Ci si avvicina alla fine del 2020 ed è pertanto tempo di bilanci. L’Italia, così come il resto del mondo, ha vissuto momenti di particolare sofferenza sia per l’emergenza sanitaria che per la conseguente crisi economica dovuta alle restrizioni per la lotta al Covid19. Il nuovo stile di vita, che ogni cittadino ha dovuto necessariamente assumere, ha evidenziato da un lato l’abbandono di gesti semplici come lo stringersi la mano e dall’altro ha spinto ad un nuovo richiamo solidale e altruista in cui uniti si può vincere e tornare a crescere.
Allo stesso tempo, tuttavia, l’emergenza pandemica ha mostrato le tante lacune del nostro ecosistema Paese sia in termini di divario digitale rispetto agli altri Stati membri della Ue sia di arretratezza delle infrastrutture e dei servizi della pubblica amministrazione, chiamati ad una rapida e immediata necessità di ammodernarsi e di abbracciare quella trasformazione tecnologica digitale per rendere l’Italia un paese più inclusivo, più innovativo e più sostenibile.
Se si osservano i numeri dell’impatto della pandemia e della conseguente crisi economica, secondo i dati Ue a fine anno l’Italia registra un calo del prodotto interno lordo dell’11,2%, un crollo verticale mai censito dalle statistiche dell’Istat. Allo schianto del 2020 seguirà un rimbalzo poco vivace nel 2021, quando si prevede una crescita del 6,1% con il prodotto interno lordo che resterà comunque ben lontano dai valori del 2019. Sul fronte delle imprese, ha censito l’Associazione delle banche italiane, i finanziamenti richiesti dalle aziende al Fondo di garanzia ammontano ad una cifra pari a circa 62,7 miliardi.
In merito all’impatto sul digitale, la domanda dei servizi regge e il settore Ict limita il calo al 2% nel 2020, rispetto ai 70,5 miliardi dell’anno precedente, con buone prospettive per il 2021 e 2022, grazie ai fondi di Next Generation Eu, quando ci si attende una crescita del 3,4% e del 3,3%, arrivando a superare i 75 miliardi. Un’opportunità senza precedenti che potrebbe portare ad una vera e propria rivoluzione digitale per il Paese all’insegna dell’innovazione e della trasformazione tecnologica.
Pertanto, per il rilancio dell’Italia e per una veloce ripresa del sistema economico nazionale, è prioritario avviare una serie di riforme strutturali per favorire la trasformazione tecnologica e digitale, sbloccare nuovi fondi a sostegno delle imprese e mettere al centro dell’agenda politica il tema giovani e innovazione come motore trainante per il futuro. Sarà necessario gestire al meglio i fondi del Recovery Fund per investimenti strutturali e per la crescita economica legata ad uno sviluppo sostenibile, al fine di rendere l’Italia un paese più green, più digitale, più innovativo e più inclusivo. La ripresa necessariamente dovrà essere indirizzata a obiettivi politici ben precisi, condivisi sia a livello europeo sia nazionale con l’obiettivo di favorire il rilancio del comparto economico industriale.
Tra i numerosi temi in discussione da parte del Governo, delle istituzioni e dei principali stakeholder, importante è stato il contributo dell’Angi – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, che ha redatto molteplici proposte di innovazione legislativa (“decreto connessioni” e “decreto innovazione”) contenente una serie di azioni concrete sull’alfabetizzazione digitale, sulle imprese e le startup, sulla riduzione del divario digitale, sulla tutela del cosiddetto lavoro agile e sulla sicurezza del dato informatico. Proposte che, indirizzate direttamente al Parlamento e al Governo, rappresentano un contributo per la stesura di provvedimenti ad hoc a sostegno dell’ecosistema innovazione italiano, dei giovani e delle imprese.
L’emergenza che stiamo vivendo a causa del Covid-19, ha reso evidente quanto sia importante per il tessuto economico che le imprese siano flessibili, che sappiano reagire prontamente ai cambiamenti, che siano in grado di intervenire tempestivamente, ragionando sulle priorità. E proprio flessibilità, rapidità di decisione e di azione sono le caratteristiche tipiche delle startup, che hanno permesso di creare in breve tempo delle soluzioni concrete, pensate appositamente per fronteggiare l’emergenza e adattarsi alle nuove condizioni di mercato abbracciando l’innovazione e la sostenibilità. Tra i trend maggiormente in crescita quello dell’intelligenza artificiale, internet of things, blockchain, agritech e agrifood. Tecnologie abilitanti che rientrano poi nel programma promosso dal Mise su Impresa 4.0 Plus legato ad incentivi su ricerche e sviluppo a sostegno delle imprese e del territorio, in particolare del Mezzogiorno.
Startup, istituzioni ed eccellenze del Made in Italy hanno avuto modo, in occasione della terza edizione del Premio Nazionale ANGI, di incontrare e conoscere i migliori giovani innovatori italiani che hanno saputo contribuito in maniera significativa sia alla lotta al covid-19 sia allo sviluppo tecnologico del Paese. Investire sulle giovani generazioni è fondamentale per il futuro del Paese, giovani che perseverano il loro desiderio di crescita e di sacrificio allo stesso tempo, i quali hanno saputo dimostrare resilienza e tenacia, mostrando il loro talento e il loro grande spirito di iniziativa. Giovani come Alessia Bonari, infermiera di 23 anni diventata simbolo della lotta al Covid-19, che a marzo ha mostrato i lividi sul volto causati dalla mascherina alla fine di un turno di lavoro: una foto postata su Instagram che ha fatto il giro del mondo.
Per il 2021 l’obiettivo sarà pertanto quello di non sbagliare l’importante passo che l’Italia è chiamata a compiere, sia in ottica nell’allocazione delle risorse del Recovery Fund sia nella delicata transizione legato alla trasformazione tecnologica e digitale della pubblica amministrazione, così come in quelle riforme strutturali a sostegno del comparto delle imprese. Una sfida importante che l’Italia può vincere proiettandosi verso il futuro.