Oggi stiamo assistendo ad una corsa mondiale all’innovazione e alle startup. Tutte le regioni e le principali città stanno lavorando per creare e sviluppare i propri ecosistemi di startup e cercare di metterli sulla mappa mondiale dell’innovazione. Purtroppo, i grandi “innovation hunter” (fondi di investimento e aziende) tendono a concentrare gli sforzi di scouting dove c’è maggiore densità. Il che significa che, fino a che non si raggiunge una certa soglia in termini di volumi di startups e soprattutto scaleups, gli ecosistemi tendono a rimanere locali e vedere di fatto limitate le proprie possibilità di sviluppo.
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Australia e innovazione, un ecosistema in rapida crescita
Tra gli ecosistemi emergenti, l’Australia sta arrivando ad avere volumi e maturità di startup interessanti. Non a caso quest’anno l’abbiamo aggiunta, dopo Israele, Silicon Valley e Sud Corea, tra le tappe dei Mind the Bridge Scaleup Summit. Per l’occasione siamo stati ospitati dentro SXSW , che ha aperto un chapter a Sidney (altro indizio).
Partiamo dai numeri. L’Australia dell’innovazione oggi ha quasi 1300 scaleup e una cinquantina di scaler. Analizzando i tassi di crescita (200 scaleup e 6 miliardi investiti per ciascuno degli ultimi due anni) è in traiettoria per assestarsi sui livelli di Corea, Francia e Germania.
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Australia, un continente con due grandi hub
Parliamo di un continente ma, in realtà, stiamo guardando a due grandi hub che concentrano oltre il 75% delle scaleup: Sydney (con 619 scaleups e 15 miliardi di dollari raccolti) e Melbourne (357 scaleups and $8B) sono due piazze significative, ai livelli di città come Stoccolma e Barcellona o interi Paesi (come l’Italia). Non a caso i tech champion australiani (Atlassian, SiteMinder, Canva e Saluda Medical) sono di base a Sidney. Quindi forte concentrazione che, se non è il massimo per i canoni di sviluppo territoriale, è caratteristica gradita per multinazionali e fondi di investimento in cerca di innovazione.
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Australia, tanto entusiasmo e un grande push governativo
Ho chiesto a Marco Marinucci di condividere le impressioni della sua prima volta in Australia. “Sembra di essere nelle fasi iniziali della crescita dell’ecosistema (“the first big wave of startup-is-cool”). Ho partecipato al demo day di Startmate, la versione locale di YCombinator e c’erano oltre un migliaio di persone (“cheering for 90 minutes for 12 startups as it the Beetles were back”).”
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“I governi (locali) sono il main driver di questa crescita spinta. La presentazione del nostro report Tech Scaleup Australia (realizzato con il supporto di ACCIONA, qui il link per il download) è stata introdotta dal Ministro del Commercio e Innovazione del New South Wales, molti startup event sono stati ospitati alla NSW house, mentre al demo day di Startmate era presente il vice premier. A differenza di altri paesi, le organizzazioni governative hanno molta reputazione essendo composte da molte persone che vengono dalla industry. Invece, tranne poche eccezioni (Telstra, Acciona) le aziende australiane e le PMI non sono ancora molto molto ingaggiate nell’open innovation”.