Appena nata ha già attirato l’attenzione di Banca Progetto, che vi ha investito 1,5 milioni di euro: si chiama Faire.ai ed è una nuova startup fintech specializzata nell’automazione del credito al consumo, che sfrutta l’open banking (PSD2) come fonte e utilizzo dei dati, machine learning e AI per stimare i credit score dei consumatori. Faire.ai gestisce l’intero ciclo di vita di un prestito e abilita le banche ad erogare in modo istantaneo attraverso un’unica API.
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Faire.ai: l’idea dietro il progetto
Faire.ai nasce dall’idea di quattro giovani talenti esperti del mondo fintech – Gianluigi Davassi, Gilberto Taccari, Giorgio Fiorentino e Cristina Bonacina – che ad aprile del 2020 si sono riuniti per dar vita all’impresa, con l’obiettivo di sfidare l’approccio tradizionale del mondo finanziario. La startup ha inoltre appena chiuso un round di finanziamento da 1,5 milioni di euro da Banca Progetto, banca operante nel mercato del credito alle famiglie e alle imprese, dando vita a una partnership strategica per lo sviluppo digitale della banca.
In cosa consiste Faire.ai e come funziona
La startup offre una piattaforma cloud che abilita banche partner e istituzioni finanziarie all’erogazione di prestiti istantanei. Ciò è possibile grazie all’open banking, che consente il recupero dei dati transazionali degli utenti. A questo punto entra quindi in gioco l’intelligenza artificiale che consente di definire il merito creditizio dell’utente. Infine, la piattaforma offre a partner finanziari integrazioni via API per approvazione istantanea dei prestiti.
Si tratta, quindi, di una rivoluzione importante in questo mercato, in quanto solitamente per il tempo medio di erogazione varia tra i 5 e i 10 giorni lavorativi. Secondo il report di Crif il 40% della popolazione attiva in Italia ha un prestito attivo, di cui il 45% con importo inferiore ai 5.000 euro che solitamente va a coprire spese come l’acquisto di una nuova auto, di elettrodomestici, ecc..
Perché il finanziamento di Banca Progetto
Banca Progetto è nata nel 2015 dal riassetto di Banca Popolare Lecchese da parte del fondo californiano Oaktree e opera nel mercato del credito alle famiglie e alle imprese anche attraverso il canale digitale. Con sedi a Milano e Roma e una rete commerciale presente su tutto il territorio nazionale, Banca Progetto è specializzata nei servizi per le piccole e medie imprese italiane e per la clientela privata, in particolare in prodotti di Cessione del Quinto destinati a dipendenti privati, dipendenti statali, pubblici, para pubblici e pensionati e in finanziamenti a medio-lungo termine alle PMI.
Di recente Banca Progetto ha stretto una partnership con modefinance, scaleup poi diventata azienda nativa fintech (tecnologia applicata alla finanza) che sviluppa soluzioni di Intelligenza Artificiale per la valutazione e la gestione del rischio di credito ed è stata fondata nel 2009 da Mattia Ciprian e Valentino Pediroda.
Rating as a service, quando la banca fa la valutazione del rischio con una fintech
E’ evidente che la banca sta perseguendo i suoi obiettivi di open innovation, l’innovazione aperta all’esterno, stringendo accordi con giovani realtà innovative insieme alle quali mette in pratica l’open banking.
Il piano di espansione internazionale di Fair.ai
La startup, attiva sul mercato da pochi mesi, prevede di arrivare a fine anno con un team di oltre 10 persone e il cui numero è destinato a raddoppiare entro fine 2021. Oltre a crescere in termini di organico, Faire.ai ha tra i suoi prossimi obiettivi quello di puntare ad altri mercati europei, partendo dalla quello spagnolo.
“Siamo entusiasti di dare il via a questa nuova avventura e certi che sarà un’esperienza coinvolgente per tutti, soprattutto perché ci collochiamo in un contesto incredibilmente stimolante e in rapida crescita – racconta Gianluigi Davassi, CEO e co-founder di Faire – Con il resto del team abbiamo già lavorato ad iniziative digitali di successo e ora, insieme, ci siamo lanciati in questa nuova sfida per consentire a banche e istituzioni finanziarie di entrare senza soluzione di continuità nel mercato del credito al consumo e promuovere l’inclusione finanziaria aiutando i clienti a godere del vantaggi dell’open banking, settore che da un anno a questa parte ha vissuto una vera e propria rivoluzione.”