SOSTENIBILITà AMBIENTALE

Idrogeno verde per decarbonizzare le industrie: la partnership tra Iris Ceramica ed Edison Next



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L’impiego dell’idrogeno verde può consentire di decarbonizzare le industrie energivore. Lo dimostra il progetto avviato da Iris Ceramica ed Edison Next

Pubblicato il 29 mag 2024

Ubaldo Sedda

Giornalista



idrogeno verde
Immagine di dee karen da Shutterstock

La transizione energetica e la decarbonizzazione interessano tutti i comparti produttivi, dal momento che le normative nazionali ed europee (nonché la maggiore attenzione dell’opinione pubblica alle tematiche ambientali) impongono necessariamente una svolta di questo tipo. È altrettanto chiaro, però, che per alcune imprese – a causa delle dimensioni e della peculiarità del processo produttivo – questo passaggio è più complicato e costoso che per altre.

I problemi delle industrie hard to abate

Il riferimento, in particolare, è alle industrie “pesanti” (tra cui vetro, cemento, ceramica, acciaio, chimica), ma anche a quelle “leggere” che consumano importanti volumi di gas naturale all’interno dei loro processi (alimentare, farmaceutico, gomma-plastica). Ad oggi queste imprese – spesso classificate come hard to abateassorbono circa l’85% dei consumi di gas naturale dell’intera manifattura nazionale per alimentare i propri processi produttivi (fonte dei dati CDP). Per queste realtà industriali, alcune soluzioni di decarbonizzazione – come l’elettrificazione dei consumi o l’installazione di impianti che si alimentano da fonti rinnovabili – non sono tecnicamente percorribili o comunque sono economicamente poco vantaggiose.

I benefici dell’idrogeno verde

In quest’ambito, una soluzione interessante in chiave decarbonizzazione è rappresentata dall’idrogeno verde: si tratta di una fonte di energia prodotta attraverso l’elettrolisi, il processo chimico in cui l’acqua viene scissa in ossigeno e idrogeno tramite corrente elettrica prodotta, in genere, da impianti fotovoltaici, senza emissione di gas serra. L’idrogeno verde può essere impiegato direttamente dalle imprese appartenenti ai settori hard to abate come combustibile verde, in sostituzione del gas. I vantaggi sono importanti sul fronte sia della sostenibilità, sia della maggiore indipendenza dalla rete: la crisi energetica seguita alla guerra russo-ucraina ha clamorosamente dimostrato che dipendere da una sola fonte energetica importata dall’estero può essere estremamente rischioso.

I nuovi fondi del PNRR

Ovviamente la riconversione a idrogeno di impianti e processi produttivi implica uno sforzo economico non di poco conto per le industrie, che potrebbero essere scoraggiate a procedere in questa direzione non tanto per i costi legati all’investimento, quanto per quelli relativi alla gestione degli impianti. Recentemente, però, la Commissione europea ha dato il via libera alla misura di sostegno che consente all’Italia di utilizzare l’idrogeno per la decarbonizzazione dell’industria pesante. Si tratta dell’“IPCEI Hy2Tech” (detta anche IPCEI H2 Technology o IPCEI Idrogeno 1), che consiste in aiuti di Stato a sostegno della realizzazione del primo importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) sulle tecnologie per la creazione di una catena del valore europea dell’Idrogeno. L’IPCEI prevede investimenti importanti anche in Italia: si tratta di 550 milioni di euro, finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che prevedono sovvenzioni dirette alle imprese che utilizzano combustibili fossili come fonte energetica o materia prima.

Ma ancora prima di questa importante svolta normativa, ci sono dei progetti che dimostrano la fattibilità e la convenienza di riconversioni industriali verso l’idrogeno verde, in presenza delle condizioni necessarie e del sostegno di un partner affidabile e con una profonda conoscenza del settore energetico.

Il caso Iris Ceramica Group

Ne è esempio virtuoso l’iniziativa avviata da Iris Ceramica Group, leader mondiale nella realizzazione di grandi lastre in ceramica tecnica di alta gamma per il settore design, arredo e architettura, con Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica. Insieme le due realtà stanno dando vita al primo progetto per la decarbonizzazione dell’industria ceramica tramite idrogeno verde realizzando una H2 Factory nello stabilimento produttivo di Iris Ceramica di Castellarano (in provincia di Reggio Emilia): questo sito utilizzerà idrogeno verde prodotto grazie a un sistema all’avanguardia realizzato su misura.

Lo stabilimento, che verrà alimentato a idrogeno a partire dal 2025, produrrà grandi lastre in ceramica 4D, cioè ampie superfici in ceramica tecnica a tutta massa con spessori di 12 e 20 mm, progettate principalmente per applicazioni nel settore dell’arredamento di lusso.

Edison Next realizzerà per il sito un impianto di produzione di idrogeno verde tramite elettrolisi di capacità pari a 1 MW, alimentato da energia rinnovabile. L’elettrolizzatore utilizzerà l’acqua piovana recuperata dalle vasche di raccolta, favorendo così una gestione virtuosa dell’acqua, in coerenza con i principi dell’economia circolare. Il progetto prevede inoltre di affiancare all’impianto fotovoltaico già esistente di circa 2 MW di potenza, installato sul tetto dello stabilimento, un ulteriore impianto fotovoltaico di circa 1,2 MW di potenza. L’idrogeno sarà utilizzato in particolar modo per alimentare il forno per la lavorazione delle ceramiche: qui verrà immessa una miscela di idrogeno e gas naturale fino a una percentuale di circa il 50%, mentre è già allo studio un forno che funzionerà al 100% a idrogeno.

La produzione attesa, pari a circa 132 tonnellate di idrogeno verde all’anno, andrà a sostituire circa 500.000 metri cubi di gas metano all’anno, con un risparmio stimato di CO2 di circa 900 tonnellate all’anno.

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