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Banking as a Service, la scaleup tedesca Solarisbank sbarca in Italia

Come anticipato da EconomyUp, Solarisbank ha annunciato l’avvio delle attività in Italia, sotto la guida di Michael Koehler. Fondata nel 2016 a Berlino, ha raccolto 160 milioni e offre alle aziende di qualsiasi settore la possibilità di proporre servizi bancari senza avere una licenza bancaria. Ecco l’embedded finance

Pubblicato il 06 Lug 2021

Michael Koehler, CEO Solarisbank Italy

Come aveva anticipato EconomyUp in maggio, Solarisbank ha annunciato ufficialmente l’ingresso nel mercato italiano. La fintech berlinese, titolare di una licenza bancaria completa concessa dalla BaFin (l’Autorità Federale Tedesca di Supervisione Finanziaria), è leader europeo del nuovo paradigma del BaaS (Banking as a Service). Che cosa significa? Che adesso anche le aziende italiane di qualsiasi settore potranno integrare all’interno della loro offerta servizi bancari utilizzando la piattaforma di Solarisbank, senza dover disporre di una licenza propria e senza dover affrontare oneri finanziari e burocratici. Come già stanno facendo molte aziende tedesche.

Solarisbank in Italia, il banking-as-a-service per le imprese

La scaleup tedesca Solarisbank arriva in Italia dopo la Francia e la Spagna. Le imprese che usano l’infrastruttura bancaria di Solarisbank – solitamente realtà fintech o comunque attive in ambito digitale – possono offrire ai propri clienti una vasta gamma di prodotti modulari, tra cui conti bancari digitali, carte di debito, prestiti, soluzioni di pagamento e di identificazione, nonché servizi di gestione di asset digitali. Inoltre hanno a disposizione un IBAN locale italiano, con cui effettuare tutte le tipologie di operazioni sul territorio nazionale.

Facendo comunicare i suoi server tramite API e webhook con quello dei Third Party Provider (TPP), la startup fintech tedesca eroga in cloud le sue soluzioni, pertanto scalabili e convenienti per le aziende, che in questo modo incentivano l’utente finale a fare business attraverso le esperienze mobile e web alle quali è abituato. Dal momento che l’infrastruttura tecnica concessa ai suoi partner, viene re-brandizzata dal beneficiario di turno, SolarisBank rientra a pieno titolo nel novero delle white label bank.

“L’Italia ha un enorme potenziale per Solarisbank; ci presentiamo sul mercato con l’obiettivo di guidare la crescita del Banking as a Service nel Paese”, è l’impregno preso da Michael Koehler, amministratore delegato di Solarisbank Italia. “Vogliamo  aiutare le aziende italiane a offrire le migliori soluzioni finanziarie ai loro clienti e, in definitiva, per sostenere ed accelerare la delicata fase di ripresa post pandemica”. Koelher è un manager con un’esperienza internazionale nell’ambito B2B, con alle spalle oltre 20 anni di esperienza nei servizi di banking, factoring e leasing.

“Grazie all’introduzione di IBAN locali nei quattro maggiori mercati europei, insieme alla possibilità di passporting della nostra licenza, siamo in grado di offrire soluzioni finanziarie in tutto lo Spazio Economico Europeo (SSE)”, aggiunge Koehler.  “Siamo la prima banca ad aver migrato completamente su cloud. La modularità, velocità e flessibilità sono quindi gli elementi che ci aiutano a crescere con i nostri attuali clienti ed a coinvolgere altre realtà – dall’azienda unipersonale alla multinazionale – in questa nuova era del mondo dei servizi finanziari”.

Il mercato dell’embedded finance

Fondata a Berlino nel 2016, Solarisbank ha quasi raddoppiato le sue entrate nette ogni anno, raggiungendo 35 milioni di euro di ricavi nel 2020, e ha raccolto più di 160 milioni di euro di finanziamenti da realtà prestigiose come BBVA, VISA e HV Holtzbrinck Ventures. Dopo l’ultimo round da 60 milioni, a giugno 2020, ha raggiunto una valutazione post-money pari a 320 milioni di euro.

Questi numeri dimostrano quanto siano proficui e scalabili i modelli di business fondati sul concetto di Banking-as-a-Service. Secondo una ricerca condotta da Solarisbank in collaborazione con l’Istituto di ricerca Handelsblatt nell’aprile di quest’anno, il potenziale dell’embedded finance è vastissimo e in gran parte inesplorato, così come i confini del mercato BaaS. Solo in Europa, si stima che saranno aperti quasi 500 milioni di conti bancari. Lightyear Capital è convinto che il mercato globale della finanza integrata (o embedded finance) crescerà dagli attuali 22,5 miliardi di euro circa fino a vantare, entro il 2025, un giro d’affari da 230 miliardi di euro.

“L’industria si sta muovendo verso un modello in cui i servizi finanziari sono presenti e completamente integrati nella nostra vita quotidiana, il che sta creando una domanda sempre più importante per soluzioni finanziarie integrate”, spiega Timo Weber, Managing Director International and Business Units di Solarisbank. “Secondo i nostri dati, circa 500 milioni di conti bancari saranno disponibili nei prossimi anni”.  “Noi di Solarisbank vogliamo essere all’avanguardia di questa tendenza, ed è per questo che ci impegniamo a costruire il miglior team in ciascuno dei mercati in cui operiamo”.

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