OPEN WORLD

Le piccole e medie aziende italiane sono state invitate al ballo dell’open innovation e delle startup?

Le corporate si sono messe in moto verso l’open innovation. E le PMI? Lavorano già con le startup e come? I dati sono pochi. Per questo vi invito a partecipare alla survey che presenteremo in autunno a SMAU

Pubblicato il 19 Lug 2022

Photo by Chanhee Lee on Unsplash

Non è più una notizia. Il segmento corporate italiano si è definitivamente messo in moto sul fronte dell’Open Innovation. Finalmente, sia pure con un certo ritardo. Dal nostro osservatorio quotidiano che copre la maggior parte delle grandi imprese italiane risulta evidente come queste abbiano messo in moto la macchina delle collaborazioni con le startup.

Attenzione. Non tutte alla stessa velocità e non tutte con i medesimi risultati. Ma la direzione è tracciata e non vedo rischi di inversioni di rotta.

Open innovation and corporate venturing are here to stay” riprendendo la conclusione di una mia intervista con Sifted Financial Times lo scorso mese in cui si discuteva delle possibili ripercussioni della congiuntura economica negativa.

Una domanda tuttavia resta senza risposta.

Il ballo dell’open innovation e delle startup riguarda anche le piccole e medie imprese? O queste ne rimangono ai margini?

È una domanda oltremodo rilevante in un Paese in cui la stragrande maggioranza di imprese non è di grandi dimensioni ma è piuttosto una PMI.

Al riguardo ci sono in giro dati fantasiosi (che fanno il pari con il numero delle startup italiane, decine di migliaia secondo il  Registro Imprese). Lancio una mozione: mettiamo fine alle fantasie, cerchiamo di essere realisti.

Per questo con SMAU abbiamo deciso di provare ad affrontare – seriamente – il tema che, come detto, è oltremodo importante. Perché la dimensione (piccola o media) di impresa non è purtroppo un alibi per non innovare. La disruption colpisce tutti, grandi e piccoli. Anzi i piccoli – per quanto quando cadono facciano meno rumore – sono più fragili. E oggi le modalità tradizionali di innovazione (incrementali, di prodotto, con fornitori e clienti, …) non funzionano purtroppo più in un mondo esposto a ondate tecnologiche brevi quanto intense, radicali e metasettoriali allo stesso tempo.

Al tema dell’Open Innovation per le PMI abbiamo deciso di dedicare l’Open Innovation Outlook 2023 che presenteremo all’apertura di SMAU Milano l’11 ottobre mattina.

Per questo chiediamo a tutte le medie aziende italiane (dal miliardo di fatturato in giù) di compilare la survey a questo link. Richiede quindici minuti ma sarà (promesso) tempo ben speso per tre ragioni:

  1. La survey incorpora la metodologia che a Mind the Bridge utilizziamo per analizzare come le principali aziende internazionali si confrontano con le diverse aree dell’open innovation. Quindi è un buon esercizio per le aziende che vogliano iniziare a confrontarsi in modo strutturato su questo tema. Non spaventatevi se ci sono aspetti poco chiari (fa parte dell’esercizio).
  2. Raccoglieremo i dati di tutte le risposte e diffonderemo i risultati (in modo aggregato e anonimo) all’opening di SMAU Milano a ottobre. Così restituiremo all’Italia una fotografia oggettiva e aggiornata del mondo PMI che serve a tutti.
  3. Le aziende che compileranno la survey (oltre ad essere invitate a SMAU) riceveranno (in via ovviamente riservata e a gratuita) un report di assessment con benchmarking, suggerimenti e raccomandazioni. Quindi una base per poter partire.

Deal?

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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