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Incubatore o acceleratore? Meglio Venture Client per l’innovazione territoriale

ORA!, l’Outpost Ravenna for Energy Transition promosso da ENI Joule a Ravenna, non è né un acceleratore né un incubatore. È una piattaforma aperta e internazionale, sul modello del Venture Client, che possa portare sul territorio contributi di innovazione dall’Italia e dal mondo per la transizione energetica

Pubblicato il 29 Nov 2022

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ORA! è l’Outpost Ravenna per Energy Transition lanciato settimana scorsa da Eni Joule in collaborazione con Mind the Bridge.

Ma che modello è? mi ha chiesto Giovanni Iozzia sabato durante il nostro appuntamento settimanale di Innovation Weekly.

Risposta breve: non è un acceleratore, né un incubatore.

Quando ci siamo seduti insieme al team di Joule per capire cosa fare su Ravenna li abbiamo esclusi entrambi.
Al di là delle discussioni sull’effettiva resa dei modelli (ne avevamo discusso un paio di settimane fa qui), onestamente non c’era spazio in Italia per l’ennesimo acceleratore – peraltro su temi già coperti da altre iniziative (Zero, Faros). E credo che aggiungere per il gusto di aggiungere non sia mai una grande ricetta.

L’esigenza era di trovare una soluzione che rispondesse ai bisogni del territorio facendo leva sulle sue caratteristiche.

  • A Ravenna c’è un solido posizionamento industriale su energia, chimica (fertilizzanti) e gestione rifiuti con una consolidata presenza manifatturiera e una grande credibilità e visibilità internazionale (come testimonia l’appuntamento annuale di OMC-Med Energy Conference che, nata negli anni Novanta, si è evoluta fino a diventare il principale evento sull’energia del Mediterraneo andando oltre il core rappresentato dall’Oil&Gas e aprendosi a temi nuovi quali rinnovabili ed economia circolare).
  • Questa importante realtà industriale è tuttavia oggi messa a rischio dalla inevitabile transizione energica e digitale. Sul territorio è palpabile la preoccupazione per un mondo industriale che è destinato a scomparire e che mostra scarsa capacità di reazione in quanto composto da molte aziende che, per quanto cresciute dimensionalmente, hanno difficoltà ad aprirsi a cose nuove e limitata propensione alla ricerca.
  • Il mondo della politica (in primis il sindaco Michele de Pascale) e le forze sociali (tutte, sindacati inclusi) hanno un atteggiamento propositivo e costruttivo che coniuga la lucidità nel riconoscere i problemi con la volontà di affrontarli senza preclusioni e ostracismi. Un fattore prezioso non comune.
    Un momento della presentazione di ORA!

La soluzione individuata è quella di una piattaforma internazionale aperta capace di individuare e portare sul territorio contributi di innovazione (inbound innovation) dall’Italia e dal mondo.

Il modello di riferimento è quello del Venture Client proprio in considerazione della solida presenza industriale sul territorio: Eni in primis (con la propria catena di fornitura), ma anche Herambiente, Cabot, Yara, Rosetti Marino, Marcegaglia, Bunge, Polynt, Versalis, Fratelli Righini, Micoperi, Tozzi Green, solo per citarne alcuni.

Per supportare la transizione (non solo energetica ma anche digitale ed imprenditoriale) la piattaforma verrà integrata da attività di formazione e supporto operativo alle imprese del territorio che, come tutte le imprese italiane, hanno bisogno di know how per mettere a terra le opportunità potenzialmente offerte dall’open innovation e dalla collaborazione con startup e scaleup. Qui le imprese verranno affiancate da open innovation manager appositamente formati per gestire scouting e piloti industriali nell’ambito della blue e green economy. Portare innovazione alle aziende del territorio da testare dapprima con POC e successivamente applicare su scala industriale è uno dei KPI del progetto.

Come per tutte le iniziative innovative si parte con un pilota per poter misurare, apprendere e correggere in corsa. Se funzionerà, questo modello di transizione territoriale potrebbe espandersi nelle province contigue (a ovest a Ferrara e a sud a Cesena, Forlì e Rimini) e essere applicato in altre aree del paese.

Ma ORA è tempo di fare.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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