Giovedì 3 novembre abbiamo approvato alla Camera in via definitiva la legge sul cinema e sull’audiovisivo. Ho votato a favore anche perché nel testo c’è un doppio riferimento al fatto che le opere audiovisive devono essere accessibili.
Il primo è al comma g dell’articolo 3: l’intervento pubblico a sostegno del cinema e dell’audiovisivo deve promuovere “la più ampia fruizione del cinema e dell’audiovisivo, tenendo altresì conto delle specifiche esigenze delle persone con disabilità, secondo i princìpi stabiliti dalle convezioni internazionali sottoscritte dall’Italia in materia”.
Il secondo riferimento è il comma 4a dell’articolo 12, in base al quale “il riconoscimento degli incentivi e dei contributi sia subordinato al rispetto di ulteriori condizioni, con riferimento ai soggetti richiedenti e ai rapporti negoziali inerenti l’ideazione, la scrittura, lo sviluppo, la produzione, la distribuzione, la diffusione, la promozione e la valorizzazione economica delle opere ammesse ovvero da ammettere a incentivi e a contributi, nonché alle specifiche esigenze delle persone con disabilità, con particolare riferimento all’uso di sottotitoli e audiodescrizione“.
Esplicitare questa attenzione alla accessibilità è sicuramente positivo, però è solo il primo passo: infatti il testo della legge, per diventare realmente effettivo necessita di ben 25 decreti attuativi (su 41 articoli). Quindi in pratica è come se avessimo il titolo del tema, ma lo svolgimento è tutto da scrivere e da quello dipende il giudizio finale.
Farò del mio meglio in commissione cultura per fare in modo che ciò avvenga nel migliore dei modi.