All’interno del gruppo BNP Paribas, BNP Paribas Leasing Solutions è specializzata in soluzioni di leasing e di noleggio per attrezzature ad uso professionale. Leasing Solutions è strutturata in 3 business line internazionali, all’interno delle quali operano differenti team specializzati in specifiche tipologie di mercato: Equipment & Logistics Solutions, Technology Solutions, Bank Leasing Services, e la società specializzata nel noleggio BNP Paribas Rental Solutions
L’azienda registra 3.000 collaboratori nel mondo, e più di 400 in Italia.
Il modello operativo dell’innovazione in BNP Paribas Leasing Solutions si inserisce all’interno di un progetto più ampio denominato COOPER@ZIONE, che racchiude 4 pilastri, avviati circa due anni fa: Innov@zione, che ha l’obiettivo di portare nuove idee relative non solo alla trasformazione digitale, ma anche a un vero e proprio cambio di strategia; Semplific@zione, che ha come focus la semplificazione dei processi aziendali; Anim@zione, che punta a diffondere la cultura dell’innovazione e a comunicare gli altri pilastri in azienda; Progetti, Lab preesistente al progetto di COOPER@ZIONE e che si occupa di gestire il portafoglio dei progetti aziendali.
A ogni Laboratorio è assegnata una dozzina di persone, che dedicano il 10% del proprio tempo ai progetti proposti e approvati dal Comitato di Direzione. «Queste persone vengono formate attraverso un programma ad hoc che prevede l’insegnamento di nuove metodologie come l’Agile e il Design Thinking, e che lavorano fianco a fianco con le Line of Business che andranno quindi “sensibilizzate”», spiega Marco Banfi, CIO & Digital Innovation Manager di BNP Paribas Leasing Solutions, che aggiunge: «Si tratta di una minima percentuale di dipendenti, se si considera che in totale siamo circa 400; anche in questo caso abbiamo attivato un importante canale di collaborazione con la Direzione Risorse Umane per poter sviluppare una formazione specifica per queste figure».
Ogni Laboratorio propone le proprie idee innovative, con uno specifico business model canvas, attraverso un pitch di 15 minuti, al Comitato di Direzione, che ha precedentemente indicato i macro-temi su cui i Laboratori possono sviluppare le idee. Prima del pitch, il team deve trovare uno sponsor proprio tra i membri del Comitato, figura che deve supportare il Laboratorio nella presentazione e nella raccolta del budget iniziale. Il Comitato di Direzione, che si riunisce periodicamente una volta al mese, può rifiutare o approvare un’idea; in questo secondo caso, parte la fase del cosiddetto Incubatore, il cui obiettivo è quello di creare, con un budget minimo, un PoC (Proof of Concept).
All’interno dell’Incubatore sono le persone del Laboratorio di riferimento a mantenere la ownership del progetto, affiancate dai colleghi dell’IT ma anche da realtà esterne all’azienda, che supportano nello sviluppo del prototipo. Il PoC viene ripresentato, dopo 2 mesi circa, al Comitato, con una scheda progetto nominata CIM0 (Comitato Investimenti Mensile 0), in cui viene mostrato l’avanzamento di progetto con l’indicazione di una previsione di costo che oscilla tra + e – il 30%. Il Comitato di Direzione si avvale nuovamente della possibilità di decidere se approvare o meno l’idea: «se si ottiene risposta positiva, allora l’idea diventa un progetto, esce dall’Incubatore ed entra a far parte del Laboratorio Progetti. Per ogni progetto viene quindi stilata una scheda successiva, il CIM1, in cui si stima il budget, che può oscillare tra il + e – 10%, e si effettua una nuova presentazione al Comitato di Direzione, che anche in questo caso può o meno dare il benestare per procedere». Una volta messo sul mercato il prodotto/servizio, metà dei ricavi vengono riutilizzati per migliorare il prodotto/servizio stesso.
Tra le idee che hanno raggiunto il Laboratorio Progetti c’è, per esempio, “Nice to Meal You”. «Si tratta di una app che il Laboratorio Innovazione ha realizzato in modo veloce e con poco budget; iscrivendosi volontariamente all’app, un algoritmo crea match per organizzare gruppi per pranzare insieme. L’algoritmo sceglie dipendenti di diverse Direzioni, con job diversi e di genere differente», spiega Banfi, che conclude: «è una proposta ancora in fase di test ma confidiamo nella bontà dell’idea e nella forte sponsorship del nostro Direttore Generale». Altra idea in fase di sperimentazione, un Assistente Virtuale chiamato g.A.I.a che aiuta la squadra degli analisti rischio nel prendere decisioni con algoritmi di machine learning. Progetto approvato a livello Corporate che è il primo sponsor dell’idea.