Che cosa significa avere una strategia di Corporate Venture Capital? Il modello Allianz X

Il Corporate Venture Capital non è per tutte le aziende. E richiede una strategia ben definita. Come quella di Allianz X, il fondo di 1,5 miliardi lanciato 10 anni fa: pochi investimenti, tecnologie consolidate, solo late stage e una vision di lungo termine

Pubblicato il 09 Gen 2024

corporate venture capital

Abbiamo spesso detto che il Corporate Venture Capital (aka CVC) non è uno strumento per tutte le tasche. I dati al riguardo sono abbastanza netti: la media delle dotazioni dei fondi di CVC delle migliori aziende mondiali sta sopra i 250-300 milioni con la soglia della competitività che si sta spostando sopra il miliardo di dollari (per chi volesse approfondire rimando al report “Open Innovation: Evolve or Be Extinct”, qui link per il download).

Il Corporate Venture Capital non è per tutti

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Queste soglie di operatività fanno del CVC uno strumento riservato ad aziende (molto) grandi. Messaggio che si è un po’ perso nell’enfasi della narrazione nostrana dell’Open Innovation, ove qualcuno si è fatto un po’ prendere la mano (e sull’abuso nell’utilizzo delle mani ho titolo per parlare, come testimonia la foto  sotto :-). In Italia (ove le grandi aziende – da 20/30 e passa miliardi di fatturato – si contano sulle dita di una mano) sono strutturalmente poche le imprese che possono pensare di impostare una strategia solida di Corporate Venture Capital.

Nota per tutte le altre aziende: non avere un CVC non significa:

  • non avere una strategia di Open Innovation (che è ambito ben più ampio e non limitato al solo CVC, che è uno tra i diversi strumenti di attuazione).
  • non fare investimenti (occasionali) in startup (cosa che non equivale ad avere una strategia di CVC).
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Alberto Onetti a Parigi mentre presenta i trend sui modelli di Open Innovation durante la CSS Closed Door Session

Che cosa significa avere una strategia di CVC?

Un buon caso per comprendere come le grande aziende possano strutturare una strategia di corporate venture capital ci viene da Allianz, il colosso tedesco delle assicurazioni.

Allianz ha lanciato nel 2013 un proprio fondo di CVC chiamato Allianz X che, con l’arrivo di Nazim Cetin come CEO, ha rivisto pesantemente il proprio modello operativo.

Il caso Allianz X

In una recente intervista Nazim sintetizza in modo molto chiaro i pilastri della propria strategia:

  • Taglia importante: 1,5 miliardi di investimenti, un team molto corposo di 40 persone
  • Pochi investimenti: Allianz X prende una posizione molto attiva e presente in un numero limitato di portfolio companies (“Every team member who has a relationship with a portfolio company is talking to the CEO of the company at least twice a month”).
  • Solo late stage: le 40 persone lavorano a supporto di solo 25 portfolio companies, partecipando in round che, in genere, vanno dal D in poi (100 milioni in su). La dimensione del team ha lo scopo di poter valorizzare gli investimenti per il gruppo e dare un significativo supporto nella commercializzazione.
  • Tecnologie consolidate: Allianz X non si avventura su tecnologie che hanno ancora tutto da dimostrare, perché vuole avere un’ottica non su cosa succederà tra dieci anni, ma tra 4-5 anni ed crearsi un portafoglio di opzioni strategiche di intervento (ecco perché investe su società già molto strutturate).
  • Approccio ‘wait and see’: l’obiettivo degli investimenti è capire la capacità di creazione di valore per il gruppo di un investimento, con zero interesse a seguire le hype del momento;
  • View di lungo termine: non essendo un fondo chiuso e investendo il patrimonio del gruppo (off-balance sheet), Allianz X può permettersi di avere una view di lungo termine senza la pressione di dover vendere a scadenza (cosa che fondi con orizzonti di disinvestimento a 8-10 anni non possono permettersi).

Per quanto siano possibili (ed operativi) modelli diversi (penso a Iberdrola, Engie solo per fare un paio di esempi), l’approccio di Allianz X sta affermandosi come il benchmark operativo in ambito CVC. Tra l’altro, dall’analisi del portafoglio di investimenti si possono intuire le direzioni possibili di sviluppo strategico e diversifcazione delle aziende. Guardando agli ultimi tre grandi investimenti fatti da Allianz X emerge un possibile play nella copertura assicurativa del segmento delle PMI.

  • Ha fatto (2021) da lead nel series C da 118 milioni della americana Pie Insurance  (digital provider di assicurazioni per le workers comp di piccole e medie imprese).
  • È stato (2022) co-led nel series F round ($250m) in Coalition (cyber Insurtech).
  • Ha investito (2023) nel funding round ($265m) di Next Insurance (technology-first small business insurer).

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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