Che cosa ha a che fare la leadership con la tecnologia solidale e con l’intelligenza artificiale? In apparenza niente. In realtà, tutto. Senza leadership adeguate al tempo che stiamo vivendo, anche la tecnologia procede impetuosamente, ma generando molta meno buona innovazione di quanto sarebbe possibile.
Questo perché la leadership ha a che fare con l’intelligenza, cioè con la capacità di leggere dentro (intus legere) la realtà. Dal Covid in poi, la realtà ci dice che la leadership vecchio stile – monocratica, lontana, dirigista, egoriferita – non basta più, e non solo per i giovani.
Il Manifesto della Leadership che serve
Abbiamo bisogno di un di più di consapevolezza. Il Manifesto della “Leadership che serve”, presentato dalla Fondazione Pensiero Solido lunedì 18 marzo al Teatro Filodrammatici di Milano, è una bussola che indica la rotta da seguire.
Senza presunzione, senza moralismo, senza utopismo, ma con realismo e buon senso, il Manifesto propone dieci criteri ideali ai quali ispirare concretamente la nostra azione, ovunque ci troviamo a operare.
Sono dieci criteri ideali, nella duplice accezione:
• mettono la persona al centro;
• aiutano a raggiungere gli obiettivi, perché ciò che è buono è anche utile.
Qui puoi leggere e, se vuoi, sottoscrivere il Manifesto: In questo modo affermi di fare tuoi i princìpi della Leadership che serve e ti impegni a osservarli, promuoverli e diffonderli.
Attorno a questi criteri si sta formando una comunità di persone, impegnate nelle aziende, nel terzo settore, nell’accademia, nella comunicazione, giovani di età e giovani di spirito.
Una comunità che è l’esito di un percorso durato nove mesi, avviato dalla Fondazione Pensiero Solido a partire da due libri: “Leadership. Teorie, tecniche, buone pratiche e falsi miti” di Gianluca Giansante e “Leader per forza. Storie di leadership che attraversano i deserti”, di Antonio Funiciello.
Che cosa significa essere leader oggi
A partire dai loro testi, altre 44 persone hanno contribuito alla redazione finale del Manifesto: dirigenti, quadri imprenditori e imprenditrici, comunicatori. A loro si sono unite 202 persone – 60 donne e 142 uomini – che hanno risposto all’indagine qualitativa sulla leadership realizzata con la società di comunicazione strategica Brunswick.
La presentazione corale del 18 marzo è stato “l’atto di nascita” di un gruppo di donne e di uomini che si mettono a disposizione per far capire che:
• Essere leader non è semplicemente emergere sugli altri, ma essere capaci di costruire un gruppo, tenerlo unito e coeso nelle diversità e nelle avversità e farlo lavorare per raggiungere un traguardo comune.
• Essere leader è un processo
comunitario, collaborativo e altruistico, che valorizza il noi invece dell’io.
I capi centrati su se stessi e accentratori sono un pericolo per le comunità loro affidate.
• Essere un buon leader è una questione che ci riguarda tutti. Non è solo questione di ruoli formali, perché cambiare in meglio ciò che sta attorno a noi, è alla portata di chiunque. È un compito e una responsabilità che ci impegna tutti.
Le prossime tappe di un percorso di crescita e consapevolezza
Il Manifesto della Leadership che serve illustra tutti questi principi ed è un primo strumento operativo per avviare un lavoro di formazione, di mobilitazione, di cambiamento di mentalità nell’ambito delle aziende, delle realtà del terzo settore, della comunicazione e dell’accademia.
Nel corso del 2024 continueranno le presentazioni del Manifesto, per farlo sottoscrivere da singole persone, realtà del terzo settore e dell’accademia e per far sapere che ora esiste un luogo, la Fondazione Pensiero Solido, nel quale chi si riconosce in questi criteri ideali può ritrovarsi. Un luogo che si mette a disposizione, per accompagnare un cammino di crescita e di consapevolezza, per chiunque lo voglia. La tecnologia, così come la leadership, per funzionare al meglio hanno bisogno di un pensiero solido.
Scrive nel suo ultimo libro (“Il potenziale nascosto. Sbloccare le nostre risorse più preziose per raggiungere grandi traguardi”) Adam Grant: «Volere è potere», sentiamo ripetere spesso. Ma altrettanto frequentemente dimentichiamo che, se le persone non vedono un tragitto percorribile, smettono di sognare la destinazione. Per accendere la loro volontà, dobbiamo mostrare loro la strada.”. Per mostrare la strada occorrono leadership adeguate, capaci di “costruire cambiamento”, come dice il pay off della Fondazione Pensiero Solido. Occorre conoscere e praticare la Leadership che serve!