Siamo all’inizio del 2024 e ci sembra il momento ideale per effettuare una sintetica analisi sullo stato di avanzamento della digitalizzazione in Italia e su come la finanza agevolata, con particolare riferimento al PNRR, stia supportando questo essenziale momento di modernizzazione del nostro Paese.
Cosa ci attende per il 2024?
Parlando in termini generali, il conflitto che si è aperto in Medio Oriente, la guerra che ancora continua in Ucraina non sono certo segnali che ci fanno star tranquilli per il prossimo futuro.
Se facciamo però riferimento al settore in cui operiamo, possiamo guardare all’anno appena trascorso con un certo ottimismo. Infatti, non è difficile prevedere che il 2024 continuerà a svilupparsi in modo significativo.
Gli avanzamenti sulla digitalizzazione di aziende e Pubblica Amministrazione sono ormai universalmente ritenuti essenziali per definire il progresso di una Nazione. Il 2024 offre una grande opportunità per continuare un percorso che ci vede protagonisti da anni.
Per capire meglio come stiamo andando facciamo riferimento a degli indicatori oggettivi. Sul livello di digitalizzazione raggiunti utilizzeremo all’ultimo indice DESI (Digital Economy and Society Index) disponibile (2022). Sullo stato di attuazione del PNRR prenderemo invece a riferimento un osservatorio indipendente come quello fornito da OpenPNRR.
Lo stato della digitalizzazione in Italia
La digitalizzazione continua a fare progressi nel nostro paese anche se sappiamo che c’è ancora molto da lavorare. Se facciamo riferimento all’indice DESI 2022 (strumento utilizzato a livello di Unione Europea per valutare il grado di sviluppo digitale di un paese) vediamo che l’Italia ha fatto dei passi in avanti continui rispetto agli ultimi cinque anni avanzando a ritmi sostenuti nella graduatoria dei paesi UE.
Le questioni digitali hanno certamente acquisito maggiore attenzione sia a livello politico che da parte del mercato. Nonostante questi sforzi, rimaniamo tuttavia ancora nella parte medio-bassa della classifica europea.
Cosa ci dice l’indice DESI 2022 sul nostro grado di sviluppo digitale nei singoli settori oggetto di analisi?
I nostri punti di forza continuano ad essere la Connettività (7° posto in Europa) e l’integrazione delle tecnologie digitali (8° posto). Risultano inoltre evidenti anche i miglioramenti che si sono avuti sui “Servizi Pubblici Digitali”. Il risultato attuale (19° posto) non può renderci assolutamente soddisfatti, ma risulta estremamente importante se confrontato con gli anni passati.
Fanalino di cosa rimane sempre purtroppo l’indice connesso al “Capitale Umano”. Con 36,6 punti l’Italia occupa il terzultimo posto tra i paesi della UE. Le competenze digitali di base sono appannaggio del 46% della popolazione (54% la media EU). Solo l’1,4% dei laureati è su discipline TIC. Questi elementi di debolezza richiedono la massima attenzione da parte di aziende ed istituzioni in quanto potrebbero seriamente compromettere in generale la crescita del settore digitale.
In sintesi, il panorama emerso dal DESI 2022 mostra un’Italia fortemente impegnata nel colmare il divario sul digitale attualmente registrato rispetto alle altre nazioni europee. Rimane però molto da fare specialmente nel settore della Pubblica Amministrazione e nelle competenze digitali di base dei cittadini.
Rafforzando le iniziative già intraprese e facendo leva sui nostri punti di forza, siamo nelle condizioni di migliorare ulteriormente le nostre prestazioni e posizionarsi, nei prossimi anni, almeno a livello della media europea.
(fonte: Commissione Europea – “Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) 2022”)
Lo stato di attuazione del PNRR
Uno degli strumenti più significativi introdotto negli ultimi anni per attuare questo processo di miglioramento è sicuramente costituito dal PNRR. Gli investimenti previsti dal Piano sono i più cospicui in Europa con significative risorse per accelerare la trasformazione digitale.
Ma a che punto siamo nell’attuazione di questo ambizioso Piano?
Se guardiamo alla voce investimenti, Open PNRR evidenzia come il 2023 avrebbe dovuto concludersi con quasi il 56% di investimenti completati mentre chiuderemo attorno al 38%.
Con riferimento agli investimenti in “digitalizzazione” la situazione monitorata da Open PNRR registra a fine 2023 un 43% circa di investimenti completati contro una previsione del 59%.
Analizzando con maggior dettaglio lo stato di attuazione a fine 2023 relativo a quest’ultimo settore ricaviamo i seguenti dati:
- Imprese e privati digitali – investimenti previsti 6,39 B€, 48% di investimenti attuati a fronte di una previsione del 67%;
- Cittadinanza digitale – investimenti previsti 3,42 B€, 47% di investimenti attuati a fronte di una previsione del 59%;
- Amministrazione digitale – investimenti previsti 3,40 B€, 46% di investimenti attuati a fronte di una previsione del 58%;
- Sicurezza digitale – investimenti previsti 623 M€, 28% di investimenti attuati a fronte di una previsione del 64%.
Il PNRR fornisce, come abbiamo visto, una irripetibile opportunità per colmare il nostro gap in termini di digitalizzazione e per attivare un cambio di passo deciso. Sarà necessaria una sempre maggiore attenzione per utilizzare al meglio questo strumento recuperando nei prossimi due anni e mezzo i ritardi che si sono accumulati, specialmente nell’ultimo anno, nel programma di attuazione.
Le prospettive per il 2024
Ci sono alcuni elementi che ci fanno guardare al 2024 con ottimismo, un anno che può essere decisivo per colmare i nostri gap più significativi in termini di digitalizzazione.
Con riferimenti ad esempio alla Pubblica Amministrazione, pensiamo possa proseguire un percorso positivo che, ad esempio, ha già visto nel recente passato il completamento dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), la diffusione dell’identità digitale (“SPID” e “CIE”) e dell’app “IO” (l’applicazione mobile che dà accesso ai servizi pubblici digitali).
Le gare recentemente assegnate nella Pubblica Amministrazione forniscono il segnale più evidente che il 2024 possa diventare un anno di svolta in questo settore. Si intravedono importanti opportunità nella modernizzazione dei servizi e nell’utilizzo del cloud.
Più complesso il recupero in materia di competenze digitali, dove evidentemente necessita un investimento di lungo periodo che veda coinvolte le scuole, le università e la formazione aziendale. Anche qui il PNRR può fornire un forte sostegno ad un percorso comunque complesso da attuare.
Un elemento chiave per il successo della digitalizzazione è infatti la presenza di competenze digitali adeguate nella forza lavoro. Nel 2024, ci si aspetta un aumento degli investimenti nella formazione digitale per garantire che le persone siano preparate per le nuove competenze richieste dal mercato del lavoro digitale.
Decisamente migliore la situazione in termini di connettività. La diffusione della larga banda è ormai in uno stato avanzato ma anche qui occorre lavorare molto se si intende cogliere l’obiettivo della copertura universale entro il 2030. Il potenziamento delle infrastrutture digitali, come la connettività a banda larga e ultra-larga, garantirà una copertura più ampia e una maggiore velocità di connessione favorendo lo sviluppo di servizi digitali avanzati e la diffusione di tecnologie come l’internet delle cose (IoT) e l’intelligenza artificiale (AI).
In questo contesto le imprese sono chiamate ad innovare ed investire in ricerca e sviluppo. Anche in questo caso i fondi del PNRR, attraverso programmi di finanza agevolata, costituiranno il principale strumento di evoluzione delle aziende verso lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni digitali, la gestione digitale dei processi aziendali e l’utilizzo di analytics per prendere decisioni basate sui dati.
Nel 2024, ci si aspetta un aumento delle startup e delle imprese innovative nel settore tecnologico, con una maggiore attenzione a settori emergenti come la blockchain, la cybersecurity e la realtà virtuale/aumentata.
Le prospettive per il 2024 sono pertanto promettenti e si prevede un ulteriore sviluppo e accelerazione del processo di digitalizzazione nel paese.
È importante sottolineare che queste prospettive dipendono da molti fattori, tra cui la stabilità economica, gli investimenti nel settore e la volontà politica di promuovere la digitalizzazione.
Tuttavia, si può affermare che l’Italia sta facendo progressi significativi e si sta muovendo nella direzione di una sempre maggiore digitalizzazione.
Il ruolo di ICTLABPA
Per il gruppo Digital360 il 2023 è stato l’anno della svolta con l’uscita dalla borsa e l’ingresso del fondo “Three Hills Capital Partners”. Un anno di forte crescita con l’acquisizione di altre importanti aziende e il rafforzamento sui mercati latino-americani.
ICTLABPA ha completato nel 2023 il processo di integrazione nel gruppo Digital 360 e si sente parte attiva di questo processo di cambiamento.
Nel corso del 2024 ICTLABPA intende allargare il proprio ruolo da protagonista nel supporto alla PA ed alle imprese. Intende rafforzare il proprio impegno nei progetti di digitalizzazione della PA e nel sostenere, attraverso la finanza agevolata, progetti di sviluppo ed innovazione dei clienti privati.
Il PNRR resterà certamente al centro di questo processo evolutivo, fornendo alla PA ed alle aziende una grande opportunità di sviluppo.
Noi siamo fortemente convinti di poter assumere un ruolo importante all’interno di questo processo di cambiamento e di innovazione. Come parte di RTI aggiudicatarie di importanti gare pubbliche sulla digitalizzazione e sulla migrazione al cloud intendiamo contribuire alla crescita ed alla evoluzione dei “Servizi Pubblici Digitali”.
Con i nostri servizi di supporto a decine di aziende vogliamo consentire loro di richiedere nuovi finanziamenti e di utilizzare al meglio quelli già ottenuti. I dati sono dalla nostra parte con centinaia di progetti presentati e portati a temine negli ultimi anni.
Guardiamo pertanto con fiducia alle sfide che ci attendono nel 2024 e, in sinergia con le altre società del gruppo Digital 360, intendiamo mettere a disposizione dei nostri clienti competenze e servizi avanzati.
Per il 2024 auguriamo allora a tutti gli attori un ruolo da protagonisti sul progresso digitale del nostro Paese.