La settimana scorsa ha avuto luogo la quinta edizione del Web Marketing Festival, uno dei più importanti appuntamenti per gli appassionati e per chi lavora nella comunicazione digitale e nella innovazione sociale in Italia. In questo festival si è parlato anche di accessibilità. Un segnale molto importante, proprio per il contesto nel quale si è svolto.
Accessibilità in Italia, più ignoranza che incuria
Per una volta protagonista di un evento legato all’accessibilità non è stato l’ottimo
Roberto Scano, fresco vincitore del Premio Fibonacci , ma Antonio
Giovanni Schiavone, collaboratore di AGID, ricercatore al CNR e autore al Web Marketing Festival di un intervento dal titolo: “Accessibilità Web: norme, standard e metodologie per un web per tutti”. A giudicare dai tweet nei quali Schiavone ha sintetizzato il suo intervento, la pensiamo allo stesso modo: “
Bene leggi su accessibilitá web. Ma per essere efficaci si deve ripartire da #formazione tecnica, giuridica, morale.”. Oppure: “Contro accessibilitá in Italia forse più ignoranza del problema che incuria. Ma tanta passione per chi è coinvolto”. E ancora: “Alla parola accessibilità diamo spesso un significato diverso rispetto a quanto si intende in informatica.”.
Fatta la legge, continua il lavoro…
Insomma, una sintesi che ci ricorda come il tema dell’accessibilità sia prima di tutto un tema culturale, di conoscenza di cosa essa realmente sia, dell’impatto che ha per migliorare la vita delle persone con disabilità, soprattutto oggi che una porzione sempre maggiore della nostra vita si svolge online. Carenze compensate dalla passione di chi ne ha compreso i benefici, non ultimo il fatto che un sito accessibile ben fatto è in realtà un sito più usabile per tutti.
Come dicevo nel 2004, durante il mio tour di presentazione della legge sulla accessibilità, “fatta la legge…comincia il lavoro!”. Tredici anni dopo il lavoro continua, la consapevolezza, seppur lentamente, cresce.