A noi di EconomyUp lo aveva già confessato Antonio Tomarchio, ex Ceo di Beintoo, in una recente intervista: «Per fare startup New York è meglio di San Francisco». I vantaggi? È più facile creare relazioni tra gli imprenditori, i capitali sono più accessibili e i collegamenti, specie per chi viene dall’Europa, sono più efficienti.
Ora, un reportage di Mashable ci porta dentro i luoghi di lavoro di alcune tra le più grandi startup che hanno deciso di prendere casa nel cuore della Grande Mela. Un viaggio in immagini (e non solo) tra stanze con pareti colorate, finestre con vista su Manhattan, sale ping pong, angolo bar, divani per riposare, postazioni per mamme giovani e “quiet room” in cui non si usa il cellulare e si parla sottovoce.
«A San Francisco – racconta a Mashable Miguel McKelvey cofounder di Wework startup di coworking che vale 16 miliardi di dollari – le aspettative dei lavoratori sono molto alte, anche in relazione alle postazioni di lavoro. A New York gli startupper sono abituati a lavorare con poco. Ci sono migliaia di edifici che non sono mai stati ristrutturati, con design orribili e spazi ristretti. Chi entra nei nostri uffici, invece, il più delle volte rimane sorpreso, convinto di non aver mai visto nulla del genere».
L’approccio al design di Wework è guidato dallo stile sempre diverso delle postazioni telefoniche e degli spazi in cui sedersi, tutto accompagnato da una scala ideata per eliminare le divisioni culturali tra i piani.
«In realtà – spiega Miles Lennon, product manager di Spotify – non utilizziamo questi servizi quanto vorremo davvero, il vero valore però sta nel fatto di sapere che abbiamo la possibilità di utilizzarli se ne abbiamo bisogno».
Nella sede newyorchese di Spotify a disposizione dei dipendenti ci sono postazioni da lavoro con tavoli colorati, una libreria con divani per leggere in totale relax e un’area giochi con flipper e tavolo da ping pong.
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