In queste ultime settimane si è parlato molto di piattaforme e libertà di espressione dopo la chiusura degli account Twitter e Facebook dell’ex presidente Donald Trump. Le piattaforme hanno reso a Trump “non accessibili” i loro canali, ma come sono messe con l’accessibilità digitale? Specialmente ora che l’accessibilità è un diritto e una necessità, causa le restrizioni imposte dal contrasto alla pandemia.
Ecco le ultime notizie a riguardo.
1. Questa settimana Facebook ha lanciato un potenziamento di AAT, la funzione di Testo Alternativo Automatico che fornisce migliore precisione e dettaglio alle descrizioni delle foto pubblicate in Facebook e Instagram.
Una buona notizia per le persone non vedenti e ipovedenti. Tramite intelligenza artificiale, l’AAT genera la descrizione di un’immagine. La nuova versione migliorata di AAT aumenta di oltre 10 volte da quando lo strumento è stato introdotto (2016) il numero di oggetti e contenuti riconosciuti nelle foto su Instagram e Facebook . Ora sono più di 1.200 unità. Di conseguenza, più foto saranno dotate della descrizione e, particolare non da poco, in modo completamente automatico.
2. A fine 2020 Google ha aumentato i suoi tool per l’accessibilità. Per favorire la lettura labiale hanno realizzato due app: live transcribe – trascrizione istantanea e Amplificatore. La prima scrive in tempo reale sullo schermo dello smartphone ciò che viene detto; la seconda amplifica (come dice il nome) e adatta i suoni e le voci intorno alla persona con difficoltà uditive.
Lookout è invece l’app che aiuta le persone con disabilità visive a essere più autonome. Puntando lo smartphone in una qualsiasi direzione, Lookout offre una descrizione vocale dell’ambiente e degli oggetti, grazie a modelli di intelligenza artificiale.
Sempre sull’intelligenza artificiale si basa la descrizione immagini su Chrome: chi utilizza uno screen reader può riconoscere le immagini online prive di etichette descrittive o di un testo alternativo. Questa funzione si attiva dalla sezione Accessibilità delle impostazioni di Chrome.
3. Su Twitter è disponibile la possibilità di rendere le immagini accessibili a tutti, inserendo manualmente una descrizione testuale (con 1.000 caratteri a disposizione!) dell’immagine postata. Qui, non vi è nulla di automatico o legato all’intelligenza artificiale. Trattasi di usare la nostra intelligenza, la tua come la mia, per sfruttare questa opzione: l’accessibilità dipende anche da ciascuno di noi. Daje!