Il 13 maggio è stato giorno di emissione di titoli del debito sia del Governo greco che del Governo tedesco. il Governo greco ha collocato €1,1375 mld a 13 settimane con rendimento fermo al 2,7%. Certo, al rendimento oltraggioso del 2,7%, ma la buona notizia (per tutti gli europei, non solo per il Governo greco) è che non è salito dall’ultima asta. Class Cnbc adorna la notizia così
Per contro, il Governo tedesco ha collocato €2,545 mld con rendimento medio dello 0,65%. La notizia è che all’asta del 15 aprile il rendimento era stato dello 0,13%.
Da cui il titolo di questo articolo: cosa sta succedendo? Mettevamo in evidenza già nel post dell’8 maggio che da qualche settimana si sta verificando una caduta di interesse verso i decennali tedeschi, e i risultati dell’asta del 13 maggio lo confermano ampiamente. La novità che mi interessa oggi sta nel fatto che contemporaneamente il Governo greco sembra non trovare nel suo collocamento quell’ostilità che ha trovato per anni, da quel triste 2009 in cui cominciò a tirare sull’Europa il vento fetido dell’austerità (per gli altri, direbbe Paul Krugman).
► VIDEO Perché la Germania non traina più
Per trovare nei numeri un qualche conforto all’ipotesi che il successo dell’asta greca non sia (ancora una volta) il frutto di una qualche coincidenza astrale che periodicamente fa ragionare i bond vigilantes, vado in rete e controllo l’andamento di un governativo greco a caso sul mercato secondario: oggi +1,8%. Controllo il corso delle azioni ordinarie di una banca greca: oggi +1,77%. Dunque, tre indicazioni univoche: oggi niente attacco al Governo greco o alle banche di quel paese. Nessuna evidenza scientifica che il vento stia cambiando, ovviamente, ma tre buoni indicatori nello stesso giorno….
* Fabio Sdogati è docente di Economia Politica al Politecnico di Milano