Tecnologia solidale

Cyberbullismo, le (re)azioni possibili

Giovedì 19 maggio alla Camera si terrà il seminario “Tutti insieme contro il cyber bullismo”, organizzato dall’Intergruppo parlamentare per l’innovazione. Istituzioni, scuola, famiglie, imprese sono chiamati a fare la loro parte. I buoni esempi non mancano: da Lecce all’Illinois

Pubblicato il 13 Mag 2016

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Cyberbullismo è una parola dura, che evoca purtroppo storie tristi di ragazze e ragazzi che sono stati travolti dalla prepotenza continua di bulli fisici e digitali ma evoca anche un impegno educativo al quale siamo chiamati un po’ tutti: istituzioni, scuola, genitori, grandi imprese del web.

Di questo ragioneremo giovedì prossimo, 19 maggio, alla Camera nel seminario “Tutti insieme contro il cyber bullismo”, che ho organizzato come Intergruppo parlamentare per l’innovazione.

Approfondendo l’argomento, una delle cose più notevoli che ho visto è la reazione che ragazze e ragazzi stessi stanno organizzando contro questa odiosa forma di violenza. I due esempi più noti sono “MABASTA!” il movimento anti bullismo promosso da 14 ragazzi, nove ragazzi e cinque ragazzedell’istituto tecnico economico “Galilei Costa” di Lecce. Li avremo con noi giovedì alla Camera.

Altro esempio è ciò che ha fatto una ragazza dell’Illinois, Trisha Prabhu, che ha realizzato una app che si chiama ReThink, vale a dire “ripensaci”. Questa app agisce in via preventiva: se riconosce dai termini usati che la persona sta postando una frase che contiene parole che possono alludere al cyberbullismo e al bullismo più in generale manda un alert, che invita la persona a ripensarci prima di premere invio.

Due esempi di (re)azione che lasciano ben sperare. Approfondiremo giovedì prossimo alla Camera.

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