Ogni anno, ininterrottamente dal 1981, a San Francisco si riunisce la comunità globale delle dell’industria della salute. L’occasione è il JP Morgan Healthcare Conference. Sarà tutto un frenetico brulicare di biotech start-up e venture capital.
L’area intorno a Union Square, poco dopo l’Epifania (l’11 gennaio), sarà letteralmente invasa da scienza e finanza. Per trovare alberghi decenti a prezzi cari e non carissimi si prenota anno su anno. Peggio è trovare un hotel con spazi disponibili per meeting.
Il fatto che da 34 anni la banca JP Morgan chiami ad adunata il settore (e il settore risponde!) e che in Italia non esista un solo fondo votato al biotech, la dice tutta su quanto ancora ci manca per essere la Silicon Valley.
Ma quest’anno l’Italia s’è desta: il MISE – Ministero dello Sviluppo Economico ha preso coraggio e ha deciso di debuttare nella Baia, forte dei risultati che in questi ultimi anni il settore ha mostrato.
Il MISE prende un rischio, come è giusto che sia, esattamente come fosse uno stilista che presenta la sua prima collezione alla Settimana della Moda oppure come un neo designer al Salone del Mobile. Ma questo è lo spirito pionieristico che ci piace!
Il MISE ha organizzato un evento “fuori salone”, al Sir Francis Drake Hotel: “Healthcare: Italy on the Move”.
Per combattere l’agguerrita concorrenza è stato calato subito un pezzo da Three-Comma Club; tra gli speaker ci sarà Stefano Pessina, il CEO di Walgreens Boots Alliance nonché il 99° uomo più ricco al mondo secondo Forbes. E sappiamo che questo tocca la sensibilità e incide sulla credibilità nella Valley.
Il menù è ricco, dal Vice Ministro Carlo Calenda al Global Head Healthcare di JP Morgan Chase Robert Huffines. Il tutto poi sarà accompagnato dall’amalfitano a due stelle Michelin, Don Alfonso 1890.
Certo così descritto sembra un evento degno della rubrica Alta Società de Il Foglio curata da Carlo Rossella e non certo da street blog, però la nuova formula del Made in Italy potrebbe essere: FineFood+DNA+US Dollar.
Quanto però distingue e caratterizza questa missione è la presentazione come “A success story” di EOS – Ethical Oncology Science, start-up biotech italiana poi acquisita dall’americana Clovis Oncology per circa mezzo miliardo di dollari.
Abbiamo i numeri, abbiamo i casi, andiamo a mostrare i muscoli sulla West Coast.