Nell’ultimo mio viaggio a Londra, all’aeroporto, mi è sembrato di essere a New York. Avete presente le lunghe file all’immigration, le estenuanti attese e poi l’interrogatorio sul motivo del vostro viaggio? Ecco, più o meno la stessa situazione. Aggiungo il fatto che l’addetta alla verifica dei documenti mi ha consigliato vivamente di presentarmi la prossima volta con il passaporto e non con la carta di identità.
Così ho capito finalmente che la Brexit è iniziata. E durante il viaggio mi sono domandato: e se questo e gli altri processi “no global” fossero un’opportunità per le nostre startup ?
Se penso alla mia vita quotidiana, e quanto essa è condizionata dalle startup “globali”, non italiane, mi preoccupo seriamente.
Ma è mai possibile che, se decido di farmi consegnare una pizza dal ristorante sotto casa, devo scegliere tra due operatori inglesi o, in alternativa, uno tedesco, che hanno un margine di circa il 25% sul mio conto?
Ma è mai possibile che se voglio fare una vacanza nel nostro bellissimo Paese ed affittare un piccolo appartamento debba farmelo suggerire e debba pagare il conto ad una società californiana ?
Ma è mai possibile che se devo acquistare una notte in un hotel a Milano debba utilizzare una società olandese ?
Ma è mai possibile che se devo prenotare un ristorante a Firenze con Internet il sito di riferimento è francese ed è posseduto
da una società di Boston, la quale recensisce anche la qualità del cibo del locale ?
Ma è mai possibile che se cerco un taxi con internet a Roma devo mettermi in contatto con un sito americano che guadagna il 20% sulla mia corsa ?
Ma è mai possibile che in Italia più del 30% dei pomodori sulle nostre tavole arrivi dalle nuove coltivazioni idroponiche del nord Europa ?
Ma dove erano gli imprenditori innovativi italiani quando si sono create queste opportunità di business nei settori tipici del Made in Italy ?
Verrebbe voglia di mollare.
Ma non tutto è perduto. Si può recuperare. E la Brexit aiuterà. Come? In tre modi.
1)Immaginiamo qualche decina di migliaia di italiani che rientrando a lavorare nel nostro Paese possano portare esperienze e competenze manageriali ed imprenditoriali. Questo è possibile.
2)Immaginiamo che i software per la localizzazione e la sharing economy costino oramai poche decine di migliaia di euro e nelle 7000 startup innovative recensite in Italia ci siano decine di migliaia di giovani esperti in grado di produrre piattaforme a costi ultra competitivi. Questo è già realtà.
3)Immaginiamo che alcune istituzioni italiane ed europee stiano per lanciare nuovi fondi di Venture Capital tanto da raddoppiare in un anno gli investimenti. Ho verificato e questo sta per accadere.
In questo momento di cambiamento e di clima no global occorre vedere il bicchiere mezzo pieno e queste tre condizioni sono davvero indispensabili per riprenderci il controllo delle nostre filiere più importanti. Questa sarà la vera Italexit , non l’uscita dall’euro.
Speriamo che i nostri imprenditori non perdano l’occasione.