Lo scorso ottobre avevamo ospitato a San Francisco il Commissario Europeo all’Innovazione e alla Ricerca Mariya Gabriel. Era emerso con chiarezza come fosse necessario modificare la narrativa dell’Europa in Silicon Valley e negli Stati Uniti. Non per riaffermare primati (la Bay Area resta ineguagliabile per qualunque regione al mondo). Ma per ricordare che il Vecchio Continente è open for business (come mostrano le oltre 70 aziende dell’Unione che hanno una antenna di innovazione nella Bay Area, come è emerso dal Report “European Innovation Economy in Silicon Valley” presentato per l’occasione, qui il link per il download) e fertile di tecnologia ed innovazione (come si propone di mostrare il progetto delle EU Innovation Valleys).
Il Commissario Gabriel con Alberto Onetti e Marco Marinucci all’Opening degli EU Innovation Days al Mind the Bridge Innovation Center di San Francisco
Da allora stiamo lavorando con il suo Cabinet e la Delegazione della Unione Europea a Washington (e una decina di altri soggetti istituzionali) per preparare i primi EU Innovation Days in Silicon Valley in agenda questa settimana (21-23 marzo). Obiettivi:
- Presentare la New European Innovation Agenda (NEIA) che ha un forte focus sul deeptech e, in particolare, hardware e biotech.
- Mostrare un’Europa unita e credibile. Con il Commissario Gabriel è presente una delegazione di oltre 50 high level representatives delle diverse componenti degli ecosistemi europei: aziende (per l’Italia Enel, con Ernesto Ciorra e Angelo Rigillo, ed Eni, con Clara Andreoletti e Paolo Cerioli), investitori (Francesca Bria, Presidente di CDP Venture Capital), unicorni, regioni e città (Valentina Perrotta, Provincia di Trento), università.
Dicevo. Il timing conta. Il fatto che questo momento cada pochi giorni dopo il collasso di Silicon Valley Bank (con gli scossoni di assestamento finanziario ancora in atto) ha una profonda valenza simbolica. Il messaggio è che bisogna andare oltre modelli e luoghi comuni e lavorare insieme sullo sviluppo di tecnologie “deep”, ossia che risolvano i problemi di fondo che affliggono la nostra società e il pianeta. E qui l’Europa può e deve avere una voce. Forte e credibile, che è solo quando si presenta unita.
A San Francisco è andata in scena una Corporate Startup Stars Roundtable extra large, con nove innovation senior executives di grandi aziende europee.
Vi lascio i tre principali takeaways, ripromettendomi di tornare con più calma sul tema:
- I modelli di open innovation si stanno ibridando sempre più
SAP con SAP.io ha di fatto fuso acceleratori, intrapreneurship e CVC. Bosch ha messo insieme CVC e Venture Client (lanciando Open Bosch dentro RBVC, il suo braccio di investimento).
- Gli headquarters dell’innovazione si spostano in Silicon Valley
E’ quello che ha fatto BBVA che ha centralizzato le attività di open innovation spostandole da Madrid a San Francisco. Perché? Mettere il centro delle attività negli ecosistemi più rilevanti.
- Bisogna mettere il tempo tra i KPIs dell’innovazione
Fare innovazione in casa non è una opzione, per problemi di budget e di tempi (troppo piccoli i primi, troppi lunghi i secondi). Ma bisogna saper muoversi super rapidamente anche con le startups. I tempi di collaborazione e messa a terra fanno la differenza tra le aziende che innovano con le startups e quelle che ci provano.
Da San Francisco passo e chiudo.