L'INTERVENTO

Etica Digitale, non aspettiamo le leggi. La responsabilità è delle aziende

Avere norme nazionali e internazionali richiede troppo tempo. Le applicazioni di tecnologie come l’intelligenza artificiale richiedono linee guide condivise all’interno delle organizzazioni. In Avanade abbiamo creato una task force interna proprio per definirle. Saranno applicate sia internamente sia con i nostri clienti

Pubblicato il 14 Feb 2019

Emiliano Rantucci, general manager Avanade

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I nuovi trend tecnologici come il cloud, i big data, l’intelligenza artificiale e, in generale l’automazione, stanno generando ogni giorno nuove opportunità di crescita in tutto il mondo e aiuteranno in futuro a risolvere i grandi problemi della società, migliorando la vita di tutti. Tuttavia questa accelerazione ha inevitabilmente imposto nuove sfide e interrogativi per le organizzazioni. E ne imporrà sempre di più in futuro.

Il governo dell’Intelligenza Artificiale

Prendiamo per esempio l’ambito medico: immaginiamo che l’AI stabilisca una correlazione infondata dal punto di vista medico tra il sesso e il tasso di mortalità degli individui che presentano un determinato sintomo e che proprio per questo la stessa AI decida a quale intervento chiururgico dare la priorità, basandosi proprio su questi dati.  Il valore aggiunto di un medico, la sua esperienza e competenza nonchè il buon senso sono indispensabili in circostanze come questa. Oppure pensiamo ai veicoli a guida autonoma; cosa succede se i freni  si danneggiano e improvvisamente l’auto perde il controllo? Chi si deve salvare? Il pedone che sta attraversando la strada in quel momento o l’autista?

Come governare quindi l’uso dell’Intelligenza Artificiale? Come si progettano responsabilmente soluzioni AI? Quali principi occorre adottare per tutelare le persone? Quale sarà l’impatto della robotica sull’occupazione?

Domande come queste diventeranno sempre più frequenti e aspettare che la legislazione che sia locale, nazionale o internazionale si adegui, purtroppo non è un’opzione. Richiede semplicemente troppo tempo.

La responsabilità etica sulle tecnologie è delle aziende

In Avanade crediamo che la responsabilità etica intorno alla progettazione, all’utilizzo e all’applicazione di una determinata tecnologia debba ricadere sulle organizzazioni. La cosiddetta etica digitale non è più un tema di cui le aziende possono solo parlare ma è necessario che i board e i top manager in tutto il mondo sviluppino delle linee guida condivise che possano essere applicate in ogni mercato.  Le aziende devono infatti considerare l’impatto che il loro business e in generale il proprio operato ha sui dipendenti, i clienti e sulla società in generale.

Robot e intelligenza artificiale, i top manager non sono pronti

È fondamentale quindi definire valori e principi morali condivisi, che siano da guida nelle proprie attività e nel business al fine di agire responsabilmente e promuovere questi principi al proprio interno, attraverso strumenti e programmi di formazione. Non si tratta semplicemente di una questione di conformità ma è un aspetto che coinvolge tutte le aree: dal risk management allo sviluppo di nuovi prodotti, fino al marketing, la CSR e la reputazione del brand. Sviluppare prodotti e servizi in modo responsabile è più rischioso ma genera benefici che vanno oltre il profitto e danno valore alla società intera.

Secondo le Avanade Trendlines 2019 – uno studio che delinea le tendenze emergenti del 2019 che avranno un impatto sulle scelte tecnologiche delle aziende a livello globale – l’89% dei top manager a livello globale afferma infatti di essersi già trovato davanti a problematiche di questo tipo e a dover riflettere sulle conseguenze di un uso sempre più pervasivo dell’Artificial Intelligence e della Robotica: l’87% di loro ammette di non essere pienamente preparato per affrontarle.

Etica digitale, una task force interna per fissare le linee guida

In questo scenario, Avanade si propone quale apripista attraverso una task force interna per l’Etica Digitale che si pone come obiettivo quello di definire delle linee guida comuni da applicare sia internamente sia con i clienti. Secondo Avanade i principi di etica digitale devono guidare non solo l’approccio al lavoro e la definizione degli standard della comunità, ma devono essere applicati anche alle soluzioni stesse che Avanade propone ai propri clienti.

Giustizia e Inclusione, Responsabilità, Flessibilità e Fiducia sono i quattro pilastri su cui si basa la nostra etica: tutelare la dignità dell’uomo, la sua privacy e sicurezza, agire secondo il buon senso assumendosi le proprie responsabilità, il confronto costante, la trasparenza e la fiducia sono solo alcuni dei principi che guidano il nostro operato e che vogliamo trasmettere anche ai nostri clienti e partner. In Avanade  ci  impegniamo a promuovere promuovere la diffusione di questi principi etici con per esempio la formazione ma anche attraverso l’organizzazione e partecipazione a forum con i rappresentanti di alcune delle più grandi aziende globali come ad esempio il Digital Ethics Summit, tenutosi lo scorso maggio negli USA in collaborazione con la Northeastern University.

Solo il rispetto di questi criteri consentirà all’AI di seguire dei principi etici e permetterà a tutti noi di accogliere il digitale come un’opportunità.

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Emiliano Rantucci, general manager Avanade

General manager e amministratore delegato di Avanade dal novembre 2018. È stato vicepresident di CapGemini Italia.

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