Tecnologia solidale

Il programma di Google per i progetti non profit sulla disabilità

“Google Impact Challenge: Disabilities” ha reso noti i nomi delle 30 realtà non profit che saranno finanziate con 20 milioni di dollari. Nel corso di un anno a Google.org sono state inviate idee provenienti da più di 1.000 organizzazioni, in 88 paesi diversi: ne sono state selezionate 30, usando come criterio il fatto che ciascuna potesse potenzialmente essere applicata su larga scala

Pubblicato il 15 Apr 2016

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“Supportiamo le realtà non profit innovative che mettono in campo grandi idee basate sull’impiego della tecnologia, con il fine di espandere le opportunità e offrire l’indipendenza alle persone con disabilità”.

Questa è la descrizione del “Google Impact Challenge: Disabilities”, il programma lanciato nel 2015 da Google.org, l’organizzazione di Google che sostiene progetti non profit che affrontano le sfide più importanti (lotta alla povertà, ambiente, educazione, disabilità, etc.) mediante l’uso della tecnologia e dell’innovazione.

Pochi giorni fa “Google Impact Challenge: Disabilities” ha reso noti i nomi delle 30 realtà non profit che saranno finanziate con 20 milioni di dollari. Nel corso di un anno a google.org sono state inviate idee provenienti da più di 1.000 organizzazioni, in 88 paesi diversi. Google.org ne ha selezionate 30, usando come criterio il fatto che ciascuna di esse potesse potenzialmente essere applicata su larga scala.

Nel sito dell’iniziativa si può leggere la descrizione di ogni progetto: trattasi di stampanti 3D per la creazione di arti artificiali, occhiali smart per ipovedenti, carrozzine in grado di muoversi senza spinta manuale, libri accessibili, mappatura online delle barriere architettoniche e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo nessuna delle realtà scelte è italiana. Bisognerà rimediare in una successiva edizione…

Ultima riflessione: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono circa un miliardo le persone con disabilità in tutto il pianeta, una su sette, quasi il 15%. Ogni giorno si trovano ad affrontare ostacoli di vario tipo: il 95% dei bambini con disabilità non completa un ciclo di studi primario. Nei paesi in via di sviluppo fino al 90% dei soggetti diversamente abili non trova un’occupazione e il 50% non può sostenere le necessarie spese mediche.

Per tutti costoro la tecnologia può offrire la possibilità di una vita libera e dignitosa. Saperlo è il primo modo per iniziare a realizzarlo. Per questo ogni settimana qui ti parlo di esempi e di iniziative di tecnologia solidale.

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