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Erano coinquiline a Milano, entrambe siciliane, studiavano fashion design una e comunicazione e cooperazione internazionale l’altra e non avevano nessuna competenza scientifica. Nonostante ciò hanno fondato una startup, Orange Fiber, e sono riuscite a ideare, brevettare e produrre il primo tessuto realizzato con le bucce d’arancia, che hanno presentato per la prima volta all’Expo Gate, in occasione della settimana della moda e dell’evento Alimenta2Talent.
Ma l’avventura di Adriana Santanocito, 36 anni, e Enrica Arena, 28, è cominciata quasi due anni fa: “L’idea è stata di Adriana”, racconta Enrica. “La sua passione per il tessile e l’attaccamento alla Sicilia, nostra regione natale, l’hanno portata a chiedersi se non si potesse produrre un tessuto con gli scarti degli agrumi. Me l’ha proposto e abbiamo deciso di provarci insieme”.
Le ragazze hanno subito verificato la fattibilità del processo con il Politecnico di Milano, dipartimento di Chimica dei Materiali, ormai due anni fa. A seguire ci siamo avvalse della consulenza di specialisti”. Tantissimi in questi anni i premi, riconoscimenti e aiuti ottenuti: “Il riscontro è stato eccezionale: da WCap Catania ad Alimenta2Talent, dal Premio Gaetano Marzotto, fino al New York Stock Exchange i riconoscimenti sono stati tantissimi”.
Il progetto nasce anche dall’attenzione alla sostenibilità: dalla voglia di contribuire al riuso delle oltre 700 mila tonnellate di sottoprodotto che l’industria della trasformazione agrumicola produce in Italia. E dalla volontà di dare nuova speranza al comparto tessile e importanti ricadute sul territorio: dalla riduzione della quantità di rifiuti agrumicoli da smaltire a quella delle emissioni di C02 al risparmio ambientale rispetto ai metodi di produzione dei filati più diffusi (il petrolio è notoriamente inquinante e il cotone richiede un uso intensivo di risorse idriche, terreno, fertilizzanti).
“È stata in primo luogo la passione per la moda sostenibile a muovermi. Non solo: volevo creare un tessuto che facesse bene a chi lo indossasse. Orange Fiber rilascia oli essenziali di agrumi e vitamina C sulla pelle”, racconta Adriana.
Il primo prototipo è stato tessuto grazie al supporto della siciliana Tessitura Taborelli. “Ora il nostro primo obiettivo è andare in produzione creando un primo impianto in Sicilia. Per questo motivo ci stiamo concentrando sulla creazione di partnership industriali e sul consolidamento di quelle esistenti, sulla progettazione di una linea produttiva e accordi di filiera”.
E stanno contrattando con alcuni brand di moda per lanciare la prima linea di abbigliamento con tessuti Orange Fiber. “Devono essere marchi che condividano con noi i valori alla base del nostro progetto: sostenibilità, made in Italy e benessere. Tra qualche anno ci auguriamo di aver consolidato la nostra presenza nel mercato dei tessuti innovativi e di iniziare una fase di internazionalizzazione del progetto. Quanto agli abiti, non li voglio disegnare io, voglio uno stilista! Noi il nostro grande obiettivo l’abbiamo già ottenuto”, conclude Adriana.