OPEN WORLD

Quali sono le aziende che fanno sul serio sulla Generative AI, con il corporate venture capital e le startup

Salesforce ha raddoppiato il fondo di corporate venture capital dedicato alla Generative AI appena lanciato: da 250 a 500 milioni di dollari. E non è l’unica azienda che ha deciso di affrontare la sfida dell’intelligenza artificiale generativa con l’open innovation. Perché non c’è molto tempo a disposizione…

Pubblicato il 27 Giu 2023

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Per le imprese c’è un unico modo per poter avere davvero un ruolo nelle grandi sfide tecnologiche emergenti. Fare investimenti nelle startup più interessanti.  Non in quelle giovani appena partite (sarebbe una attività di “spray and pray” incapace di produrre risposte strategiche in tempi ragionevoli), ma nelle scaleup e negli scaler che stanno progredendo alla velocità della luce (in modo tale da costruirsi un portafoglio di opzioni reali).

Ovviamente per fare questo ci vuole visione strategica (tanta) e capitali (tanti). Perché per investire in aziende late stage ci vogliono risorse finanziarie significative (con fondi di CVC di qualche decina di milioni non si va purtroppo da nessuna parte).

Salesforce, un fondo di corporate venture capital per la Generative AI

La Generative AI è oggi senza dubbio la sfida. Al di là delle Big tech, quali aziende stanno provando ad affrontarla sul serio?

In primis Salesforce. A marzo fa aveva lanciato un fondo di 250 milioni di dollari dedicato all’AI (Generative AI Fund) e la settimana scorsa lo ha raddoppiato, neanche tre mesi dopo. Dove sta investendo? In Anthropic, (che ha appena chiuso il suo Series C da 450 milioni di dollari), Cohere (natural language processing software developer che ha chiuso un round da 270 milioni di dollari con una valutazione di oltre 2 miliardi questo mese), Tribble (autonomous go-to-market software developer) e Humane (stealth-stage generative AI startup che ha raccolto 240 milioni a marzo). Quindi un fondo di CVC di taglia grossa per fare investimenti importanti.

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Gli investimenti di aziende americane e cinesi

Saleforce non è l’unico caso. Per non parlare di OpenAI, il creatore dell’AI chatbot ChatGPT, che ha lanciato un proprio fondo di CVC da 175 milioni di dollari lo scorso mese, in molti si stanno muovendo: da NVIDIA (il graphics chipmaker, si quello “sconosciuto” …) agli enterprise software producer Workday e ServiceNow fino al gruppo media Comcast.

La Cina non sta però a guardare.

Baidu ha annunciato la scorsa settimana Baidu Wenxin Investment Fund, un fondo di CVC da quasi 150 milioni interamente dedicato all’AI (hanno già un fondo da CVC – Baidu Ventures – da $700M).

Mentre sul fronte occidentale le startup sono focalizzate su sviluppare applicazioni basate su ChatGPT, il fondo di Baidu supporterà soluzioni basate su Wenxin (il generative AI chatbot noto anche come Ernie Bot) e sull’AI language learning model Wenxin Qianfan, entrambi lanciati da Baidu a marzo.

Quindi, la partita dell’AI si sta giocando ora. Ed è una partita grossa che non ammette ritardi (anche perché i ritmi di crescita sono esponenziali).

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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