Accesibility Day 2022, si torna in presenza! Maggio è il mese del rosario (qualcuno ancora se lo ricorda!) ed è anche il mese del Global Accessibility Awareness Day, la giornata internazionale di sensibilizzazione all’accessibilità e all’inclusività digitale. In Italia, gli Accessibility Day sono la più grande manifestazione legata a questo evento mondiale.
“Con Accessibility Day 2022 torniamo in presenza (ma le plenarie si possono seguire anche dal remoto) venerdì 20 e sabato 21 maggio, presso l’Istituto dei Ciechi di Milano e torniamo in grande e con una marcia in più”, mi dice Sauro Cesaretti, cofondatore della manifestazione assieme a Stefano Ottaviani.
In effetti spaziate a tutto campo. Lavoro, scuola, arte, domotica, turismo inclusivo, cultura, sono alcuni dei temi ai quali saranno dedicati conferenze, workshop, aree tematiche di questa sesta edizione dell’Accessibility Day.
“Abbiamo raccolto gli spunti, gli insegnamenti e le nuove urgenze di questo tempo che ha stravolto il nostro quotidiano. Riprendiamo il filo interrotto dal Covid nel 2020, facendo tesoro di tutto quello che di buono è arrivato dalla tecnologia in questi anni così difficili. Consideriamo un ottimo risultato essere riusciti ad ampliare il campo: approfondiremo temi che riguardano tutte le disabilità e tutti gli ambiti della vita delle persone. Avremo un focus particolari sulla disabilità visiva, anche in forza della crescente collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici).”
Se ricordo bene, proprio dai soci dell’Uici di Ancona aveva avuto origine il vostro evento.
“Sì. Per questo siamo felici del fatto che gli Accessibility Day avranno luogo presso il prestigioso Istituto dei Ciechi di Milano. Per l’occasione ospiterà oltre 20 aree espositive, un’area gaming accessibile e l’angolo dei maker con dispositivi che potranno essere provati di persona.”
Dal programma ho visto che avete anche molto ampliato le vostre partnership. A Microsoft, Google, Meta, Ibm, Rai Pubblica Utilità, Salesforce, Airbnb si sono aggiunti il Dipartimento per la trasformazione digitale all’Agid, l’agenzia per l’Italia digitale, CNR, Inps, Politecnico di Milano, Lega del Filo d’Oro, Ente nazionale sordi (Ens) e l’Associazione Italiana Dislessia.
“Ne siamo molto contenti. Il 2021 ha segnato un anno di svolta nella percezione dell’accessibilità digitale da parte di aziende ed organizzazioni che finalmente stanno rivolgendo il loro interesse verso questo importante tema. Il 20 e 21 maggio avremo per questo motivo un’edizione ancora più ricca di contenuti e di attori di primo livello,” sottolinea Stefano Ottaviani, cofondatore di Accessibility Days. “A chi ne avrà la possibilità, consigliamo di raggiungerci a Milano, per arricchire le proprie conoscenze e vivere una due giorni che promette di rivoluzionare esperienze e punti di vista”.
Quindi il consiglio è di privilegiare l’essere fisicamente a Milano, invece di partecipare da remoto. Nel vostro sito elencate undici buoni motivi per farlo. Quali sono i tre principali?
“In primo luogo, fare networking. Per quanti tentativi sono stati fatti per replicare l’esperienza online, nulla si avvicina alle possibilità del networking tra i partecipanti, con i relatori e con noi organizzatori come gli eventi in presenza. Inoltre, dal vivo si è più immersi e concentrati nel contesto. Mentre seguiamo gli eventi online spesso siamo distratti. In presenza queste distrazioni vengono meno e poi grazie ad alcune iniziative dell’Istituto dei Ciechi saremo immersi in un contesto che ci coinvolgerà molto di più di quanto avverrebbe online!”
Il terzo motivo?
“Partecipare ai workshop e ai laboratori. Questi contenuti non saranno trasmessi in streaming né registrati, per motivi tecnici e per favorire il coinvolgimento dei partecipanti, sviluppatori, designer, maker, creatori, editori di contenuti.”
Allora appuntamento agli Accessibility Days 2022, per continuare a costruire concretamente un mondo digitale alla portata di tutti. Un obiettivo nobile e giusto, perché consente a molte persone di vivere con più libertà e dignità e dal quale possiamo ricavare qualcosa di utile, perché un prodotto digitale accessibile è un prodotto più usabile per tutti. Ciò che è buono è sempre utile.