“Cieco, sposato, credente, progressista liberale, juventino, aspirante giornalista, appassionato di economia e hitech, fan di Springsteen, autore di #DigitAbili”. Questa è la biografia Twitter di Luca Spaziani.
Cominciamo dalla fine di questo selfie in lettere: “DigitAbili” è il saggio che Luca ha pubblicato poche settimane fa. A scanso di equivoci, il titolo completo è “DigitAbili. L’innovazione tecnologica come opportunità per superare l’handicap” e questo spiega perché Luca è entrato a far parte delle storie raccontate in questo blog.
Come quasi tutte le cose della vita, questo libro è nato da un incontro. Dall’incontro è nata una proposta e da lì al libro il passo è stato breve anche se denso di impegno per Luca.
L’incontro è quello con Daniele Chieffi, social media manager di Eni, che Luca conosce al master in giornalismo economico del Sole 24 Ore. Quando Chieffi diventa di lì a pochi mesi direttore responsabile della Collana Neo della casa editrice Franco Angeli, Luca Speziani si fa avanti per scrivere “qualcosa” sui molteplici modi che la tecnologia offre ai disabili per vivere una vita più libera. Chieffi gli chiede un indice e poi tutto il braccio, nel senso che gli commissiona il libro che ho tra le mani, regalo di Natale che ho commissionato in famiglia.
Sono 136 pagine che offrono una panoramica su quello che le persone disabili possono fare con computer e smartphone, sul modo in cui questi strumenti abbattono barriere prima insormontabili, sulle tecnologie assistive disponibili e su come migliorano la vita, dalla scuola al tempo libero, dal lavoro allo sport.
Il testo è un tassello della battaglia culturale per abbattere la rassegnazione e l’ignoranza e far vincere la speranza e la conoscenza. Non in astratto ma raccontando le opportunità che lo sviluppo tecnologico già oggi mette a disposizione per chi è in condizioni di difficoltà. Opportunità che sempre più aumenteranno negli anni a venire.
Di questo Luca è un testimone, perché fin da bambino ha usato la tecnologia per vivere la sua vita di non vedente dalla nascita e ha provato come le potenzialità dello sviluppo tecnologico lo hanno aiutato a raggiungere gli obiettivi della sua vita. Ha fatto il classico, si è laureato in scienze della comunicazione e poi in giornalismo, lavora, continua a studiare, si è sposato. È juventino…ma a questo nessuna tecnologia può porvi rimedio!
Battute a parte, posso dire che il libro scritto da Luca è un compendio utile per farsi una prima idea sulla ampiezza di un settore, che in questo blog ho chiamato per semplicità “tecnologia solidale”. È una sorta di super indice che poi ciascuno può approfondire a seconda del proprio bisogno.
Un indice aperto, che Luca, che ha solo 30 anni, avrà modo di aggiornare molte volte, nel tempo che verrà, perché lo sviluppo continuo di nuove soluzioni innovative non conosce sosta. Consapevoli che la tecnologia è uno strumento, non un fine, è una strada, non il traguardo: il traguardo rimane quello di costruire una vita migliore. Per tutti…