Con questo messaggio, martedì 16 giugno Thalita Malagò, direttore generale di
IIDEA – l’associazione di categoria dei videogiochi in Italia – mi annunciava che era online
“Tutto sui videogiochi”.
Ho apprezzato l’iniziativa. Non sono un videogiocatore ma, da genitore di figli piccoli nell’era digitale, ho sempre ritenuto che una industria sempre più rilevante come quella dei videogiochi dovesse essere “solidale” verso genitori ed educatori.
Il videogioco è parte integrante della vita quotidiana delle famiglie italiane. L’ultimo Rapporto Annuale sul settore (2019) ha contato 17 milioni di italiani che videogiocano, soprattutto nelle fasce d’età più giovani (11-24 anni).
Il 67% dei videogiochi del mercato italiano (e il 57% dei giochi venduti) è adatto a un pubblico tra i 3 e i 12 anni (PEGI 3, PEGI 7, PEGI 12).
Spesso però manca la conoscenza del mezzo e i genitori hanno bisogno di strumenti per comprenderlo e per utilizzarlo al meglio con i loro figli.
Il portale è un passo importante in questa direzione. È stato progettato secondo le raccomandazioni per la tutela dei minori adottate nel 2019 da AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ed è pensato anche come punto di dialogo con i genitori. Un buon inizio.
Inoltre considero questa iniziativa un passo in avanti verso quella
“via italiana” al videogioco che da molti anni ho più volte auspicato e per la quale ho sostenuto, dall’opposizione, le iniziative di legge che andavano in questa direzione, come il fondo per finanziare lo sviluppo di videogiochi previsto dal Decreto Rilancio e ora in discussione alla Camera.
In conclusione, questa difficile ripartenza nel tempo della pandemia ha bisogno di nuove iniziative e di nuove assunzioni di responsabilità. Questo portale mi sembra corrisponda a entrambe queste esigenze: “videogiochiamolo” e vediamo in che modo crescerà.