È Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice generale di Banca d’Italia, a ricordare la prima Call for Proposals. Com’era stato annunciato in luglio, in occasione dell’apertura del Fintech Milano Hub, l’autorità di vigilanza fa il suo primo passo verso l’open innovation: dal 27 settembre al 29 ottobre startup, tech company, università e centri di ricerca potranno presentare il loro progetto.
Il contest è aperto però anche a banche e assicurazioni, che possono partecipare insieme agli altri soggetti. Quindi una “sfida” alla contaminazione e alla trasformazione digitale lanciata anche all’industry tradizionale dei servizi finanziari che, evidentemente, Bankitalia intende coinvolgere nel percorso di innovazione avviato ormai quasi due anni fa e che si comincia a concretizzare con la scelta di Milano come certo di riferimento per il fintech.
Qui puoi leggere il regolamento della call.
C’è molto da fare, visto che l’Italia rappresenta appena l’1% del totale degli investimenti fintech in Europa. E l’impegno dell’autorità centrale significa che ormai l’innovazione e la trasformazione digitale sono questioni di sistema.
Che cos’ il Milano Fintech Hub di Banca d’Italia
“Il fintech sta cambiando dalle fondamenta il mondo della finanza”, è il pensiero dell’avvocato Alessandra Perrazzelli, “Un centro come quello di Milano da la possibilità di testare e sviluppare le tecnologie potendo contare sulle competenze di un soggetto come Bankitalia. Un’opportunità particolarmente importante per le PMI che hanno difficoltà a sfruttare il valore aggiunto delle tecnologie digitali”.
Che cosa farà Milano Fintech Hub? Non erogherà finanziamenti ma darà servizi di natura consulenziale in materia bancaria, finanziaria e assicurativa. Farà approfondimenti di natura regolamentare e attività di networking nazionale e internazionale per l’ecosistema fintech. Insomma Banca d’Italia attraverso questo Hub proverà a riportare sotto la propria ala un mondo nato fuori. “Lavoreremo in stretta collaborazione con altre istituzioni nazionali e internazionali e con i loro centri di innovazione, come l’Innovation Hub di Singapore della Banca dei regolamenti internazionali”, ha detto la Perrazzelli in occasione dell’apertura dell’Hub.
Tre le aree di operatività del Milano Fintech Hub: 1. Il Fintech Hub Imprese che si rivolge alle imprese di natura non bancaria, come le startup o i tech provider; 2. L’Innovation Hub pensato per gli intermediari bancari, finanziaria e assicurativi vigilati 3. Il Research & Development Hub per università e istituti di ricerca.
La Call for Proposals 2021 di Banca d’Italia
Con la prima call comincia il reclutamento dei partner. Entro il 13 dicembre saranno scelti 10 progetti che saranno seguiti nell’Hub da team dedicati per sei mesi. Non si vince nulla e non si paga nulla.
Chi può partecipare?
Potranno partecipare tre diverse categorie di soggetti, italiani o esteri, a ciascuna delle quali è dedicata una specifica area di operatività dell’Hub:
- Fintech Hub: imprese di natura non bancaria/finanziaria (ad esempio providers di soluzioni tecnologiche);
- Innovation Hub: intermediari bancari, finanziari e assicurativi vigilati;
- Research & Development Hub: università, istituti di ricerca, altri enti.
I progetti possono essere presentati anche congiuntamente da più soggetti.
Il tema della call
Il tema di questa prima edizione della Call for Proposals è “Il contributo dell’intelligenza artificiale nel migliorare l’offerta dei servizi bancari, finanziari e di pagamento alle imprese, alle famiglie e alla pubblica amministrazione, con particolare riguardo ai profili di inclusione finanziaria, efficace tutela del consumatore e sicurezza dei dati”.
Come saranno scelti i progetti?
Due i criteri generali: Valore e Realizzabilità. Su questi due assi saranno valutate rilevanza per il sistema e scalabilità, contenuto innovativo, completezza e sostenibilità per il primo; misurabilità, fattibilità e sicurezza per il secondo.
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