Il 2020 è stato un anno straordinario per l’ecosistema Fintech e Insurtech a livello mondiale. La tragedia della pandemia, che ha impattato in maniera profonda sul sistema sociale ed economico, ha nello stesso tempo liberato energie e risorse inaspettate e accelerato processi di cambiamento già in atto. Tra i più evidenti quello della digitalizzazione penetrata prepotentemente nella vita quotidiana e nei processi aziendali.
In questo contesto di grande cambiamento non potevano restare immuni i servizi finanziari che rappresentano uno degli strumenti cardine della società moderna. Per l’Italia la trasformazione in chiave digitale è stata ancora più violenta, considerato il ritardo accumulato dal Paese rispetto alle altre Nazioni più sviluppate sul fronte della ricerca e dell’innovazione, alla base della stagnazione economica degli ultimi 30 anni (fonte Banca d’Italia).
Lo choc ha però creato le condizioni per una rinascita, aprendo gli occhi di tutti gli attori in gioco e d in particolare gli stakeholder istituzionali, pubblici e provati. Si contano già importanti segnali: il potenziamento degli uffici della Banca d’Italia in materia di Fintech, con l’apertura di un hub a Milano; l’attenzione della Consob verso la finanza decentralizzata; l‘inaugurazione dell’acceleratore Fintech della Cassa Depositi e Prestiti; l’avvio del programma “cashless di Stato” che in pochi giorni ha visto il coinvolgimento di oltre 5 milioni di Italiani.
Sullo sfondo l’apertura da parte dei principali operatori finanziari all’utilizzo delle criptovalute: Paypal negli Stati Uniti; in Italia l’investimento di Banca Generali, primo operatore del Paese nel risparmio gestito, in Conio, scaleup italiana attiva nel campo delle crypto. Infine, più simbolico che di sostanza, il record di quotazione del Bitcoin, che ha superato per la prima volta nella sua storia la soglia dei 20mila dollari e che si sta ponendo come bene rifugio ovvero alternativa al dollaro nel portafoglio di importanti investitori internazionali e imprese multinazionali.
In questo contesto, Assofintech, associazione Italiana per il Fintech e l’Insurtech, nata nel 2017 per promuovere la conoscenza e la crescita qualitativa dell’ecosistema nascente, vede finalmente materializzarsi la propria visione e sente con ancora maggiore penso la responsabilità di accompagnare questo importante cambiamento nel Paese. Per farlo si è dotata di una nuova governance nel corso dello scorso mese di agosto, con l’avvicendamento a livello apicale di un nuovo Presidente, Maurizio Bernardo, e il mio impegno in qualità di Segretario Generale: insieme agli oltre 100 associati cercheremo di dare ulteriore slancio alle attività di Assofintech. Un processo che ha come obiettivo l’avvio di importanti cambiamenti sul piano organizzativo, delle relazioni (ricordiamo quella recente siglata con le Village by Credit Agricole) e della proposta a favore degli associati.
Il focus della nuova governance, sarà anche sulle attività di advocacy, in particolare il dialogo costante e costruttivo con i policy maker italiani ed europei per guidare verso le best practice internazionali il quadro regolatorio e farsi portavoce degli interessi del nascente ecosistema.
L’accelerazione del fintech sul piano dello sviluppo tecnologico e dei modelli di business deve essere infatti colto a pieno da parte degli stakeholder istituzionali e degli opinion leader per evitare che, almeno in Italia, vi siano fenomeni di rallentamento nella sua adozione o peggio contrasti guidati dalla diffidenza e dalla poca conoscenza.
Un ruolo fondamentale lo avranno gli atenei con i quali nel corso del 2020 sono stati consolidai i rapporti ed è in corso un dialogo per avviare importanti percorsi di formazione sia di nuovi talenti che figure apicali dell’attuale contesto di impresa. Infine la relazione con le Camere di Commercio internazionali con l’intento di facilitare lo scambio di opportunità tra i vari Paesi, in particolare quelli dove il Fintech si torva in una fase di maggiore accelerazione.