Le banche possono diventare un luogo dove il cliente può trovare tutto ciò che gli occorre in un unico posto: accedere al conto, prelevare e depositare denaro, chiedere un prestito o un mutuo, comprare o vendere titoli ecc. Merito del Banking-as-a-Service e delle collaborazioni tra le banche e le società fintech.
Cos’è il Banking-as-a-Service
Per Banking-as-a-Service (BaaS) s’intende la messa a disposizione da parte delle banche dei propri servizi finanziari al di fuori dei rami tradizionali. Ciò avviene attraverso il cloud e le Api (Application Programming Interface), a vantaggio di società esterne, come fintech o altre aziende digitali. Queste ultime sono così in grado di offrire ai loro clienti servizi bancari tradizionali, come conti bancari online, carte di debito, prestiti e soluzioni di pagamento, senza aver bisogno della licenza bancaria.
Grazie al BaaS, qualunque azienda può fornire servizi bancari ai suoi clienti. Del resto, sia le aziende sia le persone avranno sempre bisogno dei servizi bancari e poco importerà loro se tali servizi saranno messi a disposizione dalle banche o da altre società. Per dirla con Bill Gates: “I servizi bancari sono essenziali, le banche no”.
L’importanza della collaborazione
Affinché il BaaS abbia successo, è cruciale che si instauri una collaborazione tra gli istituti di credito e le società fintech. Una partnership attualmente in una fase embrionale, con un altissimo potenziale di crescita, e che conviene alle banche. Queste ultime infatti possono utilizzare strumenti già testati dalle fintech, riducendo i tempi di go-to-market. Inoltre, grazie al digitale, gli istituti di credito possono raggiungere più facilmente i clienti delle Generazioni Y e Z, ossia le prossime generazioni di clienti bancari. Insomma, la collaborazione con le fintech è strategica, nell’ottica di generare con l’innovazione valore per la finanza tradizionale, innovativa e per i clienti. A proposito d’innovazione, il BaaS non va confuso con l’open banking.
Le differenze tra Banking-as-a-Service e open banking
Per open banking s’intende l’open innovation applicata al settore bancario. Questo modello d’innovazione presuppone che l’innovazione degli istituti di credito sia condotta sia internamente, sia aprendosi al contributo di partner esterni (startup, fintech, università ecc).
Ciò implica una stretta collaborazione e armonia tra gli attori coinvolti nel processo di cambiamento. Nell’open banking, il cliente (persona fisica o impresa) è l’unico proprietario dei dati relativi al suo denaro e alle sue transazioni e in tale veste, può chiedere alla banca di condividere i suoi dati con altre aziende che forniscono diversi servizi.
Nel caso del Banking-as-a-Service, la società che si appoggia alla piattaforma BaaS non entra mai veramente in possesso dei soldi o dei dati del cliente, agisce semplicemente come un intermediario. Pertanto non è soggetta agli obblighi normativi e di compliance che una banca si trova quotidianamente a dover adempiere. Grazie alla piattaforma di BaaS l’infrastruttura tecnica viene prestata alla società che ci mette il marchio, per cui si ha una white label bank. Infatti, la piattaforma tecnologica della banca garantisce il rispetto della normativa ed eroga il servizio, che però viene proposto al cliente finale con il marchio di un’altra azienda. Il BaaS è l’opposto del Banking-as-a-Platform (BaaP), o platform banking.
Le differenze tra Banking-as-a-Service e Banking as a Platform
Con BaaS si intende una banca tradizionale che offre un servizio bancario digitale come white label a un’azienda non bancaria.
Nel platform banking o BaaP un’azienda fintech offre servizi a una banca. Quindi nel BaaS le banche sono i venditori, mentre nel platform banking sono gli acquirenti. Il BaaP consente alle fintech e alle società non finanziarie di fornire servizi agli istituti bancari. In altri termini, Banking as a Platform significa che la banca è “una piattaforma per le società fintech e tecnologiche”.
Qualche esempio di BaaS
In Europa, la tedesca Solarisbank è stata una delle prime società fintech europee a realizzare il BaaS. Nel dettaglio, la sua piattaforma offre una gamma completa di servizi bancari generici per tutti i tipi di attività digitali: pagamenti virtuali, depositi, transazioni, prestiti, servizi di identificazione digitale.
In Italia, l’unicorno fintech Satispay offre un’alternativa virtuale al Pos attraverso la possibilità di prelevare dal conto corrente.
La fintech italiana Opyn (ex Borsa del Credito) permette alle pmi di usufruire di servizi di credito completamente digitali grazie alla tecnologia proprietaria e alla licenza bancaria, senza bisogno di recarsi in filiale.
La fintech italiana Moneyfarm mette a disposizione servizi di consulenza finanziaria indipendente e di investimento completamente online.
Sono tutti servizi finanziari la cui distribuzione non è più vincolata alle banche tradizionali, ma diventa disponibile per i clienti di altre società non bancarie. Una vera rivoluzione, per le banche, le società non finanziarie e i loro clienti.