L’Open Innovation è come un coltellino svizzero. Ha tante lame e servono tutte (o quasi).
Un buon esempio ci viene questo mese da Schneider Electric, colosso francese dell’energia da 27 miliardi di fatturato (circa un terzo di Enel). Schneider nel 2019 ha costituito un fondo di Corporate Venture Capital (CVC) da 500 milioni di euro con base in Silicon Valley a Palo Alto (tra l’altro, per chi volesse sapere who’s who, qui trovate mappa navigabile e ricercabile per settore per trovare tutte le aziende internazionali che hanno un Innovation Outpost nella Bay Area).
Schneider ha annunciato l’acquisizione della climate-AI #scaleup AutoGrid, leader nell’ottimizzazione basata sull’intelligenza artificiale per le risorse energetiche distribuite (in gergo DER).
Ma la storia è nata anni prima ed evidenzia come le diverse lame del coltello dell’Open Innovation possano e debbano lavorare insieme.
- Autogrid viene fondata nel 2011 a Redwood City (sì, in Silicon Valley).
- Schneider e AutoGrid siglano una collaborazione nel 2015. Il Venture Client si dimostra essere la prima modalità di collaborazione tra startup e grande azienda.
- Nel maggio del 2019 il CVC di Schneider SE Ventures guida il quinto round di finanziamento (Series D-2) di Autogrid da 85 millioni di dollari. La conoscenza sviluppata negli anni precedenti ha convinto Schneider ad entrare nel capitale e ad assumere la posizione di lead nel round necessario a scalare la crescita. L’uso del CVC qui non ha funzione esplorativa (partecipo ad una startup con tecnologia potenzialmente disruptive) quanto piuttosto strategica (la startup ha una tecnologia con valenza strategica su cui stiamo lavorando da tempo e ha bisogno di capitali per espandersi).
- Schneider e AutoGrid annunciano un sistema avanzato di gestione della distribuzione (ADMS) e un sistema gestionale delle risorse energetiche distribuite (DERMS) totalmente integrati. L’integrazione tra le catene del valore delle due società diventa sempre più stretta.
- Nel maggio 2022 Autogrid viene acquistata da Schneider.
- Va segnalato come tra i precedenti investitori ci fosse anche l’utility tedesca E.ON. Quindi, come di solito succede, non ci sono state clausole di esclusività tra i termini di investimento. Lo stesso vale nelle collaborazioni. Oltre che con Schneider ed E.ON Autogrid lavorava con diverse utility quali Austin Energy e Oklahoma Gas and Electric.
- Alla fine non sono le clausole quanto la qualità del rapporto di collaborazione che si instaura tra startup e azienda che indirizza il successo delle iniziative di Open Innovation.
Quindi, come rappresentato in immagine, si è partiti con il Venture Client (prima pilota poi collaborazione strutturata) per passare al CVC a arrivare all’acquisizione (M&A).
Ogni caso è ovviamente diverso ma la morale è la stessa. L’open innovation non è una singola cosa. Si compone di una molteplicità di strumenti che vanno combinati insieme.