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Comunità energetiche rinnovabili: un modello di sviluppo sostenibile e competitivo per imprese e PA

Le CER sono fondamentali per lo sviluppo sostenibile dei territori e gli obiettivi di decarbonizzazione. Contribuiscono alla diffusione delle fonti rinnovabili, favoriscono l’indipendenza energetica, riducono costi ed emissioni di CO2 facilitando la creazione di sinergie tra i vari attori nel territorio

Pubblicato il 21 Set 2023

Immagine di Miha Creative da Shutterstock

Le comunità energetiche rinnovabili comportano una serie di vantaggi, non solo sotto il profilo ambientale ma anche dal punto di vista sociale ed economico. Basate sul principio della condivisione di energia, tali realtà permettono al contempo sia di ridurre costi e consumi energetici, sia di agevolare la transizione all’energia green e conferiscono all’utente finale un ruolo attivo nel sistema energetico. Ma di cosa parliamo nel dettaglio?

Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono

Come suggerisce il nome, si tratta di una forma di energia collaborativa in cui gli utenti producono, condividono e consumano l’energia di impianti alimentati da fonti rinnovabili (principalmente impianti fotovoltaici) aumentando la propria indipendenza energetica, riducendo i costi e le emissioni di CO2, facendo sistema, creando sinergie e generando valore per i territori.

Più nel dettaglio, una comunità energetica rinnovabile è un soggetto giuridico autonomo e senza scopo di lucro composto da una vasta gamma di attori, in cui possono rientrare imprese, cittadini, Istituzioni o enti locali, incluse le amministrazioni comunali, enti di ricerca e formazione, enti religiosi, del terzo settore e di protezione ambientale. Un soggetto che nasce e opera con un obiettivo fondamentale: fornire benefici ambientali, economici e sociali a chi ne fa parte e al territorio in cui opera.

Ogni CER deve ovviamente rispettare dei requisiti tecnici di base: i membri della comunità energetica rinnovabile devono essere allacciati alla stessa cabina primaria, ogni impianto deve essere di nuova realizzazione e non può superare 1 MW di potenza.

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Come funzionano le comunità energetiche rinnovabili

Le CER impongono sostanzialmente un nuovo modo di concepire la produzione e il consumo di energia che prevede tre possibili ruoli per chi partecipa:

  • I produttori: ovvero coloro che dispongono di un impianto di energia rinnovabile e che mettono tutta o parte dell’energia da esso prodotta a disposizione della Comunità. I produttori possono essere membri della CER o soggetti terzi esterni alla configurazione
  • i consumatori, vale a dire i membri della CER che hanno la possibilità di consumare “virtualmente” l’energia da fonti rinnovabili immessa in rete dai produttori senza aver installato un proprio impianto
  • il referente, cioè chi gestisce i rapporti tra la comunità energetica rinnovabile e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), questo ruolo può essere svolto anche da chi non è membro della CER

Nelle CER i produttori possono generare energia da diverse fonti rinnovabili, utilizzando impianti di produzione distribuita come pannelli fotovoltaici, turbine eoliche, impianti idroelettrici o di altro tipo.

L’energia generata dai produttori ed immessa in rete può essere dunque consumata “virtualmente” dai membri consumatori e, quando ciò avviene nella stessa ora si genera un incentivo economico.

Questa forma di consumo di energia da parte dei membri della CER è chiamata autoconsumo virtuale (o collettivo), in quanto non porta una riduzione delle bollette dei partecipanti o un immediato ritorno economico, ma è il parametro utilizzato dal GSE per determinare l’incentivo economico destinato CER.

Nella pratica:

    • i membri consumatori continuano a pagare le bollette potendo sempre scegliere liberamente i propri fornitori
    • i membri produttori continuano ad immettere l’energia che non consumano direttamente nella rete elettrica e valorizzeranno l’energia secondo gli stessi meccanismi attuali (vendita a mercato o ritiro dedicato del GSE)
    • se si verifica autoconsumo virtuale si genera un incentivo che viene dato alla CER e che può essere poi suddiviso tra i suoi membri (sia produttori che consumatori) secondo delle regole scelte liberamente in fase di avvio dell’iniziativa

I vantaggi delle comunità energetiche rinnovabili

Conviene entrare a far parte di una comunità di energia rinnovabile? La risposta è sì, per diversi motivi.

Il primo e più evidente vantaggio risiede nella riduzione delle emissioni di CO2 e dei costi energetici. Ciò è dovuto principalmente al fatto che l’energia è autoprodotta tramite fonti rinnovabili, come il fotovoltaico. Come indicato in un recente studio condotto da Agici e Accenture, le CER possono dare un forte contributo allo sviluppo delle rinnovabili in Italia: se si raggiungesse l’obiettivo di 5 GW di potenza installata dalle comunità energetiche rinnovabili si avrebbe una riduzione di CO2 pari a 1,35 Mton e un beneficio economico complessivo stimato in circa 1,3 miliardi di euro.

In più, un altro beneficio economico legato alle comunità di energia rinnovabile risiede nella possibilità di accedere a incentivi pensati appositamente per le CER, che premiano l’energia autoconsumata virtualmente (l’incentivo è calcolato a consuntivo dal GSE) e sono cumulabili con altre forme di sostegno. Anche il PNRR prevede un capitolo ad hoc dedicato alle comunità di energia rinnovabile, con finanziamenti per oltre 2 miliardi di euro per lo sviluppo delle CER nei Comuni con meno di 5.000 abitanti, spesso a rischio di spopolamento.

Ai vantaggi economici vanno aggiunti quelli ambientali, legati a una diffusione più capillare di impianti alimentati da energia rinnovabile, con una conseguente riduzione delle emissioni di CO2 e dell’utilizzo di fonti fossili.

Ci sono poi i benefici sociali legati alla valorizzazione del territorio, alle sinergie che si possono sviluppare tra attori della CER e alla capacità di far sistema che ne può derivare.

Le CER, poi, rappresentano uno dei modelli più virtuosi per ridurre la povertà energetica. Secondo l’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE), alla fine del 2021 la povertà energetica riguardava 2,2 milioni di famiglie, circa 125.000 in più rispetto all’anno precedente. Le comunità di energia rinnovabile possono aiutare a invertire rotta, poiché possono consentire a soggetti che non hanno capacità economica di partecipare a queste configurazioni, di consumare energia green e ricevere il beneficio economico che ne deriva.

Dalla teoria alla pratica: come si fa una comunità energetica?

Trattandosi di un soggetto giuridico che coinvolge attori diversi, le comunità di energia rinnovabile richiedono competenze avanzate nelle diverse fasi di sviluppo, dalla creazione, alla sua attivazione vera e propria e gestione.

Non si tratta solo di possedere competenze specifiche del mondo energetico, ma servono anche quelle giuridiche, normative e relative alla stessa gestione della CER (operativa, amministrativa, fiscale etc.). Una realtà strutturata e leader di mercato come Edison Next, società del gruppo Edison che ha la missione di accompagnare clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione, offre, sia alle imprese che alle Pubbliche Amministrazioni, una piattaforma di servizi, tecnologie e competenze unica sul mercato per la sua completezza, ed è in grado di sviluppare soluzioni sartoriali per soddisfare le diverse esigenze degli attori coinvolti in una CER. 

Per le imprese Edison Next si propone come un partner fin dalle fasi di progettazione, realizzazione e gestione delle comunità energetiche rinnovabili, mettendo a disposizione capitali d’investimento, skills avanzate e una piattaforma di soluzioni di decarbonizzazione che opera a 360°. Edison Next ha infatti la possibilità di proporre una serie di prodotti e servizi complementari alle CER (efficienza energetica, elettrificazione e digitalizzazione dei consumi, e soluzioni di mobilità sostenibile etc.) che concorrono a massimizzare i benefici economici ed ambientali per i partecipanti e che aumentano il valore dell’iniziativa.

Per le PA, Edison Next prevede un servizio end-to-end per la comunità di energia rinnovabile che copre ogni fase (dal coinvolgimento dei membri, all’attività di progettazione, governance e gestione giornaliera della CER), cui si agganciano servizi di progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. Edison Next è poi in grado di proporre in maniera complementare ulteriori servizi aggiuntivi per l’elettrificazione dei consumi e lo sviluppo di un percorso di transizione energetica che include, ad esempio, interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici e dell’illuminazione pubblica e semaforica, oltre allo sviluppo e alla realizzazione dell’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici, la gestione completa del percorso di elettrificazione delle flotte e alla fornitura di servizi smart per la città.

Lo strumento proposto alle pubbliche amministrazioni per lo sviluppo delle CER è quello del project financing che permette di regolare, in sinergia con le PA, tutti gli elementi progettuali, inclusi i criteri di gestione della CER e i servizi complementari, portando l’iniezione di risorse economiche e finanziarie private per realizzare tali iniziative.

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Marta Bonucci

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