PAGAMENTI DIGITALI

Bonifici istantanei: ecco perché l’Europa spinge per renderli sempre più accessibili

A fine 2022, solo il 71% dei Payment Service Provider europei permetteva la ricezione o l’invio di pagamenti istantanei, che rappresentano solo il 14% di tutti i bonifici in euro effettuati nella UE. A maggio il Consiglio Europeo ha proposto ampliare le tipologie di pagamenti digitali in tempo reale. Ecco come

Pubblicato il 18 Set 2023

Bonifici istantanei

Nel maggio scorso, il Consiglio Europeo ha definito la propria posizione sulle norme proposte in tema di bonifici istantanei. Le proposte mirano ad ampliare le tipologie di pagamenti digitali in tempo reale disponibili per i cittadini dell’UE. Come dice la parola stessa, i pagamenti istantanei permettono trasferimenti di denaro tra tutti i paesi dell’Unione (ma è prevista l’estensione anche ai paesi fuori dall’UE) in pochi secondi e nell’arco dell’intera giornata. Le norme proposte dal Consiglio prevedono che le banche siano tenute a fornire questo servizio a commissioni allineate ai bonifici in generale proprio per spingere sulla diffusione di questa modalità di pagamento.

Bonifici istantanei: i vantaggi

Quali sono le motivazioni dietro a queste proposte? I pagamenti digitali stanno progressivamente soppiantando quelli in contanti, anche per gli importi più contenuti. Questo vale anche per l’Italia. È vero che nella graduatoria sull’utilizzo delle transazioni digitali l’Italia è al 36esimo posto ed è previsto che nel 2027 scenda al 42esimo posto. Tuttavia, pur da questa posizione, sempre per il 2027 si prevede che quasi il 96% dei pagamenti (in valore) avvenga con strumenti digitali e il 37% come numero di transazioni).

Ampliare le possibilità a disposizione dei consumatori è dunque un aiuto a questa progressiva sostituzione tra banconote e transazioni digitali sebbene, ovviamente, l’Eurosistema assicurerà la possibilità di utilizzo del contante per lungo tempo a venire. Ad ogni modo, questa transizione al digitale avviene in un contesto di strapotere degli operatori statunitensi, dai grandi operatori di carte di credito (Visa, Mastercard) ai nuovi operatori (Paypal, le big tech, a partire da Amazon e Apple). Se consideriamo anche la situazione cinese, con Alipay e Tencent, l’Europa è l’unica area economica di rilievo senza colossi in grado di competere nel sistema dei pagamenti a livello mondiale.

Per questo il Consiglio Europeo ha osservato che le nuove norme “miglioreranno l’autonomia strategica del settore economico e finanziario europeo in quanto contribuiranno a ridurre l’eccessiva dipendenza da infrastrutture e istituti finanziari di paesi terzi”.

Una migliore gestione della liquidità per le PMI

Un altro vantaggio dei bonifici istantanei è che permetteranno un miglioramento nella gestione della liquidità e dei flussi di cassa delle famiglie e delle piccole imprese, che oggi vedono una certa quantità di risorse bloccate nell’esecuzione delle operazioni di pagamento. L’UE stima che questo “flottante di pagamento” corrisponda ogni giorno a circa 200 miliardi di euro. In una fase di tassi d’interesse crescenti, dove il finanziamento del capitale circolante diviene più costoso, questa migliore gestione della liquidità costituisce un aiuto per le piccole imprese.

Bonifici istantanei: come avverrà l’adozione del servizio

Come sempre succede in questi casi, è prevista un’attuazione graduale delle proposte. Si comincerà con orari ridotti e per la sola Eurozona, per poi estendere il servizio a tutta la giornata e a conti in valute diverse dall’euro. È importante che questa graduale espansione dei pagamenti digitali avvenga senza aggravi dei costi per la clientela, ma che anzi i bonifici istantanei si pongano come un’alternativa competitiva con gli attuali circuiti tradizionali dei pagamenti. Il maggior utilizzo dei bonifici istantanei, aumentando la concorrenza del settore, dovrebbe anzi consentire un calo delle commissioni anche sugli altri i pagamenti digitali. Nel suo complesso, i bonifici istantanei possono aiutare a rendere più efficiente l’area unica dei pagamenti in euro (la SEPA) che ha ormai un decennio e che già ha permesso un forte aumento della digitalizzazione dei pagamenti. Tuttavia, questo aumento risulta, secondo le istituzioni dell’Unione, ancora insufficiente nello specifico comparto dei pagamenti istantanei. Infatti, nel documento dedicato a questo argomento dell’ottobre 2022, il Consiglio Europeo rilevava “l’insufficiente diffusione dei pagamenti istantanei in euro” che rappresentavano “appena l’11% circa di tutti i bonifici in euro inviati nell’Unione”.

Bonifici istantanei: sono solo il 14% dei bonifici UE

La necessità di un intervento normativo che spinga gli operatori bancari e gli altri fornitori di servizi di pagamento (noti collettivamente come PSP) a impegnarsi di più in questo campo si evince dal fatto che “A fine 2022, oltre 12 anni dopo l’emanazione del primo Regolamento…solo il 71 per cento dei PSP (Payment Service Provider) europei permetteva la ricezione o l’invio di pagamenti istantanei, che rappresentano ancora appena il 14 per cento di tutti i bonifici in euro effettuati nella UE” . In Italia, questo dato è ancora inferiore e arriva appena al 5%. Da un punto di vista della sicurezza sia informatica che relativa alla prevenzione di fenomeni di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, il pieno coinvolgimento degli operatori bancari consentirà di mantenere gli standard attualmente previsti per tutte le operazioni che interessano i conti correnti.

Un ultimo aspetto da osservare riguarda la positiva sinergia che la crescita dei bonifici istantanei evidenzia con l’adozione dell’euro digitale. La BCE e le altre istituzioni europee stanno analizzando con attenzione il percorso ottimale per l’adozione di una valuta digitale per l’Eurozona. Se venisse effettivamente adottato, l’euro digitale, soprattutto attraverso la modalità dei conti correnti, potrebbe favorire lo sviluppo nell’utilizzo dei bonifici istantanei che, a quel punto, movimenterebbero i rispettivi conti presso la BCE in tempo reale e a costi irrisori.

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Lorenzo Esposito
Lorenzo Esposito

Lorenzo Esposito lavora da oltre vent’anni nell’ambito della vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia; è professore a contratto di Economia Monetaria presso la “Cattolica” di Milano. Si occupa di stabilità finanziaria, globalizzazione, finanza sostenibile e fintech. (Le opinioni espresse dall’autore sono personali e non impegnano l’Istituto d’appartenenza)

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