investimento.

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