
Si avvicinano le vacanze e, anche se né tu né io, siamo dei vip “destinati” a finire in costume da bagno sulle pagine dei rotocalchi, si avvicina inesorabilmente il tempo della “prova costume”.
Scherzi a parte, davvero ciò che mangiamo determina il nostro stato di salute e la nostra condizione psicofisica. Per questo motivo sono stato colpito, nel corso di una mia visita all’Area Science Park di Trieste, dall’incontro con Francesco Menegoni e la sua azienda, g&Life, che ha realizzato diversi prodotti innovativi (tra i quali g-diet) che puntano a scoprire quali alimenti sono i più indicati per ognuno di noi e così migliorare il nostro benessere e prevenire disturbi e malattie. Francesco è un ingegnere biomedico, con il “pallino” di risolvere problematiche di interesse medico-biologico, con la collaborazione degli specialisti dei vari settori coinvolti. Nel 2008 incontra il genetista Paolo Gasparini e, grazie al supporto di AREA Science Park, e a un intenso lavoro di ricerca e di sperimentazione, nel 2009 nasce g&life, per offrire servizi personalizzati alla genetica.
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“Con g-diet, attraverso l’analisi del DNA prelevato dalla saliva, viene elaborato il profilo genetico di un individuo – spiega il professor Paolo Gasparini responsabile scientifico di g&life – poiché è proprio da questo che si ottengono informazioni sul metabolismo e sullo stile di vita di una persona. Una volta ottenuto il profilo, lo rappresentiamo per aree metaboliche e per ogni area metabolica proponiamo gli interventi da fare dal punto di vista nutrizionale e comportamentale. Tutto questo contribuisce a migliorare il benessere individuale”.
Successivamente il profilo genetico ottenuto è combinato con un questionario sullo stato di salute, in modo da ottenere un piano nutrizionale personalizzato, equilibrato e sostenibile perché disegnato, oltre che sulla genetica, anche sul gusto, le preferenze alimentari e lo stile di vita individuali. Tutto questo certamente aiuta per la “prova costume” ma in realtà, c’è di più. Siamo una nazione che invecchia. Tralasciando
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le complicazioni sociali ed economiche che questo porta con sé e in attesa di un cambiamento di rotta che ha bisogno sicuramente di politiche per la famiglia adeguate ma anche, e forse soprattutto, di un cambio di mentalità nelle giovani generazioni, conviene attrezzarsi per affrontare la situazione presente.
Uno dei modi per farlo è quello di praticare ogni modalità di prevenzione utile per restare in buona salute. Come insegnavano gli antichi saggi la buona salute inizia a tavola, con una corretta alimentazione. A questa pratica si dedica la nutrigenetica, una branca nuova della ricerca scientifica che studia il rapporto tra le caratteristiche genetiche del singolo e la sua alimentazione. Con le sue applicazioni in campo medico e della prevenzione anche questo è un modo di fare della buona, in molti sensi, tecnologia solidale…
* Antonio Palmieri, deputato Commissione cultura, Forza Italia, @antoniopalmieri