Tra gli stereotipi della mia regione che trovo più inadatti a rappresentarla, c’è il vasto repertorio della “Puglia Felix”, amara e sprovveduta, dipinta con genuina ingenuità da chi ne ha fatto, con un pizzico di eroico cinismo, un cimelio da oscar, l’immenso repertorio di battute salaci per il grande schermo.
Anni luce lontana da una visione economica vivace e dinamica, dominata da una cultura digitale del tutto rispettabile e un capitale umano di primissimo livello. Stiamo parlando di quella che può essere considerata la “Locomotiva del Sud”. La Puglia, di cui abbiamo lungamente discusso alcuni giorni fa in occasione del “Viaggio nell’Italia che innova” del Sole 24 Ore e Confindustria, è una regione che sconta ancora gravi ritardi e contraddizioni, con un deficit in termini di Pil pro-capite rispetto alla media nazionale, ma che vanta una forza sostanziale che oggi appare in grado di prevaleresul peso della perdurante recessione.
La Puglia che emerge dall’Osservatorio sull’innovazione digitale EY-Confindustria ha un “codice genetico di qualità”: infatti la crescita sperimentata da essa nell’ultimo periodo è tre volte rispetto allo standard italiano. Secondo l’Indice di potenzialità economico la Puglia registra unmiglior posizionamento sulle tematiche legate alla potenzialità di crescita, che in una scala da zero a cento è pari a 37,3 punti: in particolare questo risultato è ottenuto grazie ai fattori relativi al capitale umano. Infatti la qualità del capitale umano ottiene ben 52 punti. Attraverso l’Indicatore di innovazione digitale appare interessante la fisiologia innovativa della Puglia: la capacità delle imprese di connettersi con il Mercato Mondo, in una scala da zero a uno, è pari a 0,87. Dunque, alta.
Secondo questo indicatore, la qualità e quantità dei finanziamenti sono buoni (0,77); la pressione dei consumatori essenziale per modellare l’offerta industriale, è buna (0,81); la scuola è decisamente buona (0,87). In questa combinazione tra l’indice di potenzialità economica e l’Indice di innovazione digitale, la Puglia si attesta ai primi posti nel Mezzogiorno, pur non avendo tuttavia raggiunto il gruppo del Nord Italia. Ma con una velocità di movimento maggiore.
Dal distretto aerospaziale alla meccatronica, dall’IT al manifatturiero, ci sono tante ragioni per sfatare il luogo comune del “Bengodi del buon cibo”. C’è un mare di opportunità da cogliere che merita aziende moderne, evolute, innovative, non trincerate dietro la cortina della cultura assistenzialista che ha prodotto finora solo danni incalcolabili. Culturali prima ancora che economici!