Scenari economici

Aspettando gli effetti Tsipras (che l’élite politica europea non capisce)

Cosa accadrà dopo la vittoria in Grecia del partito di sinistra che non accetta il rigore Ue? Quattro ipotesi e cinque citazioni di peso, come quella degli economisti che sul Financial Times avvertono: dare una chance al Paese porterà benefici a tutta l’Europa

Pubblicato il 30 Gen 2015

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Il premier greco Alexis Tsipras

Chi segue, anche saltuariamente, www.scenarieconomici.com conosce le linee lungo cui siamo venuti ragionando sulle vicende di questa nostra Europa dal 2007 in avanti. Quella che segue è una sintesi estrema:

1. Il problema di fondo dell’economia europea, e del sud Europa in particolare, è la bassa crescita della produttività (per l’Italia, addirittura decrescita). Siccome è l’aumento della produttività che determina la crescita economica di lungo periodo. Ecco spiegata la bassa crescita di lungo periodo;

2. La crisi 2007-20?? (no, non è un errore) è stata gestita in maniera intollerabile dalle élites politiche europee, le quali hanno dato a intendere agli elettori che una crisi da carenza di domanda sarebbe stata contrastata….con ulteriori tagli alla domanda (quella proveniente dal settore pubblico);

3. Per far accettare questo discorso, palesemente sbagliato, non bastava, né poteva bastare essendo un discorso sbagliato, la ragione: occorreva dare un esempio concreto di che cosa sarebbe successo a chi non lo avesse accettato. E allora che si fa? Si isola il governo di uno dei paesi più piccoli dell’UEM, lo si lascia solo quando ‘i mercati’ lo attaccano, e si mostra a tutti cosa succede a chi ha debiti! Intollerabile;

4. Certo, perché questa strategia potesse vincere occorreva che TUTTI i governi fossero concordi nel raccontare la stessa fandonia, inclusi i governi sotto attacco. Ed è ciò che è avvenuto. In Grecia, in particolare, il governo-zerbino con a capo il signor Samaras ha garantito l’allineamento assoluto alla direttiva dell’austerità.

Sin qui la storia. E ora? Ora che c’è un governo il quale si pone come altro rispetto al fronte degli austeri? Che cosa faranno ora gli austeri? Spediranno panzer division in Grecia? Ruberanno quel che resta del Partenone dopo il passaggio degli inglesi guidati da lord Elgin? Confischeranno il patrimonio zootecnico del paese? Occuperanno gli alberghi e le località turistiche per cui il paese è famoso fino a quando i profitti accumulati non avranno ripagato il debito’? (O magari resteranno anche dopo…).

Rispondo con alcune citazioni di qualche peso.

The Guardian: La Grecia ha bisogno di cancellazione del debito e crescita
Una qualche decina di economisti firma un articolo in cui si dice:
“Noi chiediamo dunque con forza alla troika (UE, ECB e FMI) di negoziare in buona fede con il governo greco la cancellazione di una larga parte del debito e nuove condizioni di pagamento che costituiscano la base per la ricostruzione di un’economia sostenibile. Questo accordo dovrebbe costituire il quadro di riferimento per una nuova politica che, a livello europeo, favorisca misure favorevoli alla crescita anziché misure che producono deflazione”.

The Financial Times: Dare alla Grecia l’opportunità di un nuovo inizio porterà benefici a tutta l’Europa
Una ventina di economisti scrive al FT:
“Gli editorialisti del Financial Times hanno recentemente ammesso che la cancellazione di una larga parte del debito è una condizione necessaria (anche se non sufficiente) per la ripresa della Grecia (Gillian Tett, 17 gennaio , Wolfgang Münchau, 5 gennaio, Peter Spiegel, 7 gennaio). Solo con tale cancellazione sarà in grado di sviluppare un’economia in crescita che fa pieno uso delle competenze del suo popolo per contribuire a un’Europa unita e democratica.

L’OSSERVATORE ROMANO
[II risultato delle elezioni greche è] “un’occasione da non perdere che sarà tale però solo se sarà accompagnata da un forte azione di responsabilità politica. La crescita non si stimola attraverso le tasse”.

The Financial Times: Tagliare il debito greco della metà e tenere unita la zona euro
di Reza Moghadam, vice presidente dei mercati globali dei capitali di Morgan Stanley ed ex presidente del dipartimento Europa del FMI:
“Nel frattempo, l’eccesso di debito frena gli investimenti e mina la fiducia dei cittadini. Per cambiare questa situazione, l’Europa dovrebbe offrire la cancellazione di larga parte del debito – dimezzando il debito della Grecia e del saldo di bilancio richiesto – in cambio di riforme”.

The Financial Times: Che il ripagamento del debito greco avvenga sulla base delle capacità del paese di ripagarlo
“Una posizione ragionevole per i creditori sarebbe quella di chiedere alla Grecia di pagare in relazione alle sue possibilità, piuttosto che insistere su condizioni che la storia suggerisce porteranno, in un modo o nell’altro, a conseguenze disastrose”.

Per oggi basta così. Ma certo si ha l’impressione sembra che le famose ‘élites politiche‘ siano proprio fuori sintonia rispetto a chi ragiona. O no?

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