L'INDAGINE

Assicurazioni e intelligenza artificiale: piace alla maggioranza ma poche la usano

L’intelligenza artificiale generativa è considerata la tecnologia a maggior potenziale per le assicurazioni, ma è ancora poco usata. Ai primi posti robotica, intelligent automation e IoT, flop per il metaverso. L’ostacolo maggiore sono le competenze digitali. I dati dello studio presentato all’Insurtech Day 2023

Pubblicato il 05 Lug 2023

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Le tecnologie emergenti, come intelligenza artificiale generativa, robotica, sensoristica avanzata, blockchain e metaverso, stanno profondamente trasformando il nostro modo di vivere e il modo di fare business. Qual è l’impatto sulla trasformazione delle assicurazioni?

Risponde a questa domanda il nuovo studio Digital Disruption: l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo realizzato da EY in collaborazione con IIA – Italian Insurtech Association. L’indagine è stata presentata il 5 luglio in occasione della terza edizione dell’Insurtech Day, l’appuntamento organizzato da Italian Insurtech Association per fare il punto dello stato dell’arte sulla digitalizzazione del mercato assicurativo.

Protagonista della giornata è stata l’intelligenza artificiale, che secondo lo studio risulta la tecnologia emergente che le compagnie assicurative ritengono avere più potenziale, sebbene siano ancora molto pochi i progetti per implementarla.

“L’intelligenza artificiale trasformerà e sta già trasformando radicalmente l’industria assicurativa, con implicazioni senza precedenti in termini di aumento della competizione tra gli operatori di mercato” ha infatti spiegato Gerardo di Francesco, Segretario Generale di IIA. “Come avvenuto in altri settori, queste tecnologie offrono benefici concreti in termini di efficienza operativa, riduzione dei costi e miglioramento delle pratiche di sottoscrizione delle polizze. La sfida cruciale ora è adattare un mercato ancora ancorato a dettami analogici per sfruttare appieno il potenziale rivoluzionario dell’AI, riprogettando processi e operatività.”

Come è stata svolta l’indagine

L’indagine rientra nel filone degli studi sulla trasformazione digitale delle compagnie assicurative svolta da EY e IIA, di cui rappresenta la terza edizione. Con una novità: rispetto ai precedenti studi, focalizzati sui modelli organizzativi e gli abilitatori interni ed esterni alle Compagnie per l’innovazione, questa ricerca pone al centro dell’attenzione l’impatto delle tecnologie emergenti.

Il campione intervistato comprende le principali Compagnie in Italia attive nel ramo Danni e Vita con un’elevata copertura di market share della raccolta premi del nostro Paese, nonchè Insurtech, broker e player dedicati al mondo dell’assistenza.

Assicurazioni 2023, i trend: embedded insurance al primo posto

Come già si prospettavano gli esperti, quest’anno l’embedded insurance (ovvero le coperture assicurative integrate nel processo di acquisto di un buono o servizio) guadagna il primo posto nel podio tra i trend più rilevanti per il settore. Seguono i prodotti assicurativi basati sulla sostenibilità e dal tema dell’open insurance e degli ecosistemi – questi ultimi confermati come top trend rispetto all’edizione dello scorso anno.

Le polizze on-demand e instant, ma anche quelle basate sul concetto di connected insurance tramite dispositivi IoT continuano ad essere viste invece come meno prioritarie per il settore, assieme alle coperture comportamentali, date le complessità di implementazione

Open insurance: la maggior parte del settore lo vede come un’opportunità

La maggior parte degli intervistati (70%) vede un’opportunità nel paradigma di open insurance, utile per favorire la collaborazione fra i vari attori che operano nel mercato assicurativo, ridurre le asimmetrie informative e creare le premesse per introdurre nuovi prodotti e servizi.

Una parte minoritaria (22%) lo configura come un rischio, perché potrebbe influire negativamente sulla sicurezza dei dati dei clienti. Infatti, per 56% degli intervistati il ruolo del regolatore dovrebbe essere mirato a favorire la tutela del consumatore e del corretto trattamento e utilizzo dei dati. Una parte del campione, invece, nello specifico il 26%, osserva che l’intervento regolamentare dovrebbe garantire una concorrenza equa che tuteli i player assicurativi.

Infine, l’11% sostiene che il ruolo del regolatore debba essere quello di facilitatore verso la transizione e il restante 7% confida nella creazione di sandbox e/o programmi che agevolino l’up-skilling e il re-skilling.

Qual è l’impatto delle tecnologie emergenti secondo le compagnie assicurative?

Nell’immaginario dei player del mercato ai quali è stata chiesta una parola chiave che rappresenti l’impatto delle tecnologie emergenti nel settore assicurativo nei prossimi 5-10 anni spiccano: accelerazione, flessibilità, innovazione, centralità del dato e fattore disruptive.

Tuttavia, solo il 26% del campione ritiene che l’adozione di tecnologie emergenti possa rappresentare di per sé il principale driver a supporto dei maggiori trend del settore, mentre la maggior parte indica la necessità di sviluppare una mentalità aziendale innovativa (63%) e di dotarsi di processi agili che favoriscano l’innovazione e riducano il time to market (56%). Indispensabile anche lavorare sullo sviluppo di competenze digitali e tecnologiche (41%) per navigare efficacemente il contesto di cambiamento in corso

Secondo la maggior parte degli intervistati la tecnologia emergente che ha maggiore potenziale per il settore assicurativo è la Intelligenza Artificiale Generativa. Gli intervistati sono concordi nell’individuare l’efficientamento dei processi esistenti (89%) e il miglioramento della relazione con la clientela (78%) come i principali vantaggi connessi all’utilizzo di questa tecnologia.

Seguono la Robotica/Intelligent Automation, collocata al secondo posto, e IoT e sensoristica avanzata al terzo. Scarse applicazioni emergono per la blockchain e il metaverso, che si posizionano rispettivamente penultima e ultima nella classifica delle tecnologie a maggior potenziale per il settore.

A che punto l’adozione delle tecnologie emergenti nel settore assicurativo?

Intelligenza Artificiale Generativa e assicurazioni: piace il potenziale, le competenze bloccano l’adozione

Benchè ne sia ampiamente riconosciuto il potenziale, quasi la metà delle Compagnie intervistate (44%) non ha ancora adottato l’Intelligenza Artificiale generativa all’interno del proprio business, e solo un 7% riferisce un grado di maturità avanzata nella sua implementazione, principalmente per la gestione dei sinistri (67%).

La principale barriera in questo senso sembra essere rappresentata da un gap di competenze tecniche in materia in primis dei dipendenti ma anche della classe dirigente, per il quale si rende necessario, secondo il 70% del campione, un processo di up-skilling e re-skilling.

“Dobbiamo concentrarci sugli investimenti, sulla formazione e sul re-skilling del personale per affrontare questa nuova fase del percorso di trasformazione digitale dell’industria” è il commento di Gerardo di Francesco.

Robotica e intelligent automation: la tecnologia più implementata

In continuità con l’elevato potenziale riconosciuto a questa tecnologia nel settore assicurativo, il 96% degli intervistati dichiara invece di aver già iniziato a utilizzare la Robotica e l’intelligent automation nella propria Compagnia. Le principali applicazioni riguardano la gestione dei sinistri (70%) e la sottoscrizione ed emissione delle polizze (54%).

In questo senso, il 100% degli intervistati è concorde nell’individuare l’efficientamento dei processi come il principale beneficio legato all’utilizzo di questa tecnologia. A costituire invece una sfida significativa è proprio l’integrazione con i processi esistenti, indicata dal 52% degli intervistati.

IoT e sensoristica avanzata: oltre 7 assicurazioni su 10 la usano

Il 74% degli intervistati ha dichiarato di aver già implementato, a diversi livelli di maturità, L’IoT e la sensoristica avanzata all’interno del proprio business per una più accurata quotazione del rischio (70%) e per lo sviluppo di prodotti parametrici (70%).

In questo senso i benefici riscontrati riguardano principalmente l’estensione dell’offerta (75%), ma anche il miglioramento della relazione con la clientela (67%), mentre le complessità maggiori sono state individuate principalmente nella necessità di investimenti significativi (44%) per una proficua integrazione della tecnologia.

Blockchain e smart contracts: la maggioranza delle compagnie è scettica

Il 56% delle compagnie sostiene di non aver ancora adottato la blockchain e gli smart contracts a supporto delle proprie attività, e solo un 4% riporta un grado di maturità avanzata nell’implementazione.

Benchè nel 56% dei casi si ritenga che l’utilizzo di questa tecnologia possa comportare un efficientamento significativo dei processi, la maggioranza degli intervistati si dimostra scettica nei confronti della sua applicabilità nel settore.

Metaverso: il grande flop nelle assicurazioni

Il Metaverso si è rivelato un grande flop dopo l’hype degli scorsi anni, almeno per quanto riguarda l’applicabilità nel settore assicurativo. La grande maggioranza delle compagnie (70%) non lo ha ancora utilizzato e nel restante 30% dei casi sono stati fatti solo alcuni ragionamenti preliminari.

Nonostante si ritenga che l’impiego di questa tecnologia possa rafforzare il brand (37%) e migliorare la relazione con la clientela (41%) creando nuovi punti di contatto digitali, la quasi totalità del campione fatica a vedere dei vantaggi e casi d’uso concreti.

Assicurazioni, resta il problema delle competenze digitali

Come emerge in molti casi, uno dei grandi ostacoli all’implementazione delle tecnologie emergenti resta quello delle insufficienti competenze digitali e tecnologiche

Per il 69% degli intervistati c’è un gap nella propria azienda, che può essere dovuto alla difficoltà nel reperire risorse con competenze tecniche o al disallineamento fra IT e business, fattore che ostacola la creazione di valore.

Come si sta tentando di arginare questo problema?

Tra le iniziative di change management finalizzate all’implementazione della transizione tecnologica, la creazione di una cultura aziendale improntata all’innovazione risulta essere un’attività prioritaria per la maggior parte degli intervistati. È emerso, inoltre, che anche il re-skilling e l’up-skilling del personale sembrerebbero essere funzionali, in quanto mirano ad accrescere le competenze tecniche all’interno dell’organizzazione. Infine, l’analisi ha evidenziato come intervenire sulle metodologie di lavoro, indirizzandosi verso organizzazionismart più flessibili che prediligano il lavoro agile, avrebbe un impatto positivo nell’agevolare la transizione.

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Maura Valentini
Maura Valentini

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