Pur essendo concorrenti agguerrite a livello globale nel tentare di strapparsi a vicenda i clienti ai quali fornire caffè e bevande, Starbucks e McDonald’s si sono alleate nel nome della sostenibilità. Con un preciso obiettivo comune: creare un bicchiere (compresi cannuccia e coperchio) completamente riciclabile e compostabile entro i prossimi tre anni.
L’iniziativa di Starbucks e McDonald’s per il bicchiere riciclabile
L’iniziativa, chiamata NextGen Cup Challenge si inserisce nel filone che, sulla spinta delle associazioni ambientaliste e animaliste di tutto il mondo, ha visto a livello globale l’industria del fast food cercare di arginare la produzione e l’utilizzo di plastica, a partire dalle cannucce che vengono via via bandite da un sempre crescente numero di Paesi. La sfida di riuscire a produrre un bicchiere completamente green è partita proprio da Starbucks, che a inizio anno, assieme al newyorchese Center for the Circular Economy di Closed Loop Partners, ha costituito un consorzio al quale ha poi aderito anche McDonald’s. L’obiettivo, attraverso la sfida e un programma di accelerazione, è quello di attrarre imprenditori e startup che possano “identificare una soluzione globale” per creare i bicchieri eco-friendly, per riciclare quelli già utilizzati, per minimizzare l’utilizzo di materie prime e per incoraggiare la riusabilità.
Circular Economy: cos’è e come mantiene l’Europa competitiva
Perché il semplice fatto che un prodotto sia tecnicamente riciclabile, non significa affatto che venga riciclato. I bicchieri utilizzati attualmente dai due giganti del food, infatti, sono già riciclabili a livello tecnico, essendo in carta rivestita di polietilene. Ma non esiste uno standard universale per riciclare correttamente questo oggetto, che quindi potrebbe essere riciclato correttamente a New York ma non a Detroit, a seconda di come la raccolta differenziata viene gestita e di quali sono gli impianti a disposizione. Così l’obiettivo è quello di creare un oggetto che sia riciclabile in qualunque città del mondo, che sia sostenibile a livello globale.
E il fatto che i due concorrenti lavorino insieme viene visto dai due giganti non come un investimento sulla competitività, ma come “la cosa giusta da fare”. “Consideriamo questa – ha spiegato a fastcompany.com Marion Gross, capo degli approvvigionamenti di McDonald’s – come un’opportunità pre-competitiva, per mostrare come possiamo lavorare insieme per risolvere un problema per la società e per l’ambiente. Ci sono alcune cose nelle quali non si può parlare di concorrenza, L’esempio più semplice sarebbe la sicurezza alimentare, nella quale non c’è alcun vantaggio competitivo. Dobbiamo tutti trovare le migliori soluzioni nell’ottica dell’interesse del pubblico. E se c’è un problema sociale, dobbiamo venirne a capo non come concorrenti, ma come risolutori di problemi”.
A settembre la call di Starbucks e McDonald’s
La sfida verrà lanciata formalmente a settembre, e le startup e le società prescelte potranno entrare in un programma di accelerazione di sei mesi ricevendo finanziamenti fino a un milione di dollari. A occuparsi della gestione della sfida sarà OpenIdeo, piattaforma di impatto sociale che “connette sfide globali e soluzioni”, mentre gli acceleratori avranno il compito di fare in modo che i team lavorino gomito a gomito con McDonald’s e Starbucks per sviluppare una soluzione soddisfacente.