Lavoro

Ci sono tanti green jobs ma non sappiamo come si fanno

Alla Borsa del Placement di Bologna sono state valutate le opportunità offerte dalla sostenibilità ambientale. Per coglierle manca l’informazione e l’orientamento, a partire dalla scuola. Entro novembre l’agenzia ItaliaLavoro pubblicherà nel sito governativo ClicLavoro i profili delle professioni più richieste.

Pubblicato il 04 Nov 2013

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Sapete che cos’è un esperto in termografia? Un tecnico che interviene nell’ambito delle costruzioni e delle ristrutturazioni edilizie sostenibili. Io non lo sapevo fino a pochi giorni fa quando ho moderato un forum alla Borsa del placement di Bologna. Così come non sapevo che nei prossimi 20 anni la green economy, a livello mondiale, potrebbe creare 16 milioni di posti di lavoro, secondo le previsione dell’agenzia dell’Onu che si occupa di lavoro, l’ILO.

C’è un intreccio forte fra crescita, quindi nuovo lavoro, e sostenibilità ambientale. E c’è una grande opportunità che va colta a partire dalla scuola, è il mantra di Tommaso Aiello, patron di Emblema, la società che ha ideato la Borsa e che si è concentrata a favorire il dialogo fra università e aziende, ma anche fra giovani e aziende. Nella tre giorni bolognese ci sono stati quasi 800 colloqui di lavoro, a dicembre diventeranno migliaia in occasione della Virtual Fair che per il quinto anno si svolge sul web.

C’è un tema di mismatch, di mancato incontro, fra le esigenze delle aziende e la “produzione” universitaria. Ma c’è anche un incomprensione più generale. Basterebbe una maggiore informazione per evitare il paradosso di avere disoccupati da una parte e posti vuoti dall’altra. E per dare maggiore attrattività a lavori che oggi non si capiscono o non si conoscono. Un esperto di bonifiche ambientali, per esempio, può legittimamente aspirare a una retribuzione di 4mila euro al mese. Se l’informazione fosse più diffusa, probabilmente ci sarebbero meno iscritti ai licei classici e, dopo, a legge.

Che ci sia fame di tecnici è noto, ma in pochi sanno cosa fanno esattamente questi tecnici, dove lavorano, che cosa hanno studiato. Serve più conoscenza e più orientamento. Per questo sarà utile l’elenco dei green jobs che, come ha anticipato proprio in occasione della Borsa del placement Antonella Marsala di ItaliaLavoro, sarà pubblicato nelle prossime settimane sul sito del governo ClicLavoro. Non saranno solo etichette ma anche profili professionali e formativi. Uno strumento per capire che cosa vogliono le aziende e che cosa conviene studiare per aumentare le probabilità di trovare un lavoro.

Il problema va ben oltre il settore della green economy, che rappresenta un ambito in forte sviluppo. E per affrontarlo bisogna prima averne consapevolezza e trovare poi la voglia di sperimentare e innovare, anche nel modo di presentarsi nel mondo del lavoro. In questo senso sono interessanti le esperienze premiate alla Borsa del Placement di Bologna. L’Università di Trento ha vinto il Best Campus Recruiting Programme con il suo Job Speed Date, che ha adattato la formula dello speed date, dell’appuntamento al buio, alla selezione del personale: 6 minuti a disposizione per convincere del proprio valore l’azienda. Gli studenti familiarizzano con le teniche di public speaking, fanno prove sul campo e ottengono feedback sulla loro capacità di “seduzione”. L’Università di Catania, invece, è stata premiata con il Best Placement Programme per il progetto KIT ME 2.0 che, come dice la sigla, costruisce attraverso il web un percorso di investimento su se stessi. Obiettivo: imparare a usare blog e personal network per fare personal branding e trovare lavoro. Esperienze che confermano come le cose stiano cambiando, anche all’interno delle istituzioni tradizionalmente più pigre. Un’accelerazione farebbe bene a tutti.

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